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F. Lezzi - Principali problemi nella saldatura subacquea<br />
L<br />
a saldatura subacquea comporta<br />
problematiche molto diversificate<br />
che coinvolgono competenze<br />
specialistiche riguardanti, sia gli aspetti<br />
tecnologici e metallurgici del processo,<br />
che quelli logistici e della sicurezza<br />
connessi all’attività di immersione; la<br />
seguente trattazione si limiterà ad esaminare<br />
solo quanto di nostra competenza, e<br />
cioè, il comportamento e la caratterizzazione<br />
in ambiente subacqueo dei possibili<br />
processi di saldatura oggi utilizzabili.<br />
1. Introduzione<br />
La saldatura subacquea può essere classificata<br />
oggi in tre tipologie fondamentali:<br />
• “Hyperbaric dry welding”, realizzata<br />
all’asciutto all’interno di una camera<br />
“habitat”, assemblata intorno ai componenti<br />
da saldare, alla pressione dipendente<br />
dalla profondità. Si fa notare che<br />
alla fine degli anni ottanta si considerava<br />
ancora impossibile ottenere risultati<br />
accettabili di “wet welding” e<br />
pertanto la terminologia usuale era<br />
semplicemente hyperbaric welding<br />
• “Wet welding”, realizzata a diretto<br />
contatto dell’acqua e a pressione<br />
dipendente dalla profondità di esecuzione.<br />
• “Coffer dam welding”, realizzata<br />
all’asciutto e a pressione atmosferica,<br />
tramite una struttura metallica, emergente,<br />
connessa con tenute stagne al<br />
componente in riparazione, al cui<br />
interno opera il saldatore.<br />
Poiché la “coffer dam welding” si<br />
realizza alle stesse condizioni ambientali<br />
di terra, saranno esposte le sole problematiche<br />
inerenti la hyperbaric dry<br />
welding e la wet welding.<br />
2. Saldatura iperbarica<br />
all’asciutto<br />
2.1 Generalità<br />
La saldatura in camera iperbarica è stata<br />
largamente impiegata negli ultimi tren-<br />
66 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />
t’anni per la realizzazione di componenti<br />
strutturali di piattaforme e per la connessione<br />
di condotte sottomarine, quindi sia<br />
per l’estrazione che per il trasporto di<br />
idrocarburi gassosi e liquidi, i cui giacimenti<br />
sono localizzati, per oltre il 50%,<br />
sul fondo degli oceani. Un’intensa attività<br />
di studi e indagini sperimentali è<br />
stata costantemente sviluppata nei più<br />
importanti Istituti della Saldatura (fra<br />
cui l’<strong>IIS</strong>) e in noti Centri di ricerca, al<br />
fine di determinare le opportune soluzioni<br />
per adeguare i processi di saldatura<br />
(elettrodi rivestiti, MIG/MAG con fili<br />
pieni e animati, TIG) all’esposizione di<br />
un ambiente particolarmente umido, in<br />
atmosfere diverse dall’aria e, soprattutto,<br />
all’elevata pressione.<br />
Sono stati in particolare indagati l’influenza<br />
della pressione e delle miscele<br />
protettive sul trasferimento dei consumabili<br />
e sulla perdita di elementi trasferiti<br />
nel bagno, l’influenza della portata<br />
dei gas di protezione sulla disossidazione<br />
del bagno e sulla stabilità d’arco e,<br />
ovviamente, gli effetti sulla microstruttura<br />
di saldatura e sulle sue caratteristiche<br />
meccaniche. Poiché nuovi giacimenti,<br />
sia nel Mediterraneo che nel<br />
Golfo del Messico e sulla Costa Brasiliana,<br />
sono stati localizzati ad oltre 500<br />
metri di profondità, per limitare la<br />
permanenza di saldatori subacquei a tali<br />
profondità, è stata incrementata la<br />
ricerca per la messa a punto di sistemi di<br />
saldatura completamente automatici e a<br />
controllo remotato. Sia per il processo<br />
TIG che per il filo continuo con protezione<br />
gassosa, più produttivo, sono state<br />
qualificate procedure che garantiscono<br />
elevata qualità e ripetibilità prestazionale<br />
fino a 450 metri di profondità.<br />
2.2 Atmosfera gassosa della camera<br />
iperbarica<br />
Occorre distinguere due tipi di atmosfera:<br />
• l’atmosfera della camera di saldatura;<br />
• l’atmosfera fornita al saldatore da<br />
respirare.<br />
A causa della contaminazione dell’atmosfera<br />
dell’habitat da parte del procedimento<br />
di saldatura, il saldatore dovrebbe<br />
portare la maschera ed avere un’atmosfera<br />
di respirazione indipendente.<br />
Però, poiché vi è un lavoro di preparazione<br />
che precede la saldatura e poichè<br />
esiste il rischio che il saldatore respiri<br />
inavvertitamente l’atmosfera della<br />
camera, è necessario che questa sia<br />
respirabile.<br />
L’azoto è un gas poco costoso e sarebbe<br />
conveniente usarlo; esso è, tuttavia, un<br />
forte anestetico anche a bassa pressione;<br />
inoltre crea una notevole produzione di<br />
ossidi di azoto per contatto con le parti<br />
calde appena solidificate, al di fuori del<br />
gas di protezione.<br />
L’elio è invece molto costoso ma risulta<br />
respirabile anche al crescere della<br />
profondità e non produce ossidazione<br />
apprezzabile. L’argon non è impiegabile<br />
perché diventa, sotto pressione, un gas<br />
narcotico mortale.<br />
Per quanto riguarda l’ossigeno, esso<br />
risulta fisiologicamente accettabile per<br />
la respirazione in un ampio campo di<br />
concentrazioni; è necessario però realizzare<br />
un compromesso tra l’esigenza<br />
biologica e quella di evitare rischi d’incendio.<br />
Occorre inoltre notare che se il<br />
gas espirato dal saldatore è immesso<br />
nella camera, il tenore di ossigeno può<br />
diventare inaccettabile: il saldatore deve<br />
essere dotato di una maschera che<br />
consenta l’emissione del gas all’esterno<br />
oppure deve essere previsto un sistema<br />
di rigenerazione dell’atmosfera che<br />
tenga sotto controllo anche il tenore di<br />
ossigeno. La miscela più utilizzata fino<br />
alla profondità di 300 m è costituita da<br />
elio con ossigeno alla pressione parziale<br />
di 300÷400 mbar. La pressione totale<br />
della miscela deve essere tale da equilibrare<br />
la pressione esistente sul fondo<br />
della camera di saldatura.<br />
Oltre l’ossigeno, altre sostanze inquinanti<br />
sono prodotte in corso di saldatura:<br />
NO 2 O 3, CO, CO 2 e polveri, che devono<br />
essere tenute entro i valori limite TLV<br />
(Threshold Limit Values).<br />
Oltre la composizione dell’atmosfera di<br />
saldatura devono essere tenuti sotto<br />
controllo l’umidità e la temperatura:<br />
l’umidità, sia dal punto di vista metallurgico<br />
che per il benessere dei saldatori; la<br />
temperatura è importante per il benessere<br />
dei saldatori e deve essere regolata<br />
con sistemi elettrici di riscaldamento (e<br />
raffreddamento) in particolar modo in<br />
concomitanza all’utilizzo di miscela di<br />
elio, che conduce il calore più dell’aria e<br />
dell’azoto.<br />
2.3 Influenza delle condizioni ambientali<br />
sull’arco elettrico di saldatura<br />
La maggiore pressione e conduttività<br />
termica dell’atmosfera dell’habitat