kant_il pensiero_della_bellezza.pdf - Lettere e Filosofia
kant_il pensiero_della_bellezza.pdf - Lettere e Filosofia
kant_il pensiero_della_bellezza.pdf - Lettere e Filosofia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
l’affermazione di Gadamer secondo cui “<strong>il</strong> prezzo pagato da Kant per questa giustificazione<br />
<strong>della</strong> critica nel campo del gusto consiste nel fatto che egli è costretto a negare<br />
al gusto ogni significato conoscitivo”. 113 Se Kant rifiuta a ragione una obiettività<br />
oggettuale, egli pone però una obiettività in cui si dà una dimensione dell’essere, una<br />
significatività e un senso obiettivi (anche se non oggettuali) cui <strong>il</strong> soggetto si ‘adegua’<br />
in un movimento che è anche <strong>il</strong> raggiungimento <strong>della</strong> propria soggettività estetica, ma<br />
anti-psicologistica, in un sentimento di piacere senza interesse. L’essenziale di Kant<br />
non è <strong>il</strong> vitalismo (“potenziamento del sentimento vitale”) e <strong>il</strong> suo destino non è<br />
l’irrazionalismo e <strong>il</strong> culto del genio, come sostiene invece Gadamer. 114 Questo non toglie<br />
che a quella “conoscenza in generale” che è <strong>il</strong> piacere estetico sia intrinseco ed<br />
essenziale un potenziamento e una “vivificazione” reciproca delle facoltà conoscitive.<br />
Ma questo indica una direzione che non è per nulla irrazionale. Il potenziamento del<br />
sentimento vitale di fronte alla <strong>bellezza</strong> va interpretato a partire dalla conoscenza in<br />
generale, cioè dall’apertura originaria (schematizzazione senza concetti) del soggetto<br />
alla significatività del mondo. 115<br />
Il piacere estetico trova la sua forma pura in un al di là di ogni sensualismo e di<br />
ogni intellettualismo, di ogni psicologia e di ogni razionalizzazione. Il giudizio di gusto,<br />
non essendo né patologico né razionale, è, proprio per questo, come scrive Kant<br />
nell’Antropologia prammatica, “tanto un giudizio estetico quanto un giudizio intellettuale”.<br />
116 Esso deve dunque avere la propria radice nel fungere schematizzante<br />
dell’immaginazione trascendentale che è anch’esso “da un lato intellettuale, dall’altro<br />
lato sensib<strong>il</strong>e”. 117 La sintesi in generale è una unentbehrliche Funktion der Seele, una<br />
“indispensab<strong>il</strong>e funzione dell’anima”. 118 Questo fungere (le “vere scaltrezze”, le wahre<br />
Handgriffe, dell’immaginazione) è <strong>della</strong> Natura ed è, come abbiamo visto, per noi<br />
quasi impossib<strong>il</strong>e presentarlo, porlo davanti agli occhi, “senza veli” [unverdeckt vor<br />
Augen]. 119 Esso si trova nella nostra esperienza e nella nostra conoscenza, ma ne siamo<br />
“coscienti solo di rado”. 120<br />
Ora, nella <strong>bellezza</strong> è proprio questo fungere che si fa percettib<strong>il</strong>e. La forma di coscienza<br />
di questo fungere concerne solo <strong>il</strong> suo effetto. Il piacere presenta senza veli,<br />
ma non nella conoscenza, l’arte nascosta <strong>della</strong> natura. La <strong>bellezza</strong> mostra la finitezza<br />
dell’uomo e del suo rapporto col mondo. Per questo la <strong>bellezza</strong> è solo per l’uomo.<br />
Sulla base di queste considerazioni fenomenologiche diventa anche comprensib<strong>il</strong>e<br />
come l’eccedenza <strong>della</strong> Bellezza nei confronti <strong>della</strong> conoscenza sia contenuta ed e-<br />
113<br />
Gadamer 1986, p. 68.<br />
114<br />
Gadamer 1986, p. 86.<br />
115<br />
Sul tema di una conoscenza estetica del mondo (di una “Sinn-Wahrheit” correlata a una “Ich-<br />
Weltreflexion” e a un “Ich-Welt-Gefühl”) v. Kaulbach, 1984.<br />
116<br />
Ed. it., Laterza, Bari 1985, p. 131. Cfr. l’interpretazione data da Bosanquet - in Bosanquet<br />
1904, p. 263 sgg. - del carattere paradossale del piacere estetico che “è veramente sentimento ed è<br />
veramente razionale”.<br />
117<br />
CRP, p. 218; KrV, B p. 177.<br />
118<br />
CRP, p. 131; KrV, B p. 103.<br />
119<br />
CRP, p. 221; KrV, A p. 141, B p. 181.<br />
120<br />
CRP, p. 131; KrV, B p. 103.<br />
29