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quando e perché il film-tv crea dipendenza. Nel ... - Cinematografo

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ha lavorato a lungo anche con Orson<br />

Welles. E’ stato lui a farmi nascere la<br />

passione per <strong>il</strong> cinema e la <strong>tv</strong>. Vedevo di<br />

tutto, L’incredib<strong>il</strong>e Hulk, Hazzard, ma<br />

anche tanto cinema. Era la fine degli<br />

anni ‘70. L’epoca dei grandi blockbuster,<br />

inaugurata dallo Squalo. E’ così, con<br />

Guerre stellari e I predatori dell’arca<br />

perduta, che è iniziata la mia passione<br />

per i f<strong>il</strong>m d’avventura. Tra cinema e <strong>tv</strong>,<br />

ho cominciato a capire che la forza delle<br />

storie era nei personaggi.<br />

Da qui la struttura di Lost?<br />

Sì. La regola d’oro è dedicare ogni<br />

puntata a un personaggio. Mostrare<br />

quello che provano e <strong>perché</strong>,<br />

spiegandolo attraverso flashback e<br />

retroscena sulla loro vita passata.<br />

“Non è un caso che ciascun<br />

personaggio sia afflitto da un<br />

proprio senso di colpa”<br />

Condizionamenti da parte della<br />

produzione?<br />

Soltanto all’inizio. Jack doveva morire a<br />

metà della prima puntata, ma ci hanno<br />

fatto notare che avremmo perso metà<br />

dell’audience femmin<strong>il</strong>e. Con Cate<br />

protagonista, come avevamo pensato,<br />

chissà come sarebbe andata.<br />

La ricetta però si è rivelata vincente.<br />

Qual è <strong>il</strong> segreto?<br />

La struttura complessa e poco lineare.<br />

La strategia è lasciare <strong>il</strong> pubblico<br />

frustrato: alimentare la sua <strong>dipendenza</strong><br />

e poi soddisfarla. A differenza di CSI,<br />

che è possib<strong>il</strong>e seguire anche saltando<br />

degli episodi, noi abbiamo cercato di<br />

incastrarli fra loro,<br />

rendendoli<br />

interdipendenti. Per<br />

lo sceneggiatore si<br />

tratta di una<br />

straordinaria<br />

sensazione di<br />

potere, ma si deve<br />

fare attenzione a<br />

non abusarne.<br />

Proprio questo è<br />

stato <strong>il</strong> limite di<br />

Twin Peaks.<br />

All’inizio dovevano<br />

essere 6 puntate, poi<br />

12, infine 18. E di<br />

questo ha risentito<br />

l’intera efficacia della struttura.<br />

Quanto pesa <strong>il</strong> pubblico nella<br />

sceneggiatura?<br />

Dall’idea originale alla stesura definitiva<br />

passano una miriade di<br />

rimaneggiamenti. Il talento dello<br />

sceneggiatore risiede proprio<br />

nell’abbandonare la sua prospettiva e<br />

abbracciare quella del pubblico. Bisogna<br />

cercare di immedesimarsi negli spettatori<br />

e anticipare le loro aspettative, cercando<br />

<strong>il</strong> migliore equ<strong>il</strong>ibrio possib<strong>il</strong>e senza<br />

