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• attenuazione delle onde acustiche di<br />
EA, dovuta alla complessità geometrica<br />
e alla presenza di isolamento<br />
termico;<br />
• rumore di fondo di processo;<br />
• segnali spuri di rumore provenienti<br />
dall’esterno dell’area monitorata o<br />
generati da movimenti strutturali<br />
(specialmente nel caso di avviamenti/fermate<br />
di impianto) o generati<br />
da eventi strutturali non-rilevanti,<br />
come la rottura di ossidi.<br />
L’attività di EA che può essere associata<br />
al danneggiamento occorso nell’area<br />
monitorata deve essere chiaramente discriminata<br />
dal rumore.<br />
Tuttavia, se applicato contestualmente in<br />
un programma di ispezione complessivo,<br />
dove gli obbiettivi del monitoraggio<br />
con EA sono stati chiaramente e<br />
realisticamente definiti e concordati con<br />
il personale di processo, manutenzione e<br />
ispezione, l’EA può dare informazioni<br />
diagnostiche utili e preziose.<br />
L’espansione delle applicazioni di<br />
EA, unitamente con la tremenda e<br />
rapida evoluzione delle performance<br />
dei sistemi hardware e software nell’operare<br />
calcoli complessi e nell’acquisire<br />
dati multi parametrici ad alta velocità,<br />
hanno consentito agli operatori di<br />
mantenere un controllo costante sull’attività<br />
globale delle sorgenti attive di EA<br />
e in alcuni casi, attraverso la realizzazione<br />
di database, di ottenere il<br />
gradiente di severità delle sorgenti identificate<br />
di EA.<br />
I sistemi di EA attualmente disponibili<br />
sono in grado di garantire una acquisizione<br />
e un trattamento ad elevata velocità<br />
multi-canale e multi-parametrico,<br />
così che l’estrazione e la presentazione<br />
delle caratteristiche più rilevanti dei<br />
segnali di EA, la localizzazione e la<br />
discriminazione delle sorgenti di EA e la<br />
loro presentazione possono essere fatte<br />
in tempo reale.<br />
In alcuni casi particolari nei sistemi di<br />
EA viene incorporato un database o un<br />
sistema esperto, per effettuare una valutazione<br />
o una classificazione delle<br />
sorgenti di EA assistita.<br />
Due sono i metodi largamente utilizzati<br />
per la localizzazione delle sorgenti di<br />
EA: triangolazione basata sui tempi di<br />
ritardo e localizzazione a zona o hits.<br />
Il primo metodo necessita che il segnale<br />
acustico, generato da una sorgente di<br />
EA, raggiunga tre o più sensori perché<br />
sia possibile effettuare una localizzazione<br />
accurata della posizione, l’altro è<br />
basato sul fatto che il confronto dell’attività<br />
di EA accumulata su un set di<br />
singoli sensori identifichi aree ad elevata<br />
attività del componente monitorato.<br />
Alcune considerazioni devono essere<br />
fatte per permettere una valutazione dei<br />
meriti e delle limitazioni dei due metodi.<br />
La rivelabilità di un difetto in evoluzione<br />
tramite EA dipende essenzialmente da:<br />
• tasso di energia elastica rilasciato<br />
dalla sorgente (è conosciuto essere<br />
alto, ad esempio, per crescita di<br />
cricca in materiale non duttile)<br />
• livello del rumore di fondo<br />
• energia persa lungo il percorso di propagazione<br />
tra la sorgente e il sensore.<br />
Il metodo di triangolazione, che processa<br />
stringhe di tempi di ritardo ottenute<br />
dall’attivazione di uno o più sensori<br />
all’interno di un dato intervallo temporale,<br />
previene, utilizzando filtri logici, di<br />
processare sequenze di tempi di arrivo<br />
errate, così che le sorgenti localizzate<br />
possano essere considerate valide,<br />
Questo approccio ha le sue controindicazioni<br />
