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SANDOKAN ALLA RISCOSSA - Testi Elettronici

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La foresta, in quel luogo, era formata per la maggior parte di piante gommifere e di piante parassite,<br />

intrecciate in modo da formare delle reti gigantesche che avrebbero formato senza dubbio la delizia di una<br />

banda di ragazzi.<br />

Sandokan per primo, poi gli altri due, s'innalzarono rapidamente e cominciarono la loro marcia aerea nel più<br />

profondo silenzio.<br />

Prima di avanzare provavano, a piccoli colpi, la solidità dei rami e delle piante parassite, poi si slanciavano per<br />

aggrapparsi a quelle più vicine.<br />

Dei muggiti, che provenivano da alcune foltissime macchie, li avvertirono di aver finalmente raggiunti i bufali<br />

migranti.<br />

«Che il toro che ci ha rapito Kammamuri sia ancora insieme alla banda?» si chiese Sandokan. «Il mistero si<br />

complica, a quanto pare».<br />

«Se i bufali si sono fermati, vuol dire che qui non vi sono dei dayaki» disse Yanez.<br />

«Eppure quei cinque colpi di pistola non devono averli sparati gli alberi».<br />

«Sono appunto quelli che mi preoccupano, mio caro Sandokan».<br />

«Continuiamo la nostra marcia. Se i dayaki fossero qui, i bufali selvaggi, che sono estremamente sospettosi,<br />

non si sarebbero fermati».<br />

«É quello che penso anch'io» disse Tremal-Naik.<br />

Sandokan s'aggrappò ad un ammasso di rotang e riprese la sua avanzata, scivolando di liana in liana.<br />

Aveva percorsi altri cento metri, quando un lieve grido gli sfuggì.<br />

«É qui!...» «Chi?» domandarono ad una voce Yanez e Tremal-Naik.<br />

«Il toro».<br />

«Dove?» «Qui, proprio sotto di noi».<br />

«Possibile!...» «Guardate sullo squarcio che l'avanguardia ha aperto. Non sono cieco io!» Yanez e Tremal-<br />

Naik si curvarono attraverso un festone di solidissimi calamus e scorsero infatti una enorme massa oscura<br />

sdraiata presso un gruppo di piante gommifere.<br />

«Che sia proprio il toro che ci ha rapito Kammamuri?» chiese il portoghese.<br />

«Sono certo di non ingannarmi» rispose Sandokan.<br />

«Che sia stato Kammamuri a ucciderlo?» «É quello che noi ora verificheremo» rispose la Tigre della Malesia.<br />

«Le palle di carabina producono delle ferite ben più profonde di quelle di pistola, e noi, gente di guerra, ce ne<br />

intendiamo».<br />

«Dobbiamo scendere?» chiese Tremal-Naik.<br />

Sandokan stava per rispondere, quando mise una mano su una spalla dell'indiano, sussurrandogli rapidamente:<br />

«Fermo!... Non ti muovere!...» «Che cosa c'è ancora?» chiese Yanez sottovoce.<br />

«Vedi se abbiamo fatto bene a preferire la marcia aerea? Vengono».<br />

«Chi?» «Degli esploratori dayaki. Che nessuno si muova e che nessuno faccia fuoco senza mio ordine».<br />

Due ombre umane s'avanzavano, quasi strisciando, sotto quei giganteschi ammassi di verzura, scivolando fra<br />

le radici che serpeggiavano, come serpenti immani, sul suolo.<br />

Non ci voleva molto a riconoscerli per due figli dei boschi, per due di quei terribili collezionisti di teste<br />

umane, perché erano quasi interamente nudi e armati di quei lunghi tubi di bambù chiamati sumpitam, e che<br />

con un soffio solo lanciano delle frecce avvelenate coll'upas.<br />

S'avanzavano con infinite precauzioni, facendo di quando in quando delle soste per appoggiare gli orecchi a<br />

terra, per meglio raccogliere i più deboli rumori.<br />

Si erano nuovamente fermati sotto i calamus ed i nepentes che celavano i tre avventurieri, forse per riposarsi<br />

qualche po'.<br />

«Ancora nulla!...» aveva esclamato l'uno, piantando rabbiosamente in terra la cerbottana, la quale era munita<br />

all'estremità superiore, d'un ferro di lancia.<br />

«Eppure devono passare per di qui».<br />

«Purché non siano già passati» rispose l'altro. «Erano tre?» «Sì, perché uno lo abbiamo catturato».<br />

«Che abbiano seguita la marcia dei bufali selvaggi?» «A quale scopo?» «Per procurarsi della carne».<br />

«Noi non abbiamo uditi altri colpi di fucile».<br />

«Pieghiamo verso il fiume. La loro mèta dev'essere l'isolotto sul quale si sono rifugiati i loro uomini. In<br />

qualche luogo li sorprenderemo e li colpiremo colle nostre frecce».<br />

«Bada di risparmiare l'uomo bianco».<br />

«Sono già stato avvertito. Non perdiamo tempo».

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