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Numero 1 2007 - IIS

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ate in frequenza, ed espresso in m/s 2 .<br />

Nella Tabella II sono riportate le soglie<br />

giornaliere indicate dal citato decreto, il<br />

cui superamento comporta la predisposizione<br />

di interventi preventivi (azione) ed<br />

i valori limite giornalieri di esposizione.<br />

2.1 Effetti biologici delle vibrazioni<br />

Le vibrazioni condotte al sistema manobraccio<br />

possono indurre un insieme di<br />

disturbi neurologici e circolatori alle dita<br />

delle mani e lesioni osteoarticolari a<br />

carico degli arti superiori, oggi definito<br />

con termine unitario “Sindrome da<br />

vibrazioni mano-braccio”.<br />

Il fenomeno patologico più tipico delle<br />

esposizioni importanti del passato è la<br />

cosiddetta angioneurosi da strumenti<br />

vibranti, che è una forma di sindrome di<br />

Raynaud, caratterizzata da un blocco<br />

temporaneo della circolazione periferica<br />

dopo esposizione a vibrazioni od al<br />

freddo.<br />

Le vibrazioni al corpo intero possono<br />

comportare rischi di lombalgie e microtraumi<br />

del rachide per i lavoratori<br />

esposti, fino a manifestazioni quali la<br />

spondiloartrosi, le discopatie e l’ernia<br />

del disco.<br />

2.2 Esposizione a vibrazioni nelle<br />

attività di saldatura<br />

Nelle attività di saldatura l’esposizione<br />

a vibrazioni al corpo intero è generalmente<br />

trascurabile, e comunque<br />

non dipendente dall’attività di saldatura<br />

in sé.<br />

Vibrazioni al sistema mano-braccio<br />

possono essere presenti invece soprattutto<br />

nelle attività complementari alla<br />

saldatura: scriccatura, molatura e simili.<br />

3. Radiazioni<br />

Lo spettro delle radiazioni è molto<br />

ampio e devono essere prese in considerazione<br />

tutte le radiazioni elettromagnetiche,<br />

compresi i campi statici. I campi<br />

elettromagnetici (CEM; nella sigla<br />

inglese EMF, electro-magnetic fields)<br />

possono facilmente essere distinti, in<br />

termini qualitativi, in base alla frequenza<br />

di oscillazione dell’onda elettromagnetica,<br />

misurata in Hertz (Hz).<br />

Dal punto di vista della protezione della<br />

salute, i campi elettromagnetici di<br />

frequenza inferiore ai 300 GHz,<br />

compresi i campi statici, sono definiti<br />

F.Traversa et al. - Agenti fisici (rumore, radiazioni e microclima) e salute in saldatura<br />

TABELLA II - Livelli di azione giornalieri e valori limite per l'esposizione a<br />

vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio ed al corpo intero.<br />

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio<br />

Livello d’azione giornaliero di esposizione<br />

A(8) = 2,5 m/s 2<br />

Livello d’azione giornaliero di esposizione<br />

A(8) = 0,5 m/s 2<br />

complessivamente come radiazioni non<br />

ionizzanti (NIR, Non Ionizing Radiation)<br />

in quanto, a differenza dei campi a<br />

più elevata frequenza ed energia (raggi<br />

X, raggi gamma ecc.), non sono in grado<br />

di produrre ionizzazioni primarie negli<br />

organismi viventi. Pertanto gli effetti<br />

sulla salute che devono attendersi da<br />

questi agenti fisici sono complessivamente<br />

di minore gravità.<br />

Nelle attività di saldatura, mentre<br />

possono essere presenti esposizioni a<br />

campi elettromagnetici NIR di vario<br />

tipo, non sono dimostrabili esposizioni a<br />

radiazioni ionizzanti diverse da quelle<br />

Vibrazioni trasmesse al corpo intero<br />

Valore limite giornaliero di esposizione<br />

A(8) = 5 m/s 2<br />

Valore limite giornaliero di esposizione<br />

A(8) = 1,15 m/s 2<br />

della popolazione generale (che è<br />

comunque esposta al cosiddetto “fondo<br />

naturale”), con la sola eccezione di<br />

alcune tecniche particolari (ad es. la<br />

saldatura a fascio elettronico, che può<br />

esporre il lavoratore a raggi X).<br />

Pertanto gli effetti delle radiazioni ionizzanti<br />

non verranno ulteriormente considerati.<br />

In relazione ai diversi tipi di effetto sui<br />

tessuti biologici, le NIR sono grossolanamente<br />

suddivise in gruppi caratterizzati<br />

da intervalli di frequenza (o di<br />

lunghezza d’onda) come riportati di<br />

seguito:<br />

Campi elettrici e magnetici statici e quasi statici 0-1 Hz<br />

Frequenze estremamente basse (Extremely Low Frequency, ELF) fino a 300 Hz<br />

Frequenze molto basse (Very Low Frequency,VLF) 300 Hz-30kHz<br />

Basse frequenze (Low Frequency, LF) 30 kHz-300 kHz<br />

Radio frequenze (Radio Frequency, RF) 300 kHz-300MHz (0,3 GHz)<br />

Microonde (Micro Waves, MW) 0,3-300 GHz<br />

Infrarosso (Infrared, IR) 300 GHz -375 THz<br />

Visibile (Visibile, VIS) 375-750 THz<br />

Ultravioletto (Ultraviolet, UV) 750-3104 THz<br />

Ne descriveremo brevemente gli effetti<br />

biologici.<br />

3.1 Effetti biologici delle radiazioni<br />

non ionizzanti<br />

3.1.1 Campi elettrici statici<br />

I campi elettrici e magnetici statici sono<br />

presenti in applicazioni industriali e<br />

mediche speciali. In generale l’effetto<br />

prevalente sull’organismo è l’induzione<br />

di cariche e correnti elettriche; gli effetti<br />

nocivi si manifestano solo ad intensità<br />

molto elevate. Tra questi, i campi elettrici<br />

sono di scarsa rilevanza sanitaria.<br />

Sono generati da una distribuzione fissa<br />

di cariche elettriche, e vengono impiegati<br />

nei sistemi di trasmissione di<br />

energia elettrica e di alimentazione di<br />

treni in corrente continua. Non hanno<br />

applicazioni che risultino significative ai<br />

fini dell’esposizione: infatti non<br />

vengono assorbiti dal corpo umano,<br />

sono schermabili facilmente da materiali<br />

quali legno, metallo, edifici, ecc.<br />

In presenza di campi elettrici statici si<br />

possono manifestare vibrazioni nei peli<br />

cutanei e, per campi elevati in vicinanza<br />

delle sorgenti, si possono creare scariche<br />

elettriche. Esistono pochi studi in<br />

materia, con scarsa evidenza di nocività<br />

tranne che per le scariche elettriche<br />

dovute a forti campi. Non sono ipotizzati<br />

effetti a lungo termine.<br />

3.1.2 Campi magnetici statici<br />

Sono generati da una distribuzione di<br />

cariche in movimento (corrente). Si<br />

trovano presso i potenti magneti utilizzati<br />

ad esempio in medicina (risonanza<br />

magnetica), presso impianti elettrochimici,<br />

nei trasporti elettrificati in corrente<br />

continua (treni, tram, veicoli della<br />

metropolitana). Si possono realizzare<br />

esposizioni anche di alta intensità.<br />

Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />

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