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N. 2 giugno 2009 LO SAPEVATE CHE<br />
34<br />
DIABETE, ISCHEMIA DELL’ARTO<br />
E RISCHIO AMPUTAZIONE<br />
Nei pazienti diabetici con ischemia<br />
critica degli arti, il rischio di mortalità o<br />
amputazioni maggiori è considerevole.<br />
Tuttavia, la riduzione del tasso di amputazioni<br />
nei pazienti diabetici con piede diabetico<br />
ischemico è possibile con l’uso<br />
estensivo della rivascolarizzazione tramite<br />
bypass ed angioplastica periferica. Con<br />
l’uso di entrambe le tecniche si