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DI - Brixia Sacra

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separazione dalla Provincia di Milano, e Venezia, interessata politicamente, soffiava<br />

sul fuoco.<br />

Papa Sisto IV cercò di mettere ordine, nel 1472 riconobbe la Vicaria Osservante<br />

bresciana, la cui indipendenza venne sancita nel 1475 dal Capitolo Generale<br />

di Napoli; i seguaci del p. Pietro Caprioli furono fatti rientrare nell'Osservanza.<br />

Ma in un tale caos il beato Amedeo si era ormai ritagliato un proprio<br />

spazio: da Iseo, dove certo risiedette (24) passo passo si allargò a tutto il bresciano<br />

ed oltre.<br />

Nella borgata lacustre si trovava sicuramente il 15 luglio 1468, quando scrisse,<br />

intestando la lettera «ex s. Francisco apud Iseum » (25), alla duchessa vedova<br />

Bianca Maria Visconti Sforza rallegrandosi per la guarigione da una sua non<br />

meglio specificata «infermitade) .<br />

Sempre nel 1468, il beato Amedeo, che dal 1466 aveva occupato s. Bernardino<br />

in Erbusco, iniziò a brigare per sostituirsi coi suoi ai Conventuali di s. Pietro<br />

di Val Camonica, in ciò sostenuto dai valligiani.<br />

II successo del portoghese, legato come detto alla nemica corte degli Sforza,<br />

insospettiva i governanti della Serenissima : che poi un fedelissimo del duca di<br />

Milano facesse nido così vicino alla Rocca di Breno era cosa da indurre a «vigilare<br />

affinché non si preparassero insidie».<br />

Ma fortuna e meriti del francescano, che con saggia umiltà schivò gli inghippi<br />

politici, convinsero alla fine la Serenissima, che gli concesse di stabilirsi<br />

anche in Valle : intorno al 1470 nasce il Convento dell'Annunciata in Borno.<br />

Seguirono poi altre fondazioni, ed Iseo si trovò ad essere una sorta d'ufficiosa<br />

«casa-madre» di una minuscola ma indipendente famiglia francescana. Monastero<br />

e chiesa vennero quindi rinnovati, e, dice il Rinaldi, mutarono nome : da<br />

«Madonna Nuova» al semplice titolo di «s. Francesco) .<br />

Identificare gli interventi edilizi allora effettuati resta piuttosto problematico :<br />

in via di ipotesi il convento raggiunse allora, grazie all'ampliamento del chiostro<br />

ed all'aggiunta di loggiati, le dimensioni che ancora oggi conserva.<br />

Gli edifici furono impreziositi con affreschi; sembra risalire a quegli anni il<br />

dipinto conservatosi, purtroppo largamento mutilo, sulla parete interna del portico<br />

ad est. Fuor di dubbio vi è raccontato l'episodio centrale della vita del santo<br />

d'Assisi : s. Francesco" spogliatosi dei ricchi abiti paterni, attende che lo si ricopra<br />

col saio; una deIIe figurette di contorno, che osserva con attenzione la scena,<br />

richiama la tradizione iconografica dantesca. Tardo quattrocentesca dovrebbe<br />

essere anche la lunetta, recentemente scoperta e restaurata, raffigurante s. Chiara.<br />

Purtroppo sul patrimonio pittorico superstite sono solo stati fatti degli assaggi:<br />

il pieno recupero sembra pia intenzione. Al contrario, s. Maria della<br />

piazza, sempre officiata dai francescani, ha conosciuto ma,ggior fortuna.<br />

II Rosa afferma che Giovan Pietro da Cemmo nel 1508 raffigurò sulla fac-<br />

(24) Il Rinaldi lo afferma e tramanda la voce di suoi miracoli ne l borgo.<br />

(25) ASM, Potenze Sovrane, Bianca Maria cart. 803; Cfr. A MOSCONI, op. cit., pago 15<br />

(v. nota 17).<br />

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