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quando e perché il film-tv crea dipendenza. Nel ... - Cinematografo

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iF<strong>il</strong>mDelMese<br />

HOLLYWOODLAND<br />

Un cast riuscito esalta <strong>il</strong> noir sulla morte del primo Superman televisivo<br />

ANTEPRIMA<br />

66 RdC Marzo 2007<br />

Può un supereroe televisivo<br />

sfondare nel cinema?<br />

Hollywoodland dice di no. Può Allen<br />

Coulter, regista televisivo famoso per<br />

Sex & the City e I Soprano fare bene<br />

all’esordio al cinema? Hollywoodland<br />

dice di sì. Bel noir, ambientato nel<br />

quartiere della speculazione ed<strong>il</strong>izia e<br />

cinematografica per eccellenza come<br />

La Dalia Nera, rispetto all’ultimo De<br />

Palma è un f<strong>il</strong>m meno preoccupato e<br />

più libero da compromessi, grazie<br />

anche a un cast riuscito. Un Adrien<br />

Brody sempre impeccab<strong>il</strong>e è Louis<br />

Simo, investigatore scapigliato e<br />

(in)dolente, Humphrey Bogart riscritto<br />

BRODY, AFFLECK E DIANE LANE: UNA<br />

LEZIONE ALLA DALIA NERA<br />

dai più veraci Hammett e Chandler. La<br />

bella e sofferente Diane Lane (altro<br />

che Johansson e Swank) è Toni,<br />

moglie adultera del produttore MGM<br />

Eddie Mannix (Bob Hoskins, perfetto).<br />

Ben Affleck è <strong>il</strong> primo Superman<br />

televisivo, George Reeves, amante di<br />

quest’ultima e gallina dalle uova d’oro,<br />

da vivo e da morto, un po’ per tutti. La<br />

trama: George-Superman muore<br />

suicida <strong>il</strong> 16 giugno del 1959. Mammà<br />

non ci crede e ingaggia un detective<br />

privato, che scopre tutto per non<br />

arrivare a niente. Un viaggio negli<br />

inferi di Hollywood, tentazione di<br />

molti, da Atom Egoyan a Paul Thomas<br />

Anderson - solo per citare gli<br />

insospettab<strong>il</strong>i -, raccontato con la<br />

giusta cattiveria e un’ab<strong>il</strong>e mano nello<br />

scrivere la storia della “città della<br />

REGIA ALLEN COULTER<br />

Con Adrien Brody, Ben Affleck, Diane Lane<br />

Genere Drammatico, colore<br />

Distr. Buena Vista<br />

Durata 126’<br />

finzione, in cui ognuno ha la sua<br />

verità”. Si è rumoreggiato<br />

fastidiosamente sulla Coppa Volpi ad<br />

Affleck: la sua interpretazione di un<br />

attore incapace che vuole <strong>il</strong> successo,<br />

frustrato e depresso <strong>perché</strong> senza<br />

tutina adamitica perde la forza, ha una<br />

grande dignità. I maligni dicono che<br />

interpreti se stesso. Se fosse, bravo<br />

Coulter a sceglierlo, bravo Ben a<br />

mettersi in gioco. Qui si fa del superbo<br />

noir nella Los Angeles in cui “viverci<br />

rende famosi e morirci rende<br />

leggende”, lo si fa con la perversione di<br />

uccidere l’invincib<strong>il</strong>e (lei sì) Mecca del<br />

Cinema sapendo che resusciterà. Una<br />

storia che conosciamo bene ma che<br />

r<strong>il</strong>eggiamo con piacere perchè scritta,<br />

interpretata e girata con passione.<br />

BORIS SOLLAZZO

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