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Numero 1 2007 - IIS

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Applicazione del controllo ultrasonoro ai giunti saldati<br />

La conoscenza della preparazione dei<br />

lembi ci consente di fare delle considerazioni<br />

sia sul tipo e posizione di difetti<br />

possibili o probabili, sia sulla scelta<br />

degli angoli di rifrazione adeguati per<br />

mettere in evidenza tali difetti. Di regola<br />

sarà utile scegliere angoli di sonda che<br />

consentano di rilevare qualsiasi orientamento<br />

e giacitura del difetto.<br />

La conoscenza del procedimento<br />

di saldatura (arco manuale; arco<br />

sommerso; ecc….) e della posizione<br />

(saldatura in piano; verticale; sopratesta;<br />

frontale o combinazioni tra queste) non<br />

sono fattori essenziali per condurre delle<br />

scelte di strumentazione o di metodologia<br />

operativa ma sono certamente dati<br />

utili per la valutazione degli eventuali<br />

segnali di risposta e della correlazione di<br />

questi con le tipologie di difetto.<br />

La conoscenza, a priori, dell’accessibilità<br />

consente di fare delle valutazioni sui<br />

parametri da impostare specie in fase di<br />

taratura della strumentazione oltre che<br />

nella valutazione della scelta della sonda<br />

in relazione all’angolo di inclinazione<br />

del fascio ultrasonoro.<br />

La valutazione delle condizioni superficiali<br />

del giunto deve tenere conto delle<br />

superfici su cui fare scorrere le sonde,<br />

considerando che un buon controllo<br />

necessità di un buon accoppiamento<br />

sonda pezzo e che le norme stabiliscono<br />

dei limiti di rugosità superficiale oltre i<br />

quali il controllo non è realizzabile.<br />

Sarà comunque utile avere una valutazione<br />

delle condizioni di finitura del<br />

cordone saldato in modo da limitare gli<br />

errori di interpretazione. A questo scopo,<br />

in molte occasioni potrà essere utile<br />

affiancare al controllo ultrasonoro un<br />

controllo con un metodo superficiale<br />

(esame visivo; liquidi penetranti o particelle<br />

magnetiche).<br />

3 - Scelta della<br />

strumentazione<br />

La scelta della strumentazione è un<br />

momento fondamentale del controllo in<br />

quanto pone le condizioni di base per<br />

poterlo eseguire in modo corretto e con<br />

risultati soddisfacenti.<br />

Possiamo considerare come strumentazione<br />

quanto di seguito elencato:<br />

• Apparecchio ultrasonoro.<br />

• Sonde e cavi.<br />

106 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

• Blocchi campione per verifica strumentazione.<br />

• Blocchi campione per taratura del<br />

fondo scala dell’apparecchio ultrasonoro.<br />

• Blocchi campione per la taratura<br />

della sensibilità.<br />

3.1 Apparecchio ultrasonoro<br />

L’apparecchio ultrasonoro deve essere in<br />

grado di soddisfare ogni nostra finalità;<br />

in particolare sarà utile una valutazione<br />

delle sue principali funzioni.<br />

I moderni apparecchi non dovrebbero<br />

presentare limiti, almeno nelle applicazioni<br />

più comuni, in quanto dotati di<br />

numerosissime funzioni.<br />

Tuttavia alcune funzioni possono essere<br />

particolarmente utili per una migliore<br />

valutazione del difetto come, ad<br />

esempio, la possibilità di scegliere la<br />

forma d’onda; la banda di frequenza<br />

(larga banda o banda passante) o, per<br />

una più agevole interpretazione, ad<br />

esempio la possibilità di “gate” che<br />

consentano una lettura elettronica dei<br />

valori rilevati o la possibilità di<br />

costruire elettronicamente curve di<br />

sensibilità.<br />

Senza contare le capacità di molti apparecchi<br />

che consentono memorizzazione<br />

e ripetibilità di settaggi di taratura.<br />

Anche la logistica può richiedere scelte e<br />

quindi non sono da sottovalutare il peso,<br />

la dimensione dello schermo o la visibilità<br />

dello stesso.<br />

3.2 Sonde e cavi<br />

La scelta delle sonde è da considerarsi<br />

una tra le più importanti per ottimizzare<br />

il risultato di un esame: in particolare i<br />

seguenti parametri:<br />

Figura 1 - Tecniche di controllo con sonde angolate.<br />

a<br />

b<br />

• Frequenza.<br />

• Angolo.<br />

• Dimensioni.<br />

• Tipo di sonda e trasduttore.<br />

La scelta della frequenza è da considerarsi<br />

quella più importante in quanto<br />

influenza la sensibilità e potere risolutivo<br />

del controllo. Di regola, le norme<br />

considerano frequenze comprese tra 1 e<br />

5 MHz , ma la scelta corretta dovrebbe<br />

essere fatta a seguito sia di valutazioni<br />

sulla trasparenza del materiale, sia sulla<br />

sensibilità richiesta ossia sul difetto<br />

minimo accettabile.<br />

Considerazioni in questo senso<br />

dovranno essere riportate in una specifica<br />

di controllo.<br />

La scelta dell’angolo è determinante per<br />

un buon risultato. In linea di massima,<br />

per il controllo di un giunto saldato sarà<br />

utilizzata una sonda ad onde longitudinali<br />

(angolo 0°) per l’esame del materiale<br />

base adiacente e una o più sonde<br />

angolate per il controllo del volume di<br />

saldatura.<br />

Per queste ultime la norma UNI EN<br />

1714: Controllo non distruttivo delle<br />

saldature - Controllo mediante ultrasuoni<br />

dei giunti saldati - può fornire<br />

delle indicazioni in funzione dello spessore<br />

e delle superfici di esame anche se<br />

la determinazione degli angoli andrebbe<br />

valutata in funzione delle probabili<br />

giaciture del difetto in relazione alla<br />

preparazione del giunto; spessore e tipo<br />

di procedimento.<br />

Condiziona anche la scelta l’accessibilità<br />

o la volontà di condurre il controllo<br />

con una tecnica ben determinata ad<br />

esempio l’utilizzo del solo raggio diretto<br />

o di successivi raggi riflessi (1°RR;<br />

2° RR;……n° RR).<br />

Tecnica di controllo<br />

a raggio diretto<br />

Tecnica di controllo con<br />

primo raggio riflesso

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