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La visita si svolgeva il 3 settembre 1781, e del 4 è il rapporto: (L ••• il Convento<br />
di Santo Francesco d'Iseo è di un terzo incirca più grande in estensione (il<br />
confronto è con San Paolo).<br />
A mattina vi è un lato del chiostro con la cucina, dispensa, refetorio, con<br />
dormitorio sopra, e un piccol orto.<br />
A mezzodì la chiesa e sacristia, con un broletto di tre quarti di un campo.<br />
A tramontana quatro stanze grandi terranee con altre quatro superiori.<br />
Il disegno è antico ma la fabbrica ha molto patito: ho trovato il Dormitorio,<br />
il refetorio, le stanze superiori in cattivo stato, rotti i pavimenti, in varii luoghi<br />
scrostati i muri; le volte segnate da macchie di aqua che viene dai tetti» (44).<br />
Le proposte degli Osservanti dovettero venir accettate. Nel gennaio del<br />
1783 i 14 francescani di San Paolo traslocavano ad Iseo (45).<br />
Il convento tornava a nuova vita, tanto che nel 1786, il 17 giugno, vi si<br />
teneva il capitolo per l'elezione del Ministro Provinciale.<br />
Ma solo una manciata d'anni divideva ormai i fraticelli dalla rivoluzione<br />
francese con le sue conseguenze.<br />
E' l'anno 1796: «la mattinata del 18 Luglio corrente all'Ore 13 sono entrati<br />
in questa terra 2600 Francesi ed hanno piantato il Campo sulla piazza di s. Francesco,<br />
piano (sic) ancora quel Convento di soldatesca e di Uffiziali» (46), così in<br />
breve nota l'arciprete Rubini.<br />
Dell'anno appresso e di quanto accadde scrive il Rosa:. «Tremila francesi<br />
allora per poco stanziati ad Iseo vi resero popolare la rivoluzione. Giacomo Bordiga<br />
d'Iseo, filatore di seta, figlio di quell'Andrea che nel 1750 era presidente<br />
della Mercanzia (Camera di Commercio) di Brescia, il 21 Marzo del 1797 portò<br />
al popolo sovrano di Brescia, le felicitazioni e le adesioni delle tredici comunità<br />
formanti la Quadra d'Iseo. Il nuovo governo il 27 aprile successivo soppresse i<br />
conventi di San Paolo e d'Iseo e li dichiarò proprietà nazionale» (47).<br />
Padre Anacleto Mosconi, al contrario del Sevesi. che concorda con il Rosa,<br />
afferma che gli Osservanti risiedettero nel convento sino al 1810 quando «venne<br />
trasformato in Ospedale e la chiesa in parte abbattuta, mantenendo il solo presbiterio.<br />
Alcune tele passarono alla parrocchiale, ove si ammira il bel s. Bernardino<br />
di Grazio Cossali» (48).<br />
I francescani, per una volta di più in cinque secoli, lasciarono il convento.<br />
Si può sospettare che pensassero probabile un ritorno. Non fu così. A distanza di<br />
qualche decennio il monastero avrebbe subito una metamorfosi non insolita per<br />
un edificio di tal genere, diventando ospedale. La meno ingrata e degradante,<br />
quando si pensi ai tanti altri conventi trasformati in caserme o in carceri.<br />
ATTILIO A. ZANI<br />
(45) Cfr. P. GUERRINI, "La Pieve d'Iseo»,pag. 44. I 14 erano così suddivisi: 8 frati<br />
osservanti, 4 laici e 2 terziari. (Rosa, "Guida al Lago d'Iseo ... », Brescia. 1886).<br />
(46) API Liber Baptizatorum 1678/1804, Memoria 1796, 18 luglio.<br />
(47) G . ROSA, "La storia sul bacinO' del lago d'Iseo», pago 88.<br />
(48) Cfr. MOSCONI, op. cit., pago 16.<br />
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