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SANDOKAN ALLA RISCOSSA - Testi Elettronici

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CAPITOLO QUINDICESIMO: FRA IL FUOCO ED I PITONI.<br />

Yanez aveva messo il capo fuori dalla fenditura e ascoltava con somma attenzione, aspirando fortemente, di<br />

quando in quando, l'aria.<br />

Dei colpi sonori, prodotti dall'urto violentissimo dei pesanti parang e dei kampilang contro le rocce che<br />

coprivano la immensa caverna, echeggiavano con una strana regolarità.<br />

Si sarebbe detto che i selvaggi figli dei boschi bornesi, sotto la direzione del maledetto greco, si erano<br />

trasformati, lì per lì, in bravissimi minatori.<br />

Sandokan, Tremal-Naik e Kammamuri, i quali forse non avevano ancora compreso il terribile pericolo che li<br />

minacciava, aspettavano pazientemente che il portoghese avesse terminate le sue osservazioni.<br />

Passò qualche minuto, poi Yanez ritirò la testa. La sua faccia era talmente oscura che Sandokan ne fu colpito.<br />

«Che cosa succede dunque?» chiese. «Io, in tanti anni che mi sei stato compagno, non ti ho veduto mai tanto<br />

inquieto come in questo momento.<br />

Spiègati, fratellino».<br />

«La cosa è più grave di quello che sospettate» rispose Yanez. «Quel cane d'un greco è più astuto di tutti i suoi<br />

compatrioti, e temo che ci faccia subire una prova terribile. Ho già indovinato il suo progetto».<br />

«Che non sarà così terrificante come tu forse credi» disse Tremal-Naik.<br />

«Credo anzi di più. É lo zolfo che copre le pareti della caverna che mi dà delle gravi inquietudini. Della nafta<br />

non mi preoccupo, essendo questo ammasso di rocce abbastanza elevato. Saranno i pitoni che si troveranno a<br />

mal partito».<br />

«Insomma, che cosa temi?» chiese la Tigre della Malesia.<br />

«Quel furfante cerca di arrostirci vivi».<br />

«Ah!... Bah!...» «Seguimi, Sandokan».<br />

Yanez discese rapidamente quell'ammasso di rocce, prese i due rami resinosi che ardevano ancora e li accostò<br />

alla parete, la quale era coperta da un fitto strato di zolfo ridotto allo stato granuloso.<br />

«Ecco quello che mi spaventa» disse a Sandokan. «Se questo prendesse fuoco, chi si salverebbe?» «Ed in<br />

quale modo vuoi tu che si incendi?» chiese la Tigre della Malesia.<br />

«Non saremo già noi ad accendere dei falò lungo le pareti».<br />

«S'incaricherà Teotokris».<br />

«Lui!... Se si trova fuori!... Si provi a forzare la linea dei pitoni!» «Non sarà necessario. Egli conta sulla nafta».<br />

«Da quale parte la farà entrare?» «Vieni dunque, giacché tu non credi ancora al terribile pericolo che ci<br />

minaccia».<br />

Si era avanzato velocemente in mezzo alla spaziosa caverna, fermandosi dinanzi a un altro ammasso di rocce<br />

pure incrostate di zolfo.<br />

«Odi?» chiese a Sandokan.<br />

«Sì, picchiano contro la volta esterna coi kampilang» rispose la Tigre della Malesia.<br />

«Che cosa credi che facciano i dayaki?» «Non lo saprei».<br />

«Tentano di aprire un buco».<br />

«Perché?» «Per lasciar colare qui dentro la nafta incendiata» rispose Yanez.<br />

«E dare fuoco allo zolfo?» «Certo».<br />

«Compiango questi poveri pitoni».<br />

«E noi? Lo zolfo produrrà dei vapori così asfissianti che noi non sapremo sopportare».<br />

«Briccone d'un greco!...» esclamò Tremal-Naik. «Che voglia proprio soffocarci qui dentro?» «Forse<br />

arrostirci vivi» disse Yanez. «Le pareti incrostate di zolfo prenderanno fuoco, e questa caverna diverrà un<br />

inferno e noi cucineremo allegramente».<br />

«No, poco allegramente, signor Yanez» disse Kammamuri.<br />

«E noi lasceremo che Teotokris continui le sue faccende senza dargli qualche fastidio?» chiese Sandokan. «Tu<br />

che sei sempre stato un uomo di risorse infinite, dovresti trovare qualche mezzo per mandare all'aria il sinistro<br />

progetto dell'ex favorito del rajah dell'Assam. Se l'avessi nelle mie mani, sbrigherei subito la faccenda».<br />

«Ma non l'hai, ed io, per quanto mi rompa la testa, non so trovare il modo di fartelo cadere dinanzi».<br />

«Che si sia esaurita la tua straordinaria fantasia?» «Non credo. S'infrange invece contro ostacoli<br />

insormontabili».<br />

«Non si può allargare il foro?» chiese Tremal-Naik.<br />

«Con quali istrumenti?» chiese Sandokan.<br />

«Col parang di Kammamuri».

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