quando e perché il film-tv crea dipendenza. Nel ... - Cinematografo
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iF<strong>il</strong>mDelMese<br />
L’AMORE GIOVANE<br />
Ethan Hawke in regia meglio che sul set. Dirige la Sandino Moreno con sicurezza e maturità<br />
Ethan Hawke si rivela una<br />
piacevole sorpresa. Verrebbe<br />
quasi da dire “meglio come regista che<br />
come attore”. Il titolo originale, The<br />
Hottest State, è <strong>il</strong> suo Texas. Ma è<br />
soprattutto “<strong>il</strong> punto di maggiore<br />
intensità dell’amore nelle sue fasi<br />
iniziali”. Il bravissimo Mark Webber è<br />
W<strong>il</strong>liam, attore abbandonato dal padre<br />
all’età di otto anni, che si innamora<br />
perdutamente della cantante Sarah,<br />
l’altrettanto brava Catalina Sandino<br />
Moreno. Il meglio viene <strong>quando</strong> lei ci<br />
ripensa e, nonostante una appassionata<br />
parentesi messicana, interrompe <strong>il</strong><br />
rapporto e si dedica al canto. Lui non sa<br />
dove sbattere la testa e inizia così la sua<br />
passione di telefonate e sconclusionate<br />
serenate shakespeariane. Né più né<br />
meno di quanto succede alla stragrande<br />
maggioranza delle coppie in crisi. Ma <strong>il</strong><br />
regista descrive disperazione e distacco<br />
calibrando alla perfezione l’evoluzione<br />
REGIA ETHAN HAWKE<br />
Con Mark Webber, Catalina Sandino Moreno<br />
Genere Drammatico, colore<br />
Distr. Mikado<br />
Durata 117’<br />
PAPRIKA<br />
Dal Giappone un’animazione onirica che<br />
ammicca a Matrix e Strange Days<br />
Basata sul racconto di Yasutaka<br />
Tsutsui, Paprika è un f<strong>il</strong>m<br />
ambizioso che affronta temi una volta<br />
ritenuti del tutto inadatti ai disegni<br />
animati. Parliamo di secoli fa, <strong>perché</strong><br />
negli ultimi anni le storie con complicati<br />
risvolti esistenziali la fanno<br />
decisamente da padrone. A ben vedere,<br />
nel caso di Paprika la scelta può essere<br />
vincente, <strong>perché</strong> nel f<strong>il</strong>m di Satoshi Kon<br />
si parla di sogni, di doppi, di mondi<br />
virtuali (c’era bisogno di dirlo?). F<strong>il</strong>m<br />
complicato, innanzitutto per la storia,<br />
che racconta del furto di due DC mini,<br />
apparecchietti <strong>crea</strong>ti dal genio obeso<br />
Tokita che sono in grado controllare i<br />
sogni e sincronizzarli con <strong>il</strong> loro<br />
inconscio, aiutandoli così a risolvere<br />
ansietà e nevrosi. Operazione che<br />
REGIA SATOSHI KON<br />
Genere Animazione, colore<br />
Distr. Sony Home Entertainment<br />
Durata 91’<br />
64 RdC Marzo 2007<br />
ANTEPRIMA<br />
IN USCITA<br />
del protagonista. Che dal dolore arriva<br />
ad elaborare <strong>il</strong> lutto dell’abbandono<br />
proprio grazie all’incontro con <strong>il</strong> padre<br />
che non vedeva dall’età di otto anni.<br />
Come se, con <strong>il</strong> distacco vero del<br />
momento in cui riesce a parlargli,<br />
acquisisse finalmente la<br />
consapevolezza di essere orfano e<br />
riuscisse così a ripartire. A sorprendere<br />
compie benissimo anche Paprika,<br />
br<strong>il</strong>lante eroina virtuale e alter ego di<br />
Atsuko Chiba, ventinovenne, dimessa<br />
dottoressa della clinica e collega del già<br />
citato Tokita. La storia esplode <strong>quando</strong><br />
due delle DC Mini vengono rubate.<br />
Cadendo in mani sbagliate potrebbero<br />
causare danni irreparab<strong>il</strong>i non solo alle<br />
persone, ma anche e soprattutto alle<br />
cose, <strong>perché</strong> <strong>il</strong> confine tra sogno e<br />
realtà si annulla del tutto provocando<br />
disastrose invasioni di campo. E qui<br />
è la maturità di Hawke. Autore anche<br />
della sceneggiatura e del romanzo che<br />
l’ha ispirata, con la regia sta sempre<br />
“addosso” ai protagonisti, salvo lasciarli<br />
respirare nel momento in cui si<br />
separano. La sensazione è che abbia<br />
diretto senza esitazioni, con ogni<br />
inquadratura ben impressa in mente.<br />
ALESSANDRO BOSCHI<br />
inizia la parte più interessante del<br />
racconto, che con una pirotecnica<br />
escalation ci porta all’ep<strong>il</strong>ogo del f<strong>il</strong>m.<br />
Un po’ Matrix e un po’ Strange Days,<br />
Paprika forse mette troppa carne al<br />
fuoco e talvolta seguirne <strong>il</strong> percorso<br />
diventa faticoso, ma di certo è<br />
un’operazione intelligente che, come<br />
spesso accade con i f<strong>il</strong>m di animazione<br />
giapponesi, è di certo più adatto ad un<br />
pubblico adulto.<br />
ALESSANDRO BOSCHI