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Numero 1 2007 - IIS

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F. Lezzi - Principali problemi nella saldatura subacquea<br />

L<br />

a saldatura subacquea comporta<br />

problematiche molto diversificate<br />

che coinvolgono competenze<br />

specialistiche riguardanti, sia gli aspetti<br />

tecnologici e metallurgici del processo,<br />

che quelli logistici e della sicurezza<br />

connessi all’attività di immersione; la<br />

seguente trattazione si limiterà ad esaminare<br />

solo quanto di nostra competenza, e<br />

cioè, il comportamento e la caratterizzazione<br />

in ambiente subacqueo dei possibili<br />

processi di saldatura oggi utilizzabili.<br />

1. Introduzione<br />

La saldatura subacquea può essere classificata<br />

oggi in tre tipologie fondamentali:<br />

• “Hyperbaric dry welding”, realizzata<br />

all’asciutto all’interno di una camera<br />

“habitat”, assemblata intorno ai componenti<br />

da saldare, alla pressione dipendente<br />

dalla profondità. Si fa notare che<br />

alla fine degli anni ottanta si considerava<br />

ancora impossibile ottenere risultati<br />

accettabili di “wet welding” e<br />

pertanto la terminologia usuale era<br />

semplicemente hyperbaric welding<br />

• “Wet welding”, realizzata a diretto<br />

contatto dell’acqua e a pressione<br />

dipendente dalla profondità di esecuzione.<br />

• “Coffer dam welding”, realizzata<br />

all’asciutto e a pressione atmosferica,<br />

tramite una struttura metallica, emergente,<br />

connessa con tenute stagne al<br />

componente in riparazione, al cui<br />

interno opera il saldatore.<br />

Poiché la “coffer dam welding” si<br />

realizza alle stesse condizioni ambientali<br />

di terra, saranno esposte le sole problematiche<br />

inerenti la hyperbaric dry<br />

welding e la wet welding.<br />

2. Saldatura iperbarica<br />

all’asciutto<br />

2.1 Generalità<br />

La saldatura in camera iperbarica è stata<br />

largamente impiegata negli ultimi tren-<br />

66 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

t’anni per la realizzazione di componenti<br />

strutturali di piattaforme e per la connessione<br />

di condotte sottomarine, quindi sia<br />

per l’estrazione che per il trasporto di<br />

idrocarburi gassosi e liquidi, i cui giacimenti<br />

sono localizzati, per oltre il 50%,<br />

sul fondo degli oceani. Un’intensa attività<br />

di studi e indagini sperimentali è<br />

stata costantemente sviluppata nei più<br />

importanti Istituti della Saldatura (fra<br />

cui l’<strong>IIS</strong>) e in noti Centri di ricerca, al<br />

fine di determinare le opportune soluzioni<br />

per adeguare i processi di saldatura<br />

(elettrodi rivestiti, MIG/MAG con fili<br />

pieni e animati, TIG) all’esposizione di<br />

un ambiente particolarmente umido, in<br />

atmosfere diverse dall’aria e, soprattutto,<br />

all’elevata pressione.<br />

Sono stati in particolare indagati l’influenza<br />

della pressione e delle miscele<br />

protettive sul trasferimento dei consumabili<br />

e sulla perdita di elementi trasferiti<br />

nel bagno, l’influenza della portata<br />

dei gas di protezione sulla disossidazione<br />

del bagno e sulla stabilità d’arco e,<br />

ovviamente, gli effetti sulla microstruttura<br />

di saldatura e sulle sue caratteristiche<br />

meccaniche. Poiché nuovi giacimenti,<br />

sia nel Mediterraneo che nel<br />

Golfo del Messico e sulla Costa Brasiliana,<br />

sono stati localizzati ad oltre 500<br />

metri di profondità, per limitare la<br />

permanenza di saldatori subacquei a tali<br />

profondità, è stata incrementata la<br />

ricerca per la messa a punto di sistemi di<br />

saldatura completamente automatici e a<br />

controllo remotato. Sia per il processo<br />

TIG che per il filo continuo con protezione<br />

gassosa, più produttivo, sono state<br />

qualificate procedure che garantiscono<br />

elevata qualità e ripetibilità prestazionale<br />

fino a 450 metri di profondità.<br />

2.2 Atmosfera gassosa della camera<br />

iperbarica<br />

Occorre distinguere due tipi di atmosfera:<br />

• l’atmosfera della camera di saldatura;<br />

• l’atmosfera fornita al saldatore da<br />

respirare.<br />

A causa della contaminazione dell’atmosfera<br />

dell’habitat da parte del procedimento<br />

di saldatura, il saldatore dovrebbe<br />

portare la maschera ed avere un’atmosfera<br />

di respirazione indipendente.<br />

Però, poiché vi è un lavoro di preparazione<br />

che precede la saldatura e poichè<br />

esiste il rischio che il saldatore respiri<br />

inavvertitamente l’atmosfera della<br />

camera, è necessario che questa sia<br />

respirabile.<br />

L’azoto è un gas poco costoso e sarebbe<br />

conveniente usarlo; esso è, tuttavia, un<br />

forte anestetico anche a bassa pressione;<br />

inoltre crea una notevole produzione di<br />

ossidi di azoto per contatto con le parti<br />

calde appena solidificate, al di fuori del<br />

gas di protezione.<br />

L’elio è invece molto costoso ma risulta<br />

respirabile anche al crescere della<br />

profondità e non produce ossidazione<br />

apprezzabile. L’argon non è impiegabile<br />

perché diventa, sotto pressione, un gas<br />

narcotico mortale.<br />

Per quanto riguarda l’ossigeno, esso<br />

risulta fisiologicamente accettabile per<br />

la respirazione in un ampio campo di<br />

concentrazioni; è necessario però realizzare<br />

un compromesso tra l’esigenza<br />

biologica e quella di evitare rischi d’incendio.<br />

Occorre inoltre notare che se il<br />

gas espirato dal saldatore è immesso<br />

nella camera, il tenore di ossigeno può<br />

diventare inaccettabile: il saldatore deve<br />

essere dotato di una maschera che<br />

consenta l’emissione del gas all’esterno<br />

oppure deve essere previsto un sistema<br />

di rigenerazione dell’atmosfera che<br />

tenga sotto controllo anche il tenore di<br />

ossigeno. La miscela più utilizzata fino<br />

alla profondità di 300 m è costituita da<br />

elio con ossigeno alla pressione parziale<br />

di 300÷400 mbar. La pressione totale<br />

della miscela deve essere tale da equilibrare<br />

la pressione esistente sul fondo<br />

della camera di saldatura.<br />

Oltre l’ossigeno, altre sostanze inquinanti<br />

sono prodotte in corso di saldatura:<br />

NO 2 O 3, CO, CO 2 e polveri, che devono<br />

essere tenute entro i valori limite TLV<br />

(Threshold Limit Values).<br />

Oltre la composizione dell’atmosfera di<br />

saldatura devono essere tenuti sotto<br />

controllo l’umidità e la temperatura:<br />

l’umidità, sia dal punto di vista metallurgico<br />

che per il benessere dei saldatori; la<br />

temperatura è importante per il benessere<br />

dei saldatori e deve essere regolata<br />

con sistemi elettrici di riscaldamento (e<br />

raffreddamento) in particolar modo in<br />

concomitanza all’utilizzo di miscela di<br />

elio, che conduce il calore più dell’aria e<br />

dell’azoto.<br />

2.3 Influenza delle condizioni ambientali<br />

sull’arco elettrico di saldatura<br />

La maggiore pressione e conduttività<br />

termica dell’atmosfera dell’habitat

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