sommario - Programmi di astrologia professionale
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Ricerca ’90 L’assegnazione dei suoni ai corpi celesti<br />
l’”Attenti”e quello della “Carica”. Io credo che l’istinto musicale<br />
che suggerì l’uso della 4ª sia simile alla sensazione <strong>di</strong> trovarsi in<br />
frontiera. In altre parole, chi dopo avere scalato una montagna viene<br />
a trovarsi su una gola che ha da una parte uno Stato e dall’altra un altro<br />
Stato, con tanto <strong>di</strong> cartelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso, sperimenta qualcosa<br />
<strong>di</strong> molto vicino all’esperienza <strong>di</strong> 4ª. Questa esperienza si trova <strong>di</strong><br />
fatto alla frontiera che separa l’esperienza <strong>di</strong> 5ª del Cosmo esteriore<br />
(ve<strong>di</strong> più avanti “Giove rappresenta la dominante”) dall’esperienza <strong>di</strong><br />
3ª del Cosmo interiore. L’esperienza <strong>di</strong> 4ª si trova allora esattamente<br />
alla frontiera dell’organismo umano. Per questo motivo fa scattare<br />
il senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, l’istinto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, quello dell’attacco,<br />
l’aggressività ed anche la serenità derivante dalla razionalità. Nell’esperienza<br />
<strong>di</strong> 4ª l’uomo avverte se stesso come un <strong>di</strong>o fra gli dèi o<br />
anche come un uomo fra gli dèi, esattamente come potrebbe sentirsi<br />
una persona che tutte le sere, prima <strong>di</strong> addormentarsi, dopo aver<br />
combattuto per la vita, recita un “Pater”. Il “riposo del guerriero” è<br />
appunto il risultato della “guerra” precedentemente compiuta.<br />
Mentre nell’esperienza <strong>di</strong> 5ª l’uomo deve <strong>di</strong>menticarsi <strong>di</strong> se stesso<br />
per trovarsi fra esseri <strong>di</strong>vini, nell’esperienza <strong>di</strong> 4ª non ha bisogno <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>menticarsi <strong>di</strong> se stesso per sentirsi fra gli dèi. Si sta allora “al<br />
fronte”, si sta alla frontiera anche della propria umanità, che conserviamo,<br />
contempliamo dall’altra parte, cioè dalla parte degli dèi, dalla<br />
parte <strong>di</strong>vina. I lavori teologici <strong>di</strong> Soloviov sulla “Divina umanità” mi<br />
sembrano compenetrati totalmente da questo sentimento, da questo<br />
spirito guerresco- spirituale della SOTTODOMINANTE.<br />
Da un altro punto <strong>di</strong> vista, il processo dell’addormentarsi e del<br />
risvegliarsi offre davvero giustificazione dell’istinto musicale che<br />
ispirò l’uso della 4ª in quei brani musicali prima accennati. La<br />
procedura della preghiera o della me<strong>di</strong>tazione prima <strong>di</strong> dormire è<br />
una pratica abitu<strong>di</strong>naria. Chi riesce con tale abitu<strong>di</strong>ne dell’esercizio<br />
me<strong>di</strong>tativo o della preghiera ad addormentarsi mantenendo sveglia<br />
una parte della propria interiorità, cioè quella che in ebraico si<br />
chiama neshamah, sa in se stesso che i pianeti sono in tale contesto<br />
come i cartelli stradali che in<strong>di</strong>cano all’uomo la via da seguire ogni<br />
notte per recarsi alla ricerca <strong>di</strong> energia. Noi ci alimentiamo <strong>di</strong><br />
energia, <strong>di</strong> energia particolare, che si trova nel Cosmo. La Via Lattea<br />
è così chiamata perché ricolma <strong>di</strong> quella energia e i pianeti, compresa<br />
la Terra, da cui si parte ogni notte, sono gli in<strong>di</strong>catori del percorso<br />
verso quell’energia. Proviamo dunque a tenere presente questo<br />
particolare tipo <strong>di</strong> conoscenza esoterica <strong>di</strong> tale viaggio peculiare <strong>di</strong><br />
andata e <strong>di</strong> ritorno nel Cosmo. In tal modo si può essere consapevoli<br />
(perlomeno con l’immaginazione) che ogni mattina al risveglio si è<br />
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