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DI - Brixia Sacra

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le disposizioni del Concilio di Trento entro tre giorni si sposino davanti al parroco. (Notaio d.<br />

Francesco Morotto e Dante Chirapha).<br />

Lo stesso giorno Andrea Oliverio di Calcinato, che promise di sposare Veronica de Bonfadinis di<br />

Iseo, sua parente, in grado proibito per il matrimonio, in attesa della dispensa apostolica convive<br />

già da tre anni e ne ebbe due figli. Gli fu ordinato di separarsi finchè gli fosse comunicata la<br />

dispensa il che egli fece: avvisato di avere ottenuto la dispensa subito riprese a coabitare con<br />

lei. Poiché nella supplica non era stato detto che egli coabitava, ora entrambi chiedono di essere<br />

assolti e dispensati per cui fu loro ordinato che si separino, finché siano assolti e dispensati.<br />

Segue: schema dimostrativo del grado di parentela; testimonianza di diversi abitanti di Iseo sulla<br />

moralità delle due persone incriminate; minuta delle loro posizioni processuali e del decreto.<br />

Gian Maria de PandeIlis fu Gerolamo confessa che in una rissa venne alle mani, senza spargimento<br />

di sangue, con Gio. Batta de Biliis, costituito nell'ordine dell'accolitato. Chiede l'assoluzIOne.<br />

D. Gio. Batta de Albrisiis fu Tomaso di Iseo percosse con la spada Gio. Batta de Intraticho det,<br />

to De BiIiis, costituito nei quattro ordini minori.<br />

ARCHIVIO PARROCCHIALE <strong>DI</strong> ISEO : Per il decreto sul predicatore della Quaresima fatto nella visita<br />

Apostolica di S. Carlo.<br />

Copia<br />

Rev.mo Signore come fratel!o.<br />

Mi adoperai assai quando io fui alla vIsita d'Iseo per concertar il Comune di quella terra et<br />

i Cittadini per conto del condurre il Predicatore et conforme al concerto io ne feci il Decreto'<br />

et perche io mi ricordo la difficoltà che passò in quel negotio ho voluto dire a V. S. che mi<br />

pare che essecutione sia per essere più aiutata dalla Carità di V. S. et forsi dalla presenza che<br />

dal proveder votto et contentioso di quell'Arciprete essendo in ogni caso in mano di V. S. se sii<br />

di giovar per altr:l via, et io ho chiarita di ciò la Communità per facilitar la cosa. Con che<br />

senz'altro me l'affido et raccomando.<br />

Di Monza adi 2 di luglio 1582<br />

Di V. S. Rev.ma fratello amorevole<br />

Il Cardinale di s. Prassede<br />

Al Rev.mo Signor Confratello<br />

Il Vescovo Dolfino - Brescia<br />

Copia<br />

Rev.mo Signore come Fratello<br />

Hanno fatto ricorso da me questi Homini del Commun d'Iseo per esser stato interdetto tutto<br />

i! lor popolo in occasione del decreto ch'io feci in quella visita appartinente al predicatore. lo<br />

ne voglio, ne devo come visitatore intricarmi più oltre in questo negotio con ordinationi, ne<br />

decreti, se bene ricorendosi al Tribuna! mio Metropolitano ordinario non se gli potesse negare<br />

il rimedio di Giustizia, non son però voluto restar di dire a V. S. che non havendo io in detto<br />

decreto posto precisa ordinatione penale al Commune di pagare li X scudi per il predicatore, ma<br />

parlatone quasi per via de narrativa sola et ad tittolo di elemosina, come si può vedere dalle<br />

parolle medesime dell'ordinatione mi pare che ella sia più rigorosa assai di me, et pur ella stima<br />

rigorosi gli interditti, et pene delli decreti miei. Anzi io amerei che ella temperasse questo,<br />

su spendendo la detta pena de l'interditto fino al tempo che ella andasse là in visita, nel qual<br />

tempo potrebbe poi con la presenza et charità sua più agevolmente aiutare questo negotio, tanto<br />

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