DI - Brixia Sacra

PRESENTAZIONE
La Parrocchia di Iseo è lieta di onorare il Sacerdote mons. LUIGI FALSINA,
nella ricorrenza del suo Novantesimo Compleanno: 19 novembre 1984.
La Comunità Parrocchiale lo ha festeggiato domenica 18 novembre. E lo ha
fatto con la semplicità e la spontaneità, con cui una famiglia vive con gioia, serenità
e simpatia, una simile data, riguardante i propri Genitori.
Mons. Falsina è a Iseo da trentaquattro anni; esseMo venuto parroco il
3-XII-50; e ha fatto il Parroco fino at 1975.
Ogni domenica celebra in chiesa, con noi e per noi, la Messa più viva e
più partecipata, per la presenza dei ragazzi, oltre che di tanti adulti. Per noi è motivo
di compiacenza vederlo sereno e lucido; soprattutto per sapere che il suo
"riposo" dalla attività pastorale, oltre che dedito alla lettura, lo vive nella preghiera
per noi e per la n:ostra Comunità i'Seana.
Per questa ricorrenza abbiamo voluto pensare anche a una pubblicazione
di studi o ricerche di "Bre'Scianità" o di "Iseanità", curata da mons. Antonio
Fappani e dai suoi Amici. Mons. Fappani è amico carissimo di mons. Falsina,
proprio per affinità di interessi culturali. Sicuri che questa iniziativa avrebbe
fatto piacere a morts. Falsina, sapendolo paziente ricercatore, appassionato studioso
e diligente ordinatore di storia e vita locale.
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Un Sacerdote resta tale sempre. ccTu es Sacerdos in aeternum» cantavano
le "Scuole di canto" il giorno nel quale il novello Sacerdote celebrava la sua
Prima Messa.
Le Comunità cristiane de'Siderano il Sacerdote; e lo vorrebbero sempre giovane,
attivo, impegnato. Ma il Sacerdote ha il diritto di sentirsi di qualche comunità
cristiana, anche quando la salute o l'età riduce le sue energie e la sua
attività, magari fino ad annullarle. Non per questo il Sacerdote finisce di essere
tale. Anzi, non avendo impegni e responsabilità attive, perché ha lasciato il
campo ad altri, si dedica di più alla preghiera; celebra meglio la S. Messa ogni
giorno, anche se ritirato nella sua casa, che diventa ancora la sua chiesa. Continua
a pregare per la gente che ha conosciuto. La gente forse lo ha dimenticato;
ma lui non dimentica mai quanti ha conosciuto, e le comunità cristiane che ha
servito: continua ad amarli. E il suo "forzato riposo", e il suo "involontario
distacco" diventano il "sacrificio" che ogni giorno vive, celebra, offre, e soffre ...
per i fratelli, per la Chiesa, per il mondo.
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