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Numero 1 2007 - IIS

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• attenuazione delle onde acustiche di<br />

EA, dovuta alla complessità geometrica<br />

e alla presenza di isolamento<br />

termico;<br />

• rumore di fondo di processo;<br />

• segnali spuri di rumore provenienti<br />

dall’esterno dell’area monitorata o<br />

generati da movimenti strutturali<br />

(specialmente nel caso di avviamenti/fermate<br />

di impianto) o generati<br />

da eventi strutturali non-rilevanti,<br />

come la rottura di ossidi.<br />

L’attività di EA che può essere associata<br />

al danneggiamento occorso nell’area<br />

monitorata deve essere chiaramente discriminata<br />

dal rumore.<br />

Tuttavia, se applicato contestualmente in<br />

un programma di ispezione complessivo,<br />

dove gli obbiettivi del monitoraggio<br />

con EA sono stati chiaramente e<br />

realisticamente definiti e concordati con<br />

il personale di processo, manutenzione e<br />

ispezione, l’EA può dare informazioni<br />

diagnostiche utili e preziose.<br />

L’espansione delle applicazioni di<br />

EA, unitamente con la tremenda e<br />

rapida evoluzione delle performance<br />

dei sistemi hardware e software nell’operare<br />

calcoli complessi e nell’acquisire<br />

dati multi parametrici ad alta velocità,<br />

hanno consentito agli operatori di<br />

mantenere un controllo costante sull’attività<br />

globale delle sorgenti attive di EA<br />

e in alcuni casi, attraverso la realizzazione<br />

di database, di ottenere il<br />

gradiente di severità delle sorgenti identificate<br />

di EA.<br />

I sistemi di EA attualmente disponibili<br />

sono in grado di garantire una acquisizione<br />

e un trattamento ad elevata velocità<br />

multi-canale e multi-parametrico,<br />

così che l’estrazione e la presentazione<br />

delle caratteristiche più rilevanti dei<br />

segnali di EA, la localizzazione e la<br />

discriminazione delle sorgenti di EA e la<br />

loro presentazione possono essere fatte<br />

in tempo reale.<br />

In alcuni casi particolari nei sistemi di<br />

EA viene incorporato un database o un<br />

sistema esperto, per effettuare una valutazione<br />

o una classificazione delle<br />

sorgenti di EA assistita.<br />

Due sono i metodi largamente utilizzati<br />

per la localizzazione delle sorgenti di<br />

EA: triangolazione basata sui tempi di<br />

ritardo e localizzazione a zona o hits.<br />

Il primo metodo necessita che il segnale<br />

acustico, generato da una sorgente di<br />

EA, raggiunga tre o più sensori perché<br />

sia possibile effettuare una localizzazione<br />

accurata della posizione, l’altro è<br />

basato sul fatto che il confronto dell’attività<br />

di EA accumulata su un set di<br />

singoli sensori identifichi aree ad elevata<br />

attività del componente monitorato.<br />

Alcune considerazioni devono essere<br />

fatte per permettere una valutazione dei<br />

meriti e delle limitazioni dei due metodi.<br />

La rivelabilità di un difetto in evoluzione<br />

tramite EA dipende essenzialmente da:<br />

• tasso di energia elastica rilasciato<br />

dalla sorgente (è conosciuto essere<br />

alto, ad esempio, per crescita di<br />

cricca in materiale non duttile)<br />

• livello del rumore di fondo<br />

• energia persa lungo il percorso di propagazione<br />

tra la sorgente e il sensore.<br />

Il metodo di triangolazione, che processa<br />

stringhe di tempi di ritardo ottenute<br />

dall’attivazione di uno o più sensori<br />

all’interno di un dato intervallo temporale,<br />

previene, utilizzando filtri logici, di<br />

processare sequenze di tempi di arrivo<br />

errate, così che le sorgenti localizzate<br />

possano essere considerate valide,<br />

