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SANDOKAN ALLA RISCOSSA - Testi Elettronici

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Su tutte le barche ferveva un lavoro febbrile. Si caricavano le spingarde, si aprivano le casse delle munizioni,<br />

si disponevano le carabine e le cerbottane lungo le murate per essere più pronti a servirsene.<br />

I negritos invece portavano in coperta dei grandi vasi ricolmi di materia resinosa ed enormi fasci di<br />

lunghissime frecce, le quali avevano, verso la punta, dei larghi fiocchi di quella specie di cotone prodotto dalle<br />

arenghe saccarifere, già ben inzuppati di quel liquido infiammabilissimo, per lanciarle contro le capanne della<br />

capitale e provocare incendi spaventevoli. In lontananza i gong non cessavano di sonare.<br />

«Kammamuri!...» gridò Sandokan.<br />

Il maharatto fu lesto ad accorrere.<br />

«Eccomi, capitano» disse.<br />

«Tu, mio colonnello senza galloni, per ora, poiché non li avrai se non quando tornerai nell'Assam, prenderai<br />

trecento uomini e assalirai la capitale dal lato di terra. Sapagar ti aiuterà. Troverai due kotte: urtale di fronte o di<br />

fianco, non importa. Quello che mi preme è che tu mantenga un fuoco non interrotto.<br />

Lascio a te una parte dei tuoi negritos, i dayaki della costa e quelli del capo della kotta, i quali ormai ci sono<br />

fedelissimi. I loro parang, se avverrà uno scontro all'arma bianca, faranno miracoli».<br />

«E se tu riuscirai a impedire al greco e al rajah e ai figli di questo di fuggire, ti nominerò generale» aggiunse<br />

Yanez.<br />

«Mi pesa già la carica di colonnello, Altezza» rispose il maharatto.<br />

«Non ti peserà la paga».<br />

«Mi hai ben capito?» chiese Sandokan.<br />

«Sì, capitano».<br />

«Appena le barche toccheranno la riva, forma la tua colonna. Vai a intenderti con Sapagar e con<br />

Sambigliong».<br />

I fuochi ingrandivano a vista d'occhio, riflettendosi vivamente nelle cupe acque del lago. Bruciavano<br />

certamente su dei focolari formati con lastre di pietra e con massi situati sulle ampie piattaforme del villaggio.<br />

Cosa strana, che dà un po' da pensare: i malesi, i dayaki e perfino i papuasi della Nuova Guinea, hanno, al pari<br />

dei caribbi del lago Maracaybo del Venezuela americano, l'abitudine di costruire i loro villaggi sull'acqua,<br />

quando si trovano nelle vicinanze d'un bacino salato al riparo dai venti, o d'uno stagno più o meno ampio.<br />

Come i rossi figli dell'America del Sud, piantano nel fango un numero infinito di pali, costruiscono con dei<br />

robusti bambù delle spaziose terrazze e v'innalzano delle gigantesche capanne, le quali servono d'asilo a molte<br />

famiglie. In tal modo si mettono al sicuro dalle sorprese da parte degli animali feroci che abitano le foreste ed<br />

anche dei loro nemici di terraferma.<br />

Quei villaggi hanno talvolta delle estensioni considerevoli e possono servire d'asilo a parecchie centinaia di<br />

abitanti.<br />

La capitale del rajah del lago era costruita in questo modo. Dal lato di terra però era pure difesa da due cinte<br />

formate da robusti pali per poter meglio resistere a un assedio.<br />

Le trenta barche, sempre guidate dalla nave ammiraglia, mezz'ora prima che la luce si diffondesse nel cielo,<br />

approdavano silenziosamente a mille passi dalla capitale, senza essere state segnalate, poiché avevano avuta la<br />

precauzione di tenersi ben lontane dalla luce proiettata dai fuochi.<br />

La città era abbastanza visibile, brillando sempre, in molti luoghi numerosissimi falò. Era tutta costruita sul<br />

lago, su altissimi pali e si prolungava per parecchie centinaia di tese, senza dubbio, attraverso a dei bassifondi.<br />

Immense piattaforme si stendevano sopra, coperte da gigantesche capanne, costruite in legno e foglie.<br />

Una di quelle abitazioni aveva colpito subito Sandokan. Era un capannone, situato più in alto, su una<br />

piattaforma di dimensioni gigantesche, sorretta da un numero infinito di enormi bambù che dovevano avere una<br />

lunghezza di quindici o venti metri.<br />

«Che sia la reggia dell'assassino della mia famiglia?» si era chiesto.<br />

Chiamò il capo della kotta, il quale si adoperava, insieme a Kammamuri e a Sapagar a sbarcare la colonna che<br />

doveva operare contro le due piccole fortezze che si ergevano sulla riva del lago, per difendere da quella parte il<br />

villaggio.<br />

«Che cos'è quella?» gli chiese, indicandogliela. «Un magazzino per viveri o un'abitazione?» «É la casa del<br />

rajah del lago» rispose il dayako.<br />

«Armata di pezzi da guerra?» «Ho veduto un giorno lassù due lila».<br />

«Mi basta. É finito lo sbarco?» «Fra qualche minuto trecento uomini saranno a terra, orang».<br />

«Affrettatevi: fra poco il sole farà la sua comparsa».<br />

Non vi era proprio bisogno d'incitare i guerrieri dell'ardita spedizione.

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