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Numero 1 2007 - IIS

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Scienza e<br />

Tecnica<br />

Comportamento in regime di scorrimento viscoso<br />

di giunti saldati dissimili<br />

Giunti saldati dissimili, realizzati con<br />

procedimento TIG e filo d’apporto del<br />

tipo Er Ni-Cr3 fra lamiere di 25mm di<br />

spessore in acciaio inossidabile austenitico<br />

tipo 304 e acciaio martensitico del<br />

tipo 9Cr-1Mo-V-Nb, sono stati sottoposti<br />

a prove di rottura in regime di<br />

scorrimento viscoso (creep), dopo essere<br />

stati trattati termicamente a 730°C per<br />

circa 8 h.<br />

Prima dell’effettuazione del collegamento,<br />

il lembo relativo all’ acciaio<br />

martensitico del tipo 9Cr-1Mo-V-Nb è<br />

stato imburrato adottando lo stesso<br />

processo di saldatura e lo stesso filo<br />

d’apporto impiegati per il giunto<br />

d’unione.<br />

Le prove di creep sono state effettuate, a<br />

tre diverse temperature, con due livelli<br />

di sollecitazione ciascuna, e precisamente:<br />

• 550°C e 160 e 240 MPa;<br />

• 600°C e 80- 160 MPa;<br />

• 650°C e 40-80 MPa.<br />

I risultati ottenuti dall’indagine possono<br />

essere così riassunti:<br />

• la resistenza a rottura, in regime di<br />

creep, dei giunti saldati dissimili è<br />

stata sempre inferiore a quella dei<br />

materiali di base, a tutte le temperature<br />

e sollecitazioni;<br />

• la differenza fra i valori di resistenza<br />

in regime di creep dei giunti saldati<br />

dissimili e dei corrispondenti materiali<br />

di base aumenta con il crescere<br />

della temperatura di prova;<br />

• alle temperature più basse e sollecitazioni<br />

più elevate, la rottura tende a<br />

localizzarsi all’interfaccia fra la<br />

zona fusa (Er Ni-Cr3) e la zona<br />

termicamente alterata dell’acciaio<br />

martensitico 9Cr-1Mo-V-Nb (Type<br />

VII rupture), a seguito dell’insorgere<br />

di sollecitazioni di taglio dovute al<br />

diverso coefficiente di dilatazione<br />

termica dei materiali e della loro<br />

diversa resistenza a caldo;<br />

Figura 1 - Welding procedure of dissimilar welded joint.<br />

• alle temperature più alte e sollecitazioni<br />

più basse, la rottura tende localizzarsi<br />

nella zona termicamente alterata<br />

a grano fine dell’acciaio<br />

martensitico 9Cr-1Mo-V-Nb (Type IV<br />

rupture).<br />

I giunti saldati, sia omogenei che fra<br />

materiali dissimili, mostrano, in regime<br />

di scorrimento viscoso, comportamenti<br />

del tutto ripetitivi dal punto di vista<br />

qualitativo. Dal punto di vista quantitativo,<br />

i parametri di esecuzione dei giunti<br />

e dei trattamenti termici dopo saldatura,<br />

nonché le differenze fra le caratteristiche<br />

a caldo dei materiali, giocano un<br />

ruolo che merita una migliore definizione.<br />

Dott. Ing. Mauro Scasso<br />

Segretario Generale <strong>IIS</strong><br />

Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

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