Questo approccio ha le sue controindicazioni<br />

quando l’attività totale del tasso di<br />

eventi di EA è troppo alta, perché gli<br />

eventi di EA si possono sovrapporre nel<br />

tempo e i filtri logici rifiutano un<br />

numero crescente di dati apparentemente<br />

inconsistenti.<br />

La localizzazione a zona o singolo<br />

colpito (hit) non richiede l’attivazione<br />

di molti sensori per registrare un<br />

evento, ma richiede l’utilizzo di una<br />

riduzione e filtraggio dei dati durante<br />

l’analisi fuori linea per eliminare dati<br />

inconsistenti.<br />

Nella localizzazione a zona la preoccupazione<br />

principale è quella di evitare<br />

ogni perdita di dati e la selezione e la<br />

localizzazione delle sorgenti vengono<br />

parzialmente ritardate. La discriminazione<br />

dei dati acquisiti per il metodo a<br />

zona è pertanto il problema più critico<br />

per l’identificazione non ambigua delle<br />

sorgenti di EA.<br />

Ognuno dei due metodi ha la sua forza e<br />

debolezza e può dare risposte ottimizzate<br />

alle specifiche esigenze o condizioni<br />

di prova.<br />

Il modo migliore di prendere dati di<br />

EA è di utilizzare l’informazione contenuta<br />

nella sequenza dei colpiti per indirizzare<br />

la triangolazione ed ottenere il<br />

maggiore vantaggio possibile dall’uso<br />

delle due metodologie.<br />

E. Fontana - Monitoraggio di emissione acustica di corpi a pressione<br />

3. Qualificazione del personale<br />

L’EA è una tecnica complessa che<br />

richiede una preparazione specifica ed<br />

estesa del personale. In aggiunta ad una<br />

minima conoscenza teorica di base,<br />

l’operatore necessita di un addestramento<br />

in campo per affrontare una<br />

grande varietà di problemi reali, sorgenti<br />

di rumore, rumore di processo, tipo e<br />

metodo di sollecitazione, conoscenza<br />

delle proprietà del materiale ecc., per<br />

incrementare e consolidare la sua capacità<br />

operativa ed esperienza diagnostica.<br />

La qualificazione e la certificazione del<br />

personale è altamente raccomandata<br />

congiuntamente con le linee guida e le<br />

procedure di applicazione della tecnica<br />

di EA.<br />

La preparazione e successiva pubblicazione<br />

in ambito Unione Europea (UE)<br />

delle seguenti norme:<br />

UNI EN 1330-9: Terminologia -<br />

Termini utilizzati nel controllo con emissioni<br />

acustiche,<br />

EN 13477-1: C a r a t t e r i zzazione<br />

dell’apparecchiatura - Descrizione<br />

dell’apparecchiatura<br />

EN 13477-2: C a r a t t e r i zzazione<br />

dell’apparecchiatura - Verifica delle<br />

caratteristiche funzionali<br />

EN 13554: Emissione acustica - Principi<br />

generali<br />

EN 14584: Acoustic emission - Examination<br />

of metallic pressure equipment<br />

during proof testing - Planar location of<br />

AE sources<br />

EN 473: Qualifica e certificazione del<br />

personale addetto alle prove non distruttive.<br />

Principi generali<br />

ha sicuramente dato un contributo significativo<br />

al consolidamento della tecnica<br />

di EA in campo industriale.<br />

4. Conclusioni<br />

Il controllo con EA è applicato regolarmente<br />

ad una grande varietà di corpi a<br />

pressione in molteplici settori industriali.<br />

La tecnica di EA è di grande interesse<br />

per la possibilità che offre di effettuare,<br />

con l’impiego di un numero<br />

limitato di sensori, un controllo volumetrico<br />

su tutto il materiale del corpo in<br />

pressione, specialmente nel caso di<br />

grandi strutture, e di fornire la mappa<br />

con le posizioni dei punti sospetti identificati<br />

nel corso della prova.<br />

Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

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