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ate in frequenza, ed espresso in m/s 2 .<br />
Nella Tabella II sono riportate le soglie<br />
giornaliere indicate dal citato decreto, il<br />
cui superamento comporta la predisposizione<br />
di interventi preventivi (azione) ed<br />
i valori limite giornalieri di esposizione.<br />
2.1 Effetti biologici delle vibrazioni<br />
Le vibrazioni condotte al sistema manobraccio<br />
possono indurre un insieme di<br />
disturbi neurologici e circolatori alle dita<br />
delle mani e lesioni osteoarticolari a<br />
carico degli arti superiori, oggi definito<br />
con termine unitario “Sindrome da<br />
vibrazioni mano-braccio”.<br />
Il fenomeno patologico più tipico delle<br />
esposizioni importanti del passato è la<br />
cosiddetta angioneurosi da strumenti<br />
vibranti, che è una forma di sindrome di<br />
Raynaud, caratterizzata da un blocco<br />
temporaneo della circolazione periferica<br />
dopo esposizione a vibrazioni od al<br />
freddo.<br />
Le vibrazioni al corpo intero possono<br />
comportare rischi di lombalgie e microtraumi<br />
del rachide per i lavoratori<br />
esposti, fino a manifestazioni quali la<br />
spondiloartrosi, le discopatie e l’ernia<br />
del disco.<br />
2.2 Esposizione a vibrazioni nelle<br />
attività di saldatura<br />
Nelle attività di saldatura l’esposizione<br />
a vibrazioni al corpo intero è generalmente<br />
trascurabile, e comunque<br />
non dipendente dall’attività di saldatura<br />
in sé.<br />
Vibrazioni al sistema mano-braccio<br />
possono essere presenti invece soprattutto<br />
nelle attività complementari alla<br />
saldatura: scriccatura, molatura e simili.<br />
3. Radiazioni<br />
Lo spettro delle radiazioni è molto<br />
ampio e devono essere prese in considerazione<br />
tutte le radiazioni elettromagnetiche,<br />
compresi i campi statici. I campi<br />
elettromagnetici (CEM; nella sigla<br />
inglese EMF, electro-magnetic fields)<br />
possono facilmente essere distinti, in<br />
termini qualitativi, in base alla frequenza<br />
di oscillazione dell’onda elettromagnetica,<br />
misurata in Hertz (Hz).<br />
Dal punto di vista della protezione della<br />
salute, i campi elettromagnetici di<br />
frequenza inferiore ai 300 GHz,<br />
compresi i campi statici, sono definiti<br />
F.Traversa et al. - Agenti fisici (rumore, radiazioni e microclima) e salute in saldatura<br />
TABELLA II - Livelli di azione giornalieri e valori limite per l'esposizione a<br />
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio ed al corpo intero.<br />
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio<br />
Livello d’azione giornaliero di esposizione<br />
A(8) = 2,5 m/s 2<br />
Livello d’azione giornaliero di esposizione<br />
A(8) = 0,5 m/s 2<br />
complessivamente come radiazioni non<br />
ionizzanti (NIR, Non Ionizing Radiation)<br />
in quanto, a differenza dei campi a<br />
più elevata frequenza ed energia (raggi<br />
X, raggi gamma ecc.), non sono in grado<br />
di produrre ionizzazioni primarie negli<br />
organismi viventi. Pertanto gli effetti<br />
sulla salute che devono attendersi da<br />
questi agenti fisici sono complessivamente<br />
di minore gravità.<br />
Nelle attività di saldatura, mentre<br />
possono essere presenti esposizioni a<br />
campi elettromagnetici NIR di vario<br />
tipo, non sono dimostrabili esposizioni a<br />
radiazioni ionizzanti diverse da quelle<br />
Vibrazioni trasmesse al corpo intero<br />
Valore limite giornaliero di esposizione<br />
A(8) = 5 m/s 2<br />
Valore limite giornaliero di esposizione<br />
A(8) = 1,15 m/s 2<br />
della popolazione generale (che è<br />
comunque esposta al cosiddetto “fondo<br />
naturale”), con la sola eccezione di<br />
alcune tecniche particolari (ad es. la<br />
saldatura a fascio elettronico, che può<br />
esporre il lavoratore a raggi X).<br />
Pertanto gli effetti delle radiazioni ionizzanti<br />
non verranno ulteriormente considerati.<br />
In relazione ai diversi tipi di effetto sui<br />
tessuti biologici, le NIR sono grossolanamente<br />
suddivise in gruppi caratterizzati<br />
da intervalli di frequenza (o di<br />
lunghezza d’onda) come riportati di<br />
seguito:<br />
Campi elettrici e magnetici statici e quasi statici 0-1 Hz<br />
Frequenze estremamente basse (Extremely Low Frequency, ELF) fino a 300 Hz<br />
Frequenze molto basse (Very Low Frequency,VLF) 300 Hz-30kHz<br />
Basse frequenze (Low Frequency, LF) 30 kHz-300 kHz<br />
Radio frequenze (Radio Frequency, RF) 300 kHz-300MHz (0,3 GHz)<br />
Microonde (Micro Waves, MW) 0,3-300 GHz<br />
Infrarosso (Infrared, IR) 300 GHz -375 THz<br />
Visibile (Visibile, VIS) 375-750 THz<br />
Ultravioletto (Ultraviolet, UV) 750-3104 THz<br />
Ne descriveremo brevemente gli effetti<br />
biologici.<br />
3.1 Effetti biologici delle radiazioni<br />
non ionizzanti<br />
3.1.1 Campi elettrici statici<br />
I campi elettrici e magnetici statici sono<br />
presenti in applicazioni industriali e<br />
mediche speciali. In generale l’effetto<br />
prevalente sull’organismo è l’induzione<br />
di cariche e correnti elettriche; gli effetti<br />
nocivi si manifestano solo ad intensità<br />
molto elevate. Tra questi, i campi elettrici<br />
sono di scarsa rilevanza sanitaria.<br />
Sono generati da una distribuzione fissa<br />
di cariche elettriche, e vengono impiegati<br />
nei sistemi di trasmissione di<br />
energia elettrica e di alimentazione di<br />
treni in corrente continua. Non hanno<br />
applicazioni che risultino significative ai<br />
fini dell’esposizione: infatti non<br />
vengono assorbiti dal corpo umano,<br />
sono schermabili facilmente da materiali<br />
quali legno, metallo, edifici, ecc.<br />
In presenza di campi elettrici statici si<br />
possono manifestare vibrazioni nei peli<br />
cutanei e, per campi elevati in vicinanza<br />
delle sorgenti, si possono creare scariche<br />
elettriche. Esistono pochi studi in<br />
materia, con scarsa evidenza di nocività<br />
tranne che per le scariche elettriche<br />
dovute a forti campi. Non sono ipotizzati<br />
effetti a lungo termine.<br />
3.1.2 Campi magnetici statici<br />
Sono generati da una distribuzione di<br />
cariche in movimento (corrente). Si<br />
trovano presso i potenti magneti utilizzati<br />
ad esempio in medicina (risonanza<br />
magnetica), presso impianti elettrochimici,<br />
nei trasporti elettrificati in corrente<br />
continua (treni, tram, veicoli della<br />
metropolitana). Si possono realizzare<br />
esposizioni anche di alta intensità.<br />
Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio <strong>2007</strong><br />
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