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cavallo fra eresia d'impronta evangelica e le spinte moralizzatrici,. ma alla fin fine<br />
ortodosse, dovevano riscuotere favore e fervore di seguaci.<br />
Pur mancando prove dirette della loro azione in Iseo, sappiamo della presenza<br />
in Valle Camonica di una decina di loro scuole (13), cui, una volta riportato<br />
il movimento sotto l'autorità di santa romana chiesa, si sarebbe sostituito,<br />
nell'eremo di san Pietro a Bienno, un «regolare» convento francescano. I primi<br />
documenti, testimonianti l'esistenza di quest'ultimo, sono datati 1289 r- papa<br />
Nicola IV concede alcune indulgenze al monastero - e 1299, quando ad una investitura<br />
vescovile presenzia fra' Ottolino da Iseo, guardiano dei frati minori di<br />
Valle Camonica (14).<br />
Per il convento della Madonna Nuova ad Iseo potrebbe valere un analogo<br />
schema di sviluppo: - nei primi anni del secolo XIII, nel borgo si afferma una<br />
predicazione che si oppone all'autorità vescovile, moralmente riprovata, con fascino<br />
di un ritorno a primitivi ideali evangelici, e porta alla fondazione di una<br />
«scuola» in un eremo presso la riva del lago; - l'eremo-scuola si trasforma,<br />
decidendo per l'ortodossia, in convento legittimato dall'organizzazione ecclesiastica.<br />
Sul momento della trasformazione si può tornare alle vecchie ipotesi : passaggio<br />
di san Francesco, o di sant'Antonio, comunque sempre anteriormente all'affermazione<br />
dell'ortodossia in Valle, visto che il primo guardiano conosciuto di<br />
quella viene da Iseo, quindi probabilmente da un centro di formazione di tutta<br />
fiducia.<br />
Di sicuro Iseo, luogo di traffici e di mercanti, fu subito terreno fertile anche<br />
per la primissima predicazione francescana. Lo provano le vite di fra' Bonaventura<br />
e di fra' Giacomo, entrambi da Iseo. Di quest'ultimo si tramanda la guarigione<br />
miracolosa da una grave malattia cutanea, avvenuta nel 1230 a Lucca, in<br />
occasione della traslazione del corpo di s. Francesco (15).<br />
Secondo la «Chronica» di Salimbene partecipò al capitolo di Assisi e vi fu<br />
eletto ministro della Provincia Romana (16).<br />
Più densa sarebbe, avendo spazio, la biografia di fra' Bonaventura. Ministro<br />
Provinciale di Provenza, di Genova, di Bologna, di Treviso, in almeno due occasioni<br />
(nel 1245 a Lione, nel 1247 al Capitolo Generale) vicario del Ministro Generale<br />
dell'Ordine, fu soprattutto uomo di cultura. «Solemnis praedicator ed gratiosus»<br />
ha lasciato (cun gran volume di sermonÌl> che restano ancora inediti nella<br />
Biblioteca Antoniana di Padova.<br />
Amico di Alberto Magno e di s. Tommaso d'Aquino, subì il fascino del pensiero<br />
di Ruggero Bacone, imbastendo quell'opera per cui è soprattutto ricordato :<br />
il «liber Campostella», quasi un trattato d'alchimia. Nemmeno le sue simpatie<br />
politiche (fu caro all'anticristo Ezzelino da Romano), o la taccia di snob (figlio<br />
(13) Cfr. LORENZI «Medioevo camuno» Brescia 1979.<br />
(14) Cfr. PUIELLI, op. cit. alla nota 5.<br />
(5) Cfr. TOMMASO DA CELANO, «Tractatus de miraculis Beati Francisci», cap. XIII,<br />
in «Analecta Franciscana» X, Quaracchi 1926-1941, pago 209.<br />
(16) Cfr. AA.VV., «Storia di Brescia», op. cit., pago 1087, nota 2,<br />
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