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lo<br />
TIPO 1 VERSO IL RADDOPPIO NEI BAM-<br />
BINI PICCOLI<br />
L’incidenza del diabete di tipo 1 nei<br />
bambini molto piccoli raddoppierà in poco<br />
più di un decennio dal 2005 se le attuali<br />
tendenze rimarranno invariate. Tali tendenze<br />
sono state riscontrate in Europa,<br />
ma il fenomeno interesserà probabilmente<br />
anche il resto del mondo occidentale.<br />
Probabilmente la responsabilità del fenomeno<br />
stesso è da attribuirsi ad esposizioni<br />
ambientali ad elementi a tutt’ora sconosciuti.<br />
Il diabete di tipo 1 è molto meno<br />
diffuso di quello di tipo 2, tranne in bambini<br />
ed adolescenti. La più comune età<br />
alla diagnosi della malattia si situa negli<br />
anni dell’adolescenza, ma probabilmente<br />
presto essa si sposterà verso l’età infantile.<br />
E’ imperativo che gli sforzi profusi<br />
nella sorveglianza del diabete nei giovani<br />
continuino e si espandano, non solo per<br />
comprendere la sua complessa eziologia,<br />
ma anche per via dell’aumento della sua<br />
importanza per la salute pubblica.<br />
(Lancet online 2009, pubblicato il 28/5)<br />
DIABETE: FENOFIBRATO RIDUCE<br />
RISCHIO AMPUTAZIONI<br />
L’uso di fenofibrato per la riduzione<br />
dei grassi nel sangue nei soggetti con<br />
diabete di tipo 2 potrebbe ridurre il rischio<br />
sapevate<br />
che A<br />
cura del Comitato Scientifico<br />
con il contributo di Angelo De Luca,<br />
infermiere AFD - U.O.C. di Malattie<br />
Endocrine del Ricambio e della Nutrizione<br />
S.O. di Lanciano ASL Lancianovasto -<br />
e.mail: angelo.deluca13@tiscali.it<br />
di una prima amputazione correlata alla<br />
malattia. Le amputazioni in questi soggetti<br />
danneggiano in modo sostanziale la loro<br />
qualità della vita ed impongono costi<br />
elevati al sistema sanitario. I classici marcatori<br />
di rischio macrovascolare e microvascolare<br />
sono associati alle amputazioni<br />
degli arti inferiori nei soggetti con diabete<br />
di tipo 2: il trattamento con fenofibrato<br />
è associato ad una riduzione di questo<br />
rischio, soprattutto per quanto riguarda<br />
le amputazioni minori senza malattie dei<br />
grandi vasi note, probabilmente tramite<br />
meccanismi che non hanno a che fare<br />
con i lipidi. Ciò potrebbe portare ad un<br />
cambiamento del trattamento standard<br />
per la prevenzione delle amputazioni nei<br />
diabetici: l’uso dei fibrati indipendentemente<br />
dalla presenza di dislipidemie potrebbe<br />
ridurre in modo sostanziale morbidità,<br />
mortalità e carico economico in questi<br />
pazienti. Parte dei benefici del fenofibrato<br />
potrebbero essere dovuti ad un miglioramento<br />
della guarigione delle lesioni: è<br />
stato dimostrato infatti che i fibrati inducono<br />
la differenziazione dei cheratinociti<br />
e migliorano la barriera epidermica in vivo,<br />
e questo effetto in particolare potrebbe<br />
separare i fibrati dai molti agenti che finora<br />
si sono dimostrati inefficaci in questo<br />
ambito.<br />
(Lancet. 2009; 373: 1740-1 e 1780-8)<br />
N. 2 giugno 2009 OPERATORI SANITARI DI DIABETOLOGIA ITALIANI<br />
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