eccedere in una direzione o in un’altra.<br />

E la pubblicità?<br />

Anche quella pesa moltissimo. Negli<br />

LOST INFORMATION<br />

■ È la serie televisiva venduta<br />

più velocemente nella storia<br />

della Buena Vista International.<br />

■ In Italia <strong>il</strong> sesto episodio di<br />

Lost ha segnato l’ascolto più alto<br />

nella storia dei programmi<br />

americani trasmessi in prima<br />

serata (<strong>il</strong> vecchio record risale al<br />

‘98).<br />

■ L’intero cast è stato nominato<br />

intrattenitore dell’anno da<br />

Entertainment Weekly.<br />

■ <strong>Nel</strong> 2006 la prima serie<br />

completa in cofanetto dvd.<br />

Stati Uniti ogni puntata prevede sei<br />

stacchi e prima di ciascuno dobbiamo<br />

fare in modo di introdurre un elemento<br />

di suspense che tenga <strong>il</strong> pubblico<br />

incollato alla <strong>tv</strong> e non gli faccia cambiare<br />

canale.<br />

Un disastro aereo, una minaccia<br />

misteriosa: i riferimenti all’attualità<br />

sono forse stati complici del successo?<br />

Siamo rimasti tutti molto colpiti<br />

dall’11 settembre. Abbiamo iniziato a<br />

lavorare al p<strong>il</strong>ot ai tempi dell’invasione<br />

di Bagdad. Dicevano che in sei mesi<br />

avremmo battuto Saddam e saremmo<br />

tornati a casa. Anche per questo<br />

abbiamo introdotto un personaggio<br />

iracheno come Sayid. Il fatto che dopo<br />

tre anni sia ancora lì, assume oggi un<br />

significato allarmante.<br />

Tempi della <strong>tv</strong> e del cinema: quali le<br />

differenze e le ricadute?<br />

La lavorazione avviene a ritmi<br />

serratissimi. In meno di due anni<br />

abbiamo girato oltre 49 puntate di Lost.<br />

Per la terza serie abbiamo iniziato<br />

<strong>quando</strong> la seconda era ancora in corso e<br />

la consegna dei copioni definitivi avviene<br />

appena un paio di giorni prima che si<br />

inizi a girare l’episodio. A differenza del<br />

cinema, dove tutto deve essere<br />

compresso in due ore, si tratta nel<br />

complesso di un tempo sterminato, che<br />

concede sconfinate possib<strong>il</strong>ità di<br />

sv<strong>il</strong>uppo e approfondimento dei<br />

personaggi.<br />

In Lost sembrano affiorare numerosi<br />

riferimenti alla religione. Un caso?<br />

No. Mio padre è morto proprio <strong>quando</strong><br />

ho cominciato a lavorare alla prima serie.<br />

Sono cresciuto da ebreo non osservante,<br />

ma superare un trauma di quella portata<br />

da ateo mi ha fatto avvicinare al<br />

cattolicesimo. Ci ho trovato una serie di<br />

elementi che mi hanno affascinato e<br />

condizionato molto. Non è infatti un<br />

caso, che ciascun personaggio della storia<br />

sia afflitto da un proprio senso di colpa e<br />

dalla ricerca dell’assoluzione. ✪<br />

LINDELOF CONSIGLIA<br />

L’IDEATORE AI GIOVANI SCENEGGIATORI: “IL MIO SUCCESSO IN TRE MOSSE”<br />

Evitare i fronzoli, Il segreto è alimentare<br />

1 rifuggire gli orpelli e 2la <strong>dipendenza</strong> del 3<br />

attenersi<br />

rigorosamente alla<br />

verosimiglianza della<br />

scrittura. Capita<br />

spesso che scriva dei<br />

monologhi lunghissimi<br />

per Terry O’Quinn,<br />

l’attore che interpreta<br />

Locke, e lui mi chiami<br />

dal set dicendo:<br />

“Posso riassumerli<br />

con uno sguardo?”.<br />

pubblico. Indurgli cioè<br />

un bisogno e poi fare in<br />

modo di soddisfarlo.<br />

Mai, quindi, affidarsi a<br />

una struttura lineare o<br />

rendere gli episodi<br />

indipendenti. La<br />

strategia è invece<br />

quella di incastrarli fra<br />

loro, costringendo gli<br />

spettatori a non<br />

perderne uno.<br />

Puntare tutto sui<br />

personaggi. Una<br />

importantissima<br />

lezione, maturata sul<br />

campo grazie al<br />

cinema e alla <strong>tv</strong><br />

degli anni 70.<br />

Sono loro a<br />

tenere in<br />

piedi la<br />

storia. E sono<br />

loro che <strong>il</strong><br />

pubblico deve<br />

sentire vicini.

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