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Il<br />
APPEN<strong>DI</strong>CE<br />
Notizie storiche relative a Branico desunte dalle visite pastorali Idei Vescovi di Brescia<br />
a cura di mons. Antonio Masetti Zannini.<br />
1562, luglio 15 - Mons. Giacomo Pimdolfi incaricato di visitare la chiesa di san Bartolomeo,. ordinò<br />
di «sistemare il tetto» della chiesa e di fare un paramento e gli uomini della contrada di<br />
Branico promi.sero di far eseguire il paramento entro il mese di ottobre. Il Visitatore, inoltre,<br />
diede ordine di restaurare una parte della casa chiamata « la Torre» che minacciava di rovina.<br />
1567, settembre 29 - Mons. Domenico Bollani, nella sua visita, ordinò di ridipingere l'ancona<br />
delì'altar maggiore e di far eseguire una cornice lignea ed un pallio di legno dipinti. Altri ordini:<br />
fare una finestra sopra la porta maggiore, « riparare» il tetto, fare la porta del campanile ed il<br />
lavello per l'acqua santù.<br />
Fuori della chiesa vi era un altarino dedicato a san Rocco che il Vescovo ordinò di tener « chiuso<br />
» ed ornato.<br />
Nell'interno della chiesa, oltre l'altar maggiore, vi erano altri due altari che, però, erano privi di<br />
croce, candelabri e pallio.<br />
La chiesa era chiamata: «EGCLESIA SANCTI BARTHOLOMAEI DE BERNIGO »; il numero<br />
delle anime era 200.<br />
1573, ottobre 1 - Nella visita fatta da mans. Cristoforo Pilati, per ordine del Vescovo, si dice che<br />
la chiesa era consacrata, mentre, più tardi, nel 1646 il Vescovo Marco Morosini dirà che non è<br />
consacrata. Il Pila ti dice inoltre che la messa viene celebrata una sola volta alla settimana per<br />
devozione. Infine ordina di sistemare l'uscio delta cappella di san Rocco e che venga tenuto<br />
«chiuso ».<br />
1593, aprile 28 - Il Vescovo Giovanni Morosini ordina di chiudere l'altar maggiore con cancelli,<br />
anche di legno, entro tre mesi; di fare il confessionale. Constata che esisteva un legato di cinque<br />
libbre di olio fatto dal def. Maffeo Pecini su di una pezza di terra arativa ed olivata: «in teritorio<br />
Bernici, subtus viam della Crappa» (testamento in data 20 agosto 1452).<br />
1599, novembre 9 - Il vescovo Marino Giorgi ordina di fare almeno un pallio rosso entro sei<br />
mesi, per l'altar maggiore; e di provvedere entro un mese dei candelabri; sistemare il pavimento,<br />
entro un anno; porre il Crocifisso sotto l'arco dell'altar maggiore. Nel 1616 lo stesso Vescovo<br />
ordina eli fare una pianeta di seta bianca.<br />
Nel 1625 don Giulio Battolo, incaricato di visitare la chiesa di Branico, ordina di fare due tovaglie<br />
ed un pallio bianco per l'altar maggiore<br />
All'altare della Madonna vi sia almeno una tovaglia. La cassa delle elemosine deve rimanere<br />
chiusa con due chiavi di cui una sia presso il parroco eli Qualino. Ad ambedue gli altari si faccia<br />
il pallio di cuoio dorato; si tenga chiusa a chiave la porta del campanile; si facciano le vesti per<br />
gli inservienti. Inoltre il Bartolo proibisce di celebrare la Messa festiva prima di quella di Qualino.<br />
Il Bartolo riprende in esame l'ormai vecchia questione della canonica, infatti il parroco di<br />
Qualino risiedeva a Branico. Già il vescovo Bollani aveva ordinato di vendere od affittare la casa<br />
di Brunico e col ricavato provvedere alla residenza in Qualino; anche san Carlo si interessò della<br />
questione ordinando di vendere la casa di Branico e col ricavo di costruire una nuova casa canonica<br />
in Qualino e, sicuro che il suo decreto sarebbe stato eseguito in breve tempo, permise di<br />
conservare il SS. <strong>Sacra</strong>mento nella chiesa di san Bartolomeo di Branico, cioè fino a quando il<br />
parroco avrebbe dimorato in Branico.<br />
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