Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
F.Traversa et al. - Agenti fisici (rumore, radiazioni e microclima) e salute in saldatura<br />
Indipendentemente dall’esposizione a<br />
rumore, danni all’orecchio possono derivare<br />
da eventi di tipo infortunistico quali<br />
la penetrazione di schegge nel condotto<br />
uditivo, che in casi rari possono avere<br />
sequele anche gravi, quali la perforazione<br />
timpanica, un’otorrea cronica o la<br />
paralisi del nervo facciale. Spesso eventi<br />
di questo tipo possono determinare<br />
anche una perdita uditiva.<br />
1.2.2 Ultrasuoni<br />
Gli ultrasuoni sono onde sonore caratterizzate<br />
da frequenze comprese tra i<br />
18-20 ed i 500 kHz. Esse non sono<br />
udibili all’orecchio umano poiché<br />
mancano nell’organo del Corti (orecchio<br />
interno) i recettori idonei ad essere<br />
stimolati da frequenze così elevate.<br />
Gli ultrasuoni si distinguono in:<br />
• ultrasuoni a bassa frequenza (tra 20 e<br />
100 kHz) usati per scopi industriali;<br />
• ultrasuoni a media frequenza (tra 100<br />
kHz e 1 MHz) usati in applicazioni<br />
terapeutiche;<br />
• ultrasuoni ad alta frequenza (tra 1 e<br />
10 MHz) impiegati in applicazioni<br />
mediche diagnostiche (ecografia e<br />
velocimetria).<br />
In termini generali, si può affermare che<br />
gli ultrasuoni possono essere responsabili<br />
di danni uditivi, anche se questi sono<br />
di entità minore rispetto a quelli dovuti<br />
al rumore percepibile. Tali danni sono<br />
determinati, più che dagli ultrasuoni<br />
stessi, dalle componenti subarmoniche<br />
le cui frequenze cadono nel campo<br />
dell’udibile.<br />
Gli effetti extra-uditivi sono, invece,<br />
superiori rispetto a quelli associati al<br />
rumore udibile. È stato osservato che<br />
lavoratori esposti con continuità ad<br />
ultrasuoni di livello pari o superiore a<br />
100-110 dB possono subire alterazioni<br />
del sistema nervoso centrale e periferico,<br />
del sistema cardiovascolare e degli<br />
apparati uditivo e vestibolare. Queste<br />
alterazioni sono analoghe a quelle osservate<br />
in lavoratori esposti a rumore<br />
udibile di alta frequenza anche se gli<br />
ultrasuoni hanno un effetto sensibilmente<br />
più ridotto sull’apparato uditivo,<br />
mentre causano effetti più pronunciati<br />
sull’apparato vestibolare, sulla sensazione<br />
del dolore e sulla regolazione della<br />
temperatura corporea. Tali effetti sono<br />
peraltro generalmente transitori e regrediscono<br />
dopo un certo tempo dalla fine<br />
dell’esposizione.<br />
56 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />
Gli indicatori più significativi dei potenziali<br />
danni provocati da ultrasuoni<br />
rimangono gli effetti soggettivi denunciati<br />
dai lavoratori esposti: affaticamento,<br />
cefalea, nausea, sensazione di<br />
oppressione, deambulazione incerta,<br />
vertigini e disturbi del sonno. Tali<br />
sintomi sono, a volte, accompagnati da<br />
una moderata sindrome neurovascolare<br />
alle mani ed alle dita (torpore, cianosi<br />
alle dita).<br />
1.3 Esposizione a rumore nelle attività<br />
di saldatura<br />
Tra i rischi connessi con le operazioni di<br />
saldatura, sono stati indagati i livelli di<br />
emissione sonora prodotti dai diversi<br />
sistemi per la saldatura.<br />
L’origine del rumore prodotto durante le<br />
operazioni di saldatura è riconducibile:<br />
• alla combustione della miscela<br />
gassosa emessa ad alta pressione dal<br />
cannello nella saldatura a fiamma<br />
ossiacetilenica;<br />
• allo scoccare dell’arco elettrico per le<br />
altre tipologie (saldatura elettrica);<br />
