quando e perché il film-tv crea dipendenza. Nel ... - Cinematografo
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cinismo più geniale, avvocati<br />
affascinanti come gigolò e persino -<br />
nell’ultima frontiera delle famiglie<br />
seriali, Six Feet Under - becchini<br />
visionari.<br />
STRATEGIE<br />
Oramai è una guerra intestina, come<br />
succede a chi ha stravinto: produttori<br />
scatenati a contrattualizzare le facce<br />
che meglio bucano lo schermo,<br />
scrittori chiamati a lavorare su<br />
strutture complesse, che mirano a fare<br />
della serie l’appuntamento ineludib<strong>il</strong>e<br />
delle serate televisive e campagne<br />
pubblicitarie sempre più trasversali. Si<br />
sfornano tali e tanti prodotti da far<br />
girare la testa e <strong>il</strong> telecomando. I canali<br />
dedicati non sono altro che armi di<br />
seduzione di massa, di parabolico<br />
spaccio seriale. L’ipertrofia produttiva,<br />
ovviamente, finisce per tradire le regole<br />
Psicanalisi “Lostiana”<br />
■ Lost è apparentemente una matrioska<br />
infernale, un black-hole dello spazio-tempo<br />
dove sono finiti i poveri sopravvissuti del volo<br />
815. La sua chiave più importante è “ai confini<br />
della realtà”, <strong>il</strong> che piazza questa serie sulla<br />
scia di Twin Peaks (che negli anni ’80 ha<br />
rivelato qualcosa che i telespettatori non<br />
sapevano grazie alla visionarietà di Lynch) e<br />
direttamente contro i survival reality, con cui<br />
divide la location ost<strong>il</strong>e e selvaggia e<br />
nient’altro: alla banalità e alla<br />
bidimensionalità delle varie isole, Lost<br />
oppone le tre dimensioni del cinema. Più una<br />
del buon senso: assistiamo allora a<br />
serie, concepite per vivere una<br />
stagione, diventare inquietanti Ogm e<br />
sopravvivere per 4/5 anni e più (<strong>il</strong> caso<br />
di X-F<strong>il</strong>es, uno dei più innovativi<br />
progetti seriali dell’ultimo scorcio<br />
dell’altro secolo, ma non solo...).<br />
Vediamo personaggi scomparsi<br />
prematuramente rinascere sotto i<br />
nostri occhi, ci troviamo di fronte a<br />
misteri che nessun mortale saprebbe<br />
ragionevolmente risolvere.<br />
POSOLOGIA DEL SERIALE<br />
Lo spettatore, in fondo, è <strong>il</strong><br />
personaggio più eroico di questa<br />
faccenda. Deve resistere alla tentazione<br />
di scoprire tutto in anticipo, deve<br />
aspettare almeno una settimana<br />
pensando che fine farà <strong>il</strong> suo amato<br />
personaggio, deve spesso sottostare alle<br />
ciniche strategie di programmazione<br />
quarta, quella del mistero. Non c’è<br />
telespettatore che non si chieda: ma dove<br />
andrà a parare? Non è che stanno inanellando<br />
troppe domande e poche risposte? Potrò<br />
continuare a vivere, dopo Lost? Lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
del plot è un campo minato di scoperte, di<br />
pericoli, di personaggi cangianti e inquietanti.<br />
Un domino raffinato come John Locke (uno<br />
dei caratteri più interessanti della serie,<br />
impersonato da Terry O’Quinn), cattivello<br />
come Sawyer, seduttivo come Kate, volitivo<br />
come Jack, ma soprattutto nero come Mr. Eko<br />
(Adewale Akinnuoye-Agbaje, <strong>il</strong> perverso<br />
Adebisi di OZ). Il suo potere maggiore è<br />
dei network, capace di fargli saltare<br />
una stagione intera. Se è italiano, poi, è<br />
doppiamente sfortunato: le serie “in<br />
chiaro” finiscono spesso sballottate dal<br />
palinsesto, rischiando di finire nelle<br />
fasce più notturne o interrotte del<br />
tutto se non ottengono lo share<br />
desiderato. Al contrario, se sfondano<br />
come Dr. House, diventano carne da<br />
macello per prime serate all’arma<br />
bianca. Il consiglio è sempre lo stesso:<br />
assumere <strong>il</strong> seriale a dosi omeopatiche,<br />
pena la schiavitù e l’assuefazione. ✪<br />
quello di renderci sospettosi di ogni scoperta,<br />
di ogni parola, di ogni atto. Dopo aver<br />
scoperto gli Altri - gli inquietanti abitanti<br />
dell’isola, - potremo ancora credere in noi<br />
stessi? Ecco la domanda da porre allo<br />
psicanalista di turno. Quesito politicamente<br />
scorretto, ma televisivamente perfetto.<br />
GIUDIZIO FINALE ESPERIENZA MULTISENSORIALE<br />
Marzo 2007 RdC 43