quando l’attività totale del tasso di<br />
eventi di EA è troppo alta, perché gli<br />
eventi di EA si possono sovrapporre nel<br />
tempo e i filtri logici rifiutano un<br />
numero crescente di dati apparentemente<br />
inconsistenti.<br />
La localizzazione a zona o singolo<br />
colpito (hit) non richiede l’attivazione<br />
di molti sensori per registrare un<br />
evento, ma richiede l’utilizzo di una<br />
riduzione e filtraggio dei dati durante<br />
l’analisi fuori linea per eliminare dati<br />
inconsistenti.<br />
Nella localizzazione a zona la preoccupazione<br />
principale è quella di evitare<br />
ogni perdita di dati e la selezione e la<br />
localizzazione delle sorgenti vengono<br />
parzialmente ritardate. La discriminazione<br />
dei dati acquisiti per il metodo a<br />
zona è pertanto il problema più critico<br />
per l’identificazione non ambigua delle<br />
sorgenti di EA.<br />
Ognuno dei due metodi ha la sua forza e<br />
debolezza e può dare risposte ottimizzate<br />
alle specifiche esigenze o condizioni<br />
di prova.<br />
Il modo migliore di prendere dati di<br />
EA è di utilizzare l’informazione contenuta<br />
nella sequenza dei colpiti per indirizzare<br />
la triangolazione ed ottenere il<br />
maggiore vantaggio possibile dall’uso<br />
delle due metodologie.<br />
E. Fontana - Monitoraggio di emissione acustica di corpi a pressione<br />
3. Qualificazione del personale<br />
L’EA è una tecnica complessa che<br />
richiede una preparazione specifica ed<br />
estesa del personale. In aggiunta ad una<br />
minima conoscenza teorica di base,<br />
l’operatore necessita di un addestramento<br />
in campo per affrontare una<br />
grande varietà di problemi reali, sorgenti<br />
di rumore, rumore di processo, tipo e<br />
metodo di sollecitazione, conoscenza<br />
delle proprietà del materiale ecc., per<br />
incrementare e consolidare la sua capacità<br />
operativa ed esperienza diagnostica.<br />
La qualificazione e la certificazione del<br />
personale è altamente raccomandata<br />
congiuntamente con le linee guida e le<br />
procedure di applicazione della tecnica<br />
di EA.<br />
La preparazione e successiva pubblicazione<br />
in ambito Unione Europea (UE)<br />
delle seguenti norme:<br />
UNI EN 1330-9: Terminologia -<br />
Termini utilizzati nel controllo con emissioni<br />
acustiche,<br />
EN 13477-1: C a r a t t e r i zzazione<br />
dell’apparecchiatura - Descrizione<br />
dell’apparecchiatura<br />
EN 13477-2: C a r a t t e r i zzazione<br />
dell’apparecchiatura - Verifica delle<br />
caratteristiche funzionali<br />
EN 13554: Emissione acustica - Principi<br />
generali<br />
EN 14584: Acoustic emission - Examination<br />
of metallic pressure equipment<br />
during proof testing - Planar location of<br />
AE sources<br />
EN 473: Qualifica e certificazione del<br />
personale addetto alle prove non distruttive.<br />
Principi generali<br />
ha sicuramente dato un contributo significativo<br />
al consolidamento della tecnica<br />
di EA in campo industriale.<br />
4. Conclusioni<br />
Il controllo con EA è applicato regolarmente<br />
ad una grande varietà di corpi a<br />
pressione in molteplici settori industriali.<br />
La tecnica di EA è di grande interesse<br />
per la possibilità che offre di effettuare,<br />
con l’impiego di un numero<br />
limitato di sensori, un controllo volumetrico<br />
su tutto il materiale del corpo in<br />
pressione, specialmente nel caso di<br />
grandi strutture, e di fornire la mappa<br />
con le posizioni dei punti sospetti identificati<br />
nel corso della prova.<br />
Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />
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