sommario - Programmi di astrologia professionale
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Ricerca ’90 Derivazione delle lettere da un punto <strong>di</strong> vista storico ...<br />
che la definisce come la via del cuore ( in<strong>di</strong>cata dall’occhiello) che si<br />
esprime e mette in opera (allungo inferiore e insieme della lettera).<br />
Il geroglifico che ha dato vita alla H è simile a quello visto nella E<br />
(stoppino intrecciato) e si trova all’origine <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> tipo quadrato.<br />
Come tale rappresenta il tracciato <strong>di</strong> una costruzione, e simboleggia<br />
le leggi costruttive dalle quali si parte per giungere al compimento <strong>di</strong><br />
una costruzione completa e si ricollega ugualmente sia ad una<br />
nozione <strong>di</strong> sforzo che <strong>di</strong> osservazione delle leggi. Questo simbolo è<br />
comunque lontano dall’essere puramente materiale (ve<strong>di</strong>amo ad es.<br />
che, nella Massoneria, l’iniziato forgia il suo cammino iniziando a<br />
dare una corretta forma ad una pietra) e rappresenta anche il campo<br />
d’azione dell’essere umano, il modo nel quale esso prende il suo<br />
posto nella vita anche per mezzo degli altri. Per questi significati è<br />
stato posto dalla Carroy in relazione con la VIIª casa, casa che<br />
presiede appunto alle relazioni e agli scambi con gli altri. Dalla<br />
Crepy, la lettera h <strong>di</strong> forma maiuscola è vista come lettera in grado <strong>di</strong><br />
informarci sulla realizzazione del soggetto, mentre quella a forma<br />
minuscola ci informa sull’attività costruttiva del soggetto (arcata<br />
posta nella zona me<strong>di</strong>ana più tratto rivolto a destra) che parte da<br />
un’idea <strong>di</strong>rettrice (parte superiore data dall’asola e dall’asta che è<br />
collegata al mondo delle idee). Kallir ce ne sottolinea l’aspetto<br />
collegato al maschile (la parte verticale predomina nella lettera), e<br />
all’elevazione dell’uomo (i predecessori pittografici della h consistono<br />
nella figura <strong>di</strong> un uomo orante, con le braccia alzate).<br />
Il geroglifico che ha dato vita alla nostra I è rappresentato da uno stelo<br />
<strong>di</strong> canna, che si può vedere sia come stelo <strong>di</strong> giunco fiorito e come tale<br />
simbolo dello sbocciare della vita, della natura resa visibile, che come<br />
il calamo con il quali gli antichi scribi tracciavano le lettere. Questo<br />
geroglifico rappresenta così la manifestazione visibile dei principi<br />
della vita e si associa alla creazione e all’affermazione e al principio<br />
del maschile. Non è un caso quin<strong>di</strong> che Kallir sostiene che il segno<br />
identificato nella lettera è quello che rappresenta la prima rappresentazione<br />
pittorica dell’essere dal portamento eretto, in sé inteso come<br />
uomo moderno; inoltre, noi sappiamo che, nella lingua inglese, il<br />
primo pronome scritto I rappresenta appunto l’Io. Per queste sue<br />
caratteristiche tale lettera è stata equiparata dalla Carroy al pianeta<br />
Marte, pianeta che presiede alle nostre energie e all’esteriorizzazione<br />
delle stesse e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> converso, alla nostra auto affermazione.<br />
Dalla Crepy è vista come una lettera che, essendo ridotta ad una sola<br />
linea verticale posta nella zona me<strong>di</strong>ana, ci parla dell’in<strong>di</strong>viduo in<br />
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