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Numero 1 2007 - IIS

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U. Natale et al. - Analisi sperimentale di coppie brasate 52NiCrMo6-G30<br />

Figura 13 - Particolare costruttivo delle teste<br />

in G30.<br />

ciascun modello, calcolato solo per i casi<br />

in cui le rotture dei provini sono avvenute<br />

(Fig. 16), per “sfilamento” dei due<br />

coni brasati e con una caratteristica<br />

statica come quella evidenziata nella<br />

Figura 17.<br />

Nella Tabella III e nella Figura 18 sono<br />

riportati i risultati delle prove effettuate<br />

che evidenziano come la capacità<br />

portante delle brasature eseguite risulti<br />

funzione del rapporto δ ed, in particolare,<br />

presenti un massimo in corrispondenza<br />

del valore δ = 3.<br />

Conclusioni<br />

Dovendo procedere alla brasatura di<br />

un’anima di calibratura utilizzando due<br />

materiali dissimili (acciaio da bonifica<br />

52NiCrMo6 e carburo di tungsteno G30)<br />

si è preliminarmente individuata nella<br />

brasatura forte al cannello la tecnica di<br />

Figura 15 - Tipologia di rottura non valida.<br />

Figura 16 - Rottura per “sfilamento”<br />

stelo-testa.<br />

86 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

Figura 14 - Modalità di ammorsaggio dei provini.<br />

brasatura più conveniente allo scopo.<br />

Successivamente, dopo aver motivato le<br />

scelte del decapante in pasta Castolin<br />

1802PF per proteggere la brasatura e del<br />

materiale di apporto, lega di argento,<br />

Castolin 1802F/XFC per eseguirla, si è<br />

individuato in una torsione del cianfrino<br />

conico maschio, da effettuare al raggiungimento<br />

della temperatura di brasatura,<br />

nella corrispondente sede femmina<br />

dell’acciaio da bonifica, l’accorgimento<br />

essenziale per eliminare ogni difetto di<br />

adesione della lega di apporto al cono in<br />

carburo di tungsteno.<br />

Dopo un’analisi agli elementi finiti che<br />

ha consentito di determinare, in via<br />

puramente teorica, la distribuzione dello<br />

stato tensionale in corrispondenza del<br />

cono medio della lega di argento e di<br />

TABELLA III - Risultati delle prove effettuate.<br />

Modello<br />

d<br />

[mm]<br />

l<br />

[mm]<br />

d<br />

[mm]<br />

δ<br />

evidenziarne le variazioni con la conicità<br />

di preparazione dei lembi, si è<br />

proceduto a testare sperimentalmente 5<br />

tipologie di preparazione dei lembi<br />

corrispondenti ad altrettanti valori del<br />

rapporto δ tra i diametri delle sezioni<br />

estreme del cono di cianfrinatura.<br />

Queste prove hanno consentito di<br />

evidenziare l’esistenza di un valore ottimale<br />

δ = 3 del suddetto rapporto in corrispondenza<br />

del quale le brasature realizzate<br />

presentano la massima capacità a<br />

resistere a carichi assiali.<br />

Tale comportamento trova spiegazione<br />

nel fatto che ad un aumento del rapporto<br />

δ corrisponde, ovviamente, non solo un<br />

incremento della superficie di brasatura<br />

ma anche una riduzione della tensione di<br />

rottura della lega di argento attribuibile<br />

Al<br />

[mm 2 ]<br />

Rm<br />

[kN]<br />

A 6 25 16 2,6 863,50 135,66<br />

B 6 25 18 3 942,00 142,50<br />

C 6 25 20 3,33 1020,50 137,30<br />

D 6 25 22 3,66 1099,00 127,00<br />

E 6 25 24 4 1177,50 121,00<br />

Ri<br />

[kN]<br />

A1 125<br />

A2 142<br />

A3 140<br />

B1 137<br />

B2 148<br />

B3 -<br />

C1 143<br />

C2 130<br />

C3 138<br />

D1 130<br />

D2 127<br />

D3 124<br />

E1 132<br />

E2 -<br />

E3 110

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