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Lacco Ameno - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO PRIMO<br />

<strong><strong>La</strong>cco</strong> <strong>Ameno</strong> culla del calcio isolano<br />

* Abramo De Siano importa il “gioco della palla coi piedi”<br />

Non esistono prove certe, ma è molto probabile che i primi germogli del<br />

calcio isolano siano sbocciati tra il Fungo e Monte Vico.<br />

A portare le prime palle rotonde da calciare coi piedi sulle piazze polverose<br />

del Capitello e di Santa Restituta dovette essere, alla fine della Prima<br />

Guerra Mondiale, il giovane Abramo De Siano, capostipite di una famiglia<br />

di grandi sportivi lacchesi (1).<br />

Intraprendente, aperto alle novità provenienti dal continente, entrò in<br />

contatto con il football che gli inglesi andavano diffondendo per il mondo<br />

intero. Punto di riferimento più immediato con il nuovo, popolare sport<br />

furono Napoli e la vicina Pozzuoli, dove venne importato da operai inglesi<br />

verso il 1886 (2).<br />

I primi veri campi di calcio a <strong><strong>La</strong>cco</strong> <strong>Ameno</strong><br />

* Le piazze di Santa Restituta e del Capitello<br />

Il “gioco della palla con i piedi” viene subito adottato come svago prediletto<br />

dai ragazzini del piccolo comune. Le piazze del paese sono spaziose<br />

e poste in punti centrali oppure facilmente raggiungibili.<br />

Il primo campo di calcio viene ricavato dalla Piazza di Santa Restituta.<br />

Posta proprio nel bel mezzo del paese, è unʼarea vasta e ben livellata che si<br />

estende dalla chiesa omonima in direzione della Marina e della strada che<br />

conduce verso Forio.<br />

Niente di più facile per i giovanissimi lacchesi che affacciarsi sullʼuscio<br />

di casa e riversarsi sullʼampio spazio in terra battuta dove possono dare<br />

sfogo alla nuova passione del gioco.<br />

I ragazzini giocano con palle rudimentali: stracci e carta appallottolati,<br />

tenuti assieme con un poʼ di filo di ferro o di spago. Quando si riesce a<br />

raccattare un poʼ di moneta, si ricorre alle palle da un soldo, due soldi e<br />

così via... Il pallone vero è un sogno: lo si tocca solo in età agonistica, se si<br />

arriverà a giocare con il <strong><strong>La</strong>cco</strong> “vero”.<br />

Raramente si riesce a rimediare qualche pallone avanzato ai “grandi”.<br />

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