il libro - Silvio Riondato

96 A. Nuhoğlu
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tribunali turchi, in ogni caso, non utilizzano mai il diritto penale straniero. Tuttavia,
se un fatto commesso all’estero è punito in Turchia, il diritto straniero spiega un effetto
di sbarramento nell’ambito delle pene: ai sensi dell’art. 19, co. 1, c.p., “le pene
irrogabili secondo il diritto turco non possono essere superiori alla pena massima
applicabile in base al diritto vigente nel luogo del fatto”. Il diritto internazionale
penale turco contiene esclusivamente norme unilaterali di collisione, che ssano il
perimetro della potestà punitiva della Turchia, regolando l’ambito di applicabilità del
suo diritto penale ai fatti aventi una connessione con altri paesi.
Se il fatto commesso all’estero rientra nell’ambito di tutela assicurato dalla norma
penale turca, occorre ulteriormente vericare se il diritto turco è applicabile ai sensi
degli artt. 11-13 c.p. Queste norme si basano sul principio di territorialità. Secondo
l’art. 10 c.p., il diritto penale turco vale, a prescindere dalla nazionalità dell’autore,
per i fatti commessi nel territorio nazionale. L’alternativa al principio di territorialità
è il principio di personalità, per il quale ci si ricollega alla cittadinanza. Gli artt. 10 e
11c.p. valgono eccezionalmente.
Il principio di territorialità è esteso, secondo il principio della bandiera, alle navi
ed agli aeromobili turchi (art. 8, co. 2 c.p.). Conformemente al principio della tutela,
vale il diritto penale turco indipendentemente dal diritto vigente nel luogo del fatto,
per i fatti commessi all’estero indicati nell’art. 12 c.p. Conformemente al principio di
universalità, vale il diritto penale turco per tutti i fatti indicati nell’art. 13 c.p.
Il codice penale turco contiene una serie di dettagliate disposizioni sulla doppia
punibilità, quando si tratta di un fatto commesso in Turchia, ma giudicato all’estero,
e quando si rientra nel catalogo previsto dall’art. 13. In questo caso, deve però essere
computata la pena scontata all’estero. È riconosciuto il principio di ne bis in idem.
Se un turco è già stato giudicato all’estero per un fatto ivi commesso, non può essere
nuovamente giudicato in Turchia. Solo quando il fatto era diretto contro la Turchia
e sussiste una richiesta di procedere avanzata dal Ministero di Giustizia, è consentito
giudicare un cittadino turco una seconda (art. 12, co, 1, 4).
Un cittadino turco non può essere estradato. L’unica eccezione è l’estradizione per
un procedimento innanzi alla Corte Penale Internazionale. Questa specie di estradizione
è già prevista dalla Costituzione (art. 38 Cost.) e dal codice penale (art. 18, co.
2 c.p.), benché la Turchia non abbia ancora aderito allo Statuto di Roma.
3. Princìpi fondamentali
Il codice penale turco segue tre princìpi fondamentali, che si orientano alle direttive
del principio dello Stato di diritto, del principio di colpevolezza e del principio
di umanità.