• alla fuoriuscita del plasma dall’ugello,<br />
che produce un caratteristico<br />
sibilo, nelle operazioni di saldatura al<br />
plasma.<br />
Anche superiori possono essere le esposizioni<br />
derivanti dalle operazioni successive<br />
quali scriccatura, molatura, smerigliatura<br />
ecc.<br />
I dati desunti dalle indagini fonometriche<br />
suggeriscono che tra le tecniche<br />
tradizionali la saldatura a filo continuo<br />
presenta valori di emissione sonora più<br />
elevati rispetto alle altre.<br />
Elevati livelli di emissione sonora sono<br />
stati rilevati anche quando si ricorre alla<br />
saldatura con fiamma ossacetilenica. Tra<br />
le tecniche più recenti, la saldatura al<br />
plasma è caratterizzata da livelli di<br />
rumorosità piuttosto elevati (intensità<br />
110 dBA, frequenza 24-48 kHz).<br />
Per quanto riguarda l’emissione di ultrasuoni,<br />
nelle tecniche tradizionali di<br />
saldatura essa raggiunge livelli solitamente<br />
modesti, non tali da poter causare<br />
danni alla salute.<br />
Nella saldatura ad ultrasuoni vi sono un<br />
generatore che crea una serie di impulsi<br />
regolari e perfetti fra loro ed un gruppo<br />
vibrante che li trasforma in vibrazioni.<br />
L’utensile che effettua la saldatura<br />
trasmette questa velocissima ed intensa<br />
vibrazione al pezzo in materiale plastico<br />
il quale fonde. Il tempo di saldatura è<br />
brevissimo e non vi è produzione di<br />
calore. In normali condizioni operative<br />
l’esposizione dell’operatore agli ultrasuoni<br />
è, anche in questo caso, trascurabile.<br />
Gli ultrasuoni sono utilizzati anche nelle<br />
attività di verifica delle saldature (ultrasonografia);<br />
i livelli di esposizione<br />
dell’operatore sono molto contenuti.<br />
2. Vibrazioni<br />
L’esposizione a vibrazioni meccaniche<br />
può rappresentare un fattore di rischio<br />
rilevante per i lavoratori esposti. Da un<br />
punto di vista igienistico, si differenzia<br />
in:<br />
• esposizione del sistema manobraccio,<br />
indicata con acronimo<br />
inglese HAV (Hand-Arm Vibration).<br />
Si riscontra in lavorazioni in cui si<br />
impugnino utensili vibranti o materiali<br />
sottoposti a vibrazioni o impatti.<br />
L’esposizione a vibrazioni al sistema<br />
mano-braccio è generalmente causata<br />
dal contatto delle mani con l’impugnatura<br />
di utensili manuali o di<br />
macchinari condotti a mano;<br />
• esposizione del corpo intero, indicata<br />
con acronimo inglese WBV (Whole<br />
Body Vibration). Si riscontra in lavorazioni<br />
a bordo di mezzi di movimentazione<br />
usati in industria ed agricoltura,<br />
mezzi di trasporto e in generale<br />
macchinari industriali vibranti che<br />
trasmettano vibrazioni al corpo intero.<br />
Tale esposizione può comportare<br />
rischi di lombalgie e microtraumi del<br />
rachide per i lavoratori esposti.<br />
Le misure quindi dovranno essere svolte<br />
in modo diverso nei due casi ed i valori<br />
limite vengono stabiliti per entrambe le<br />
tipologie. In tutti i casi la misurazione<br />
deve avvenire lungo tre assi ortogonali,<br />
poiché la vibrazione è una quantità<br />
vettoriale. Nel caso di esposizioni variabili<br />
nel tempo, dovrà essere effettuata<br />
una integrazione lineare (come abbiamo<br />
già visto per il rumore).<br />
L’indicatore di esposizione imposto<br />
dal Decreto Legislativo 19 Agosto 2005,<br />
n. 187, fa riferimento agli standard<br />
ISO 5349-1 ed è rappresentato dall’accelerazione<br />
equivalente ponderata in<br />
frequenza di vibrazioni riferita a 8 ore di<br />
lavoro, A(8), calcolato come radice<br />
quadrata della somma dei quadrati dei<br />
valori medi delle accelerazioni ponde-