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quando e perché il film-tv crea dipendenza. Nel ... - Cinematografo

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IL CASO<br />

CAPITANO<br />

CORAGGIOSO<br />

Lino Toffolo esordisce in regia. Con Nuvole di vetro, fantasy digitale ambientato a Venezia<br />

DI PIERO ZANOTTO<br />

Nuvole di vetro segna <strong>il</strong> ritorno<br />

dell’attore veneziano Lino<br />

Toffolo al cinema. Questa<br />

volta anche come regista. Un debutto<br />

“leggero”, per un fantasy tutto lagunare,<br />

girato tra Murano dove Toffolo è nato,<br />

e <strong>il</strong> centro storico colto però nella<br />

Venezia minore, tra i piccoli canali, le<br />

stradine nascoste. In dialetto (ma, dice,<br />

basterà aggiungere qualche didascalia<br />

per renderlo comprensib<strong>il</strong>e pure ai…<br />

sic<strong>il</strong>iani). Vi recita la figura di un<br />

vetrario delle fornaci muranesi, un poco<br />

svagato, che i compagni di lavoro<br />

hanno soprannominato Nuvola. Il<br />

quale vive una storia d’amore forse solo<br />

sognata con la fanciulla cinese <strong>il</strong> cui viso<br />

sorridente un giorno gli apparve in<br />

trasparenza dentro <strong>il</strong> vaso in vetro che<br />

stava <strong>crea</strong>ndo. In fondo <strong>il</strong> suo<br />

personaggio di sempre, recitato in tanti<br />

f<strong>il</strong>m degli anni settanta con Monicelli,<br />

Samperi, Festa Campan<strong>il</strong>e, Dino Risi,<br />

Mogherini, De Bosio e altri, al fianco –<br />

come partners spesso di indispensab<strong>il</strong>e<br />

contrappunto – di Vittorio Gassman,<br />

L'inconfondib<strong>il</strong>e Lino<br />

Toffolo tra i colorati<br />

vetri di Murano<br />

68 RdC Marzo 2007<br />

Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Enrico<br />

Montesano, Lando Buzzanca, Adriano<br />

Celentano. “In sceneggiatura – dice –<br />

erano ruoli come dire normali. Che io<br />

dovevo ogni volta rielaborare (fatica in<br />

più) in chiave veneta. Tenendo conto<br />

delle mie esperienze nel cabaret.<br />

Un’avventura quella del cinema che<br />

non avevo cercata. Mi ci sono trovato<br />

dentro all’improvviso”.<br />

Quali i f<strong>il</strong>m che ricordi più<br />

volentieri?<br />

Sono più di uno. Il debutto vero<br />

avvenne nel 1970 con Brancaleone alle<br />

crociate di Monicelli. Per <strong>il</strong> quale venni<br />

doppiato, ma non <strong>perché</strong> la mia voce<br />

non risultasse appropriata: solo per la<br />

mia indisponib<strong>il</strong>ità trovandomi<br />

impegnato con Samperi in Un’angu<strong>il</strong>la<br />

da trecento m<strong>il</strong>ioni.<br />

Altri?<br />

Culastrisce nob<strong>il</strong>e veneziano di<br />

Mogherini. A parte <strong>il</strong> fatto che si svolge<br />

per buona parte a Venezia, anche per <strong>il</strong><br />

sodalizio amichevole che durante la<br />

lavorazione mi legò a Marcello<br />

Mastroianni. Per esigenze di copione ci<br />

trovammo tutt’e due a mollo in un<br />

canale.<br />

La ragione che ti ha portato nel 1978<br />

ad abbandonare d’improvviso <strong>il</strong><br />

cinema?<br />

Confesso che mi sentivo un attore in…<br />

cattività. Non ho mai legato molto con<br />

l’ambiente. Appena finito <strong>il</strong> mio<br />

impegno ritornavo in famiglia, nella<br />

mia Murano. Ma lo si deve anche ad<br />

altro. A offerte che qualche volta mi<br />

irritavano. Io ho lavorato più volte con<br />

Pasquale Festa Campan<strong>il</strong>e, che a mio<br />

avviso faceva anche f<strong>il</strong>m ch’erano al di<br />

sotto della sua preparazione e<br />

intelligenza. Dopo avere partecipato a<br />

pellicole di fac<strong>il</strong>e previsione<br />

commerciale come Quando le donne<br />

avevano la coda e Quando le donne<br />

persero la coda, mi rifiutai di farne un<br />

altro sulla stessa falsariga, peggiorata in<br />

contenuto pecoreccio. Rimandai la<br />

sceneggiatura dopo la lettura delle<br />

prime già eloquenti cinque pagine.<br />

Qualcosa comunque ti piaceva di<br />

questo mestiere che ti impegnò per<br />

un decennio tondo…<br />

Mi incuriosiva capire come un f<strong>il</strong>m<br />

veniva fatto e restavo sul set anche<br />

<strong>quando</strong>, come gli altri attori, potevo<br />

andarmene. Se devo fissare un bullone<br />

ad una macchina voglio sapere <strong>il</strong> <strong>perché</strong><br />

dell’intero funzionamento. Gassman<br />

per questo un giorno mi predisse un<br />

futuro di regista.<br />

Alla lunga ci sei arrivato. Come è<br />

maturata l’idea di Nuvole di vetro,<br />

f<strong>il</strong>m senza pellicola, tutto in digitale?<br />

Viene da lontano. Me la portavo dentro<br />

dai giorni dei miei recital teatrali, tra<br />

prosa e musica, dei miei programmi<br />

televisivi, scrivendo libri ed elzeviri di<br />

paradossale e riflessivo commento alle<br />

cose quotidiane per Il Gazzettino. ✪

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