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Scelta dei parametri di brasatura<br />
I due materiali da brasare per la fabbricazione<br />
delle anime oggetto dello studio,<br />
sono costituiti, per il tratto superiore<br />
(stelo), da acciaio da bonifica<br />
52NiCrMo6 avente carico di scostamento<br />
dalla proporzionalità di 810<br />
N/mm 2 ed allungamento a rottura<br />
dell’11%, mentre quello inferiore (testa),<br />
che lavora a contatto con il componente<br />
sinterizzato in lavorazione, è costituito<br />
in carburo di tungsteno sinterizzato G30,<br />
le cui caratteristiche fisiche sono indicate<br />
nella Tabella I, sul quale viene praticato<br />
il cianfrino conico maschio necessario<br />
per eseguire la brasatura stessa.<br />
Quest’ultima non interessa le superfici<br />
minori di base dei due coni che, a brasatura<br />
effettuata, sono qui considerati solo<br />
in battuta; la giunzione interessa,<br />
pertanto, solo le superfici laterali dei due<br />
coni dei cianfrini le cui modalità di preparazione<br />
sono mostrate nella Figura 4.<br />
È appena il caso di precisare che per le<br />
prove distruttive effettuate per definire i<br />
parametri di brasatura sono stati utilizzati<br />
provini diversi da quelli impiegati<br />
per le prove di resistenza statica in<br />
quanto sono state recuperate alcune<br />
(a)<br />
(b)<br />
Figura 4 - Cianfrinatura dello stelo (a)<br />
e della testa (b).<br />
Composizione %<br />
brocce scanalate in G30 già disponibili<br />
in officina.<br />
Per quanto attiene al metodo di brasatura<br />
si è preliminarmente convenuto di<br />
impiegare, in alternativa a quello in<br />
forno, una brasatura forte al cannello<br />
(torch brazing) sulla base delle seguenti<br />
considerazioni:<br />
• dovendo realizzare piccole produzioni<br />
di anime (3-4 pezzi) per ognuna<br />
delle 5-6 tipologie di cianfrini da<br />
testare, risulta possibile utilizzare in<br />
questo caso un unico cannello a più<br />
punte;<br />
• l’ossidazione del flusso di protezione<br />
risulta praticamente trascurabile;<br />
• la rimozione della scoria di flusso<br />
solidificata sull’esterno delle anime<br />
non comporta una specifica lavorazione<br />
meccanica in quanto viene<br />
effettuata durante la prevista rettifica<br />
postbrasatura dei provini;<br />
• le modeste dimensioni dei provini<br />
(~ 20mm) scongiurano ogni rischio di<br />
surriscaldamento dei materiali base<br />
tipico della brasatura al cannello;<br />
• contrariamente a quanto comporta la<br />
brasatura in forno, con la tecnica<br />
torch brazing non necessitano particolari<br />
attrezzature per il posizionamento<br />
dei provini durante il loro<br />
riscaldamento.<br />
Dopo la pulizia dei lembi cianfrinati,<br />
effettuata con sgrassante, spazzolatura<br />
ed alcol etilico, è stato spalmato con<br />
pennello il decapante (flusso) in pasta<br />
Castolin 1802 PF che, presentando una<br />
temperatura di fusione nettamente inferiore<br />
a quella del solidus del materiale di<br />
apporto ed un’elevata viscosità alla<br />
temperatura di brasatura, favorisce in<br />
maniera soddisfacente la bagnatura dei<br />
materiali base da parte della lega di<br />
apporto utilizzata nella brasatura.<br />
U. Natale et al. - Analisi sperimentale di coppie brasate 52NiCrMo6-G30<br />
TABELLA I - Caratteristiche fisiche della testa in G30.<br />
WC Co<br />
Densità<br />
g/cm 3<br />
Durezza<br />
Rockwell<br />
R A<br />
Durezza<br />
Vickers<br />
kg/mm 2<br />
Resistenza a<br />
flessione<br />
N/mm 2<br />
85 15 13,8 ÷ 14,0 86 ÷ 88 1150 ÷ 1250 180 ÷ 220<br />
Resistenza a<br />
rottura<br />
N/mm 2<br />
Modulo E<br />
N/mm 2<br />
Conducibilità<br />
termica<br />
cal/cm sec °C<br />
Coefficiente di<br />
dilatazione<br />
β*10 6<br />
Resistenza<br />
elettrica<br />
∝≥·cm<br />
390 54000 - 6 -<br />
A questo proposito si è convenuto di<br />
impiegare, con le modalità mostrate<br />
nella Figura 5, la lega di argento<br />
Castolin 1802F/XFC in bacchette che,<br />
oltre a notevoli proprietà meccaniche<br />
(che però possono risentire, a brasatura<br />
avvenuta, di un decadimento dell’ordine<br />
del 25-30% imputabile alla presenza di<br />
gradienti termici che si instaurano lungo<br />
le generatrici dei coni di accoppiamento<br />
allorquando si raggiunge la temperatura<br />
di brasatura), presenta un intervallo di<br />
fusione molto stretto: è questa una<br />
caratteristica essenziale per la tipologia<br />
di brasatura in esame in quanto consente<br />
di realizzare brasature con meati sottili e<br />
processi di riscaldamento abbastanza<br />
lenti come quello al cannello ossiacetilenico<br />
quì impiegato. Detta lega non<br />
sviluppa gas tossici durante la fusione<br />
che, a sua volta, non richiede un riscaldamento<br />
diretto in quanto è in grado di<br />
fondere soltanto quando il metallo base,<br />
interessato invece a riscaldamento<br />
diretto, raggiunge la temperatura di<br />
bagnatura; essa, inoltre, presenta una<br />
Figura 5 - Disposizione della lega di apporto<br />
nel cono femmina.<br />
Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />
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