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DI - Brixia Sacra

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UN DUBBIO NELLA CRONOLOGIA <strong>DI</strong> FRANCESCO MONTI<br />

DAL RESTAURO DELLA CUPOLA <strong>DI</strong> SAN GIROLAMO A CREMONA (*)<br />

Al centro della città di Cremona sorge una chiesa, quella di San Girolamo,<br />

che non è inserita tra le meraviglie da esibire al turista e nemmeno, a quanto<br />

pare, tra le cose che dovrebbe far piacere anche ai cremonesi visitare. Eppure<br />

è un esempiO' interessantissimO' di architettura nella sua accezione più vasta e<br />

completa del termine, nelle sue strutture murarie e nelle decorazioni eseguite una<br />

in funzione dell'altra per ottenere un risultato scenografico di grande effetto.<br />

Ad aula unica a forma di croce appena accennata dagli incavi degli altari<br />

laterali, è coperta da una grande cupola e termina in un profondo presbiterio<br />

che, attraverso un arco con balaustra, prosegue ad un livello più alto di quello<br />

della chiesa a costituire un ambiente gradonato, luminoso, particolarmente suggestivo<br />

per esposizioni eccezionali.<br />

La guida di Giuseppe Aglio (Le pitture e le sculture della città di Cremona,<br />

pubblicata a Cremona nel 1749) dà una accurata descrizione dell'interno «tutto<br />

dipinto dalla cima al fondo parte a figure, e parte ad architettura»; a destra<br />

entrando è un quadro con San Girolamo, la Madonna ed il Bambino definito<br />

HOpera assai spiritosa di Francesco Monti», a sinistra è l'altare con la Decollazione<br />

di San Giovanni Battista, soggetto iconografico che, come si vedrà, sarà<br />

profondamente quanto lugubremente legato alla funzione della chiesa, opera di<br />

Giacomo Guerrini. ceLa volta del Coro», prosegue l'Aglio, din sopra la Cornice<br />

coi due archi, che stan sopra le due Cappelle laterali, è opera architettonica di<br />

Giuseppe Natali. Le Figure sono di Francesco1 Boccaccino. La Cupola in mezzo<br />

alla Chiesa è tutta a fresco dipinta dal suddetto Francesco Monti» così come<br />

del Monti sarebbe il dipinto sopra alla porta. I quattro pennacchi sotto la cupola,<br />

nei quali sono raffigurati i quattro Evangelisti, vengono attribuiti ad Angelo<br />

Massarotti, mentre il presbiterio, nella parte inferiore del cornicione, è<br />

dato a Giovan Battista Zaist e, sempre dello Zaist sarebbe la decorazione dell'Oratorio<br />

annesso alla chiesa, che serviva come sepoltura per i condannati a<br />

morte.<br />

Anche Lorenzo Mannini (Memorie storiche della città di Cremona, pubblicato<br />

a Cremona nel 1820) dedica spazio a questa chiesa che, vicinissima alla<br />

Cattedrale, ma ora orientata in modo esattamente opposto, vantava una antica<br />

data per la sua originaria edificazione. Ricordata la sua erezione nel 1386 a<br />

cura del sacerdote Ottolino de Zaneboni. la sua occupazione da parte della Con-<br />

(* ) Una stesura giornalistica di questo articolo è stata pubblicata in «Mondo Padano»<br />

del 22-4-1984.<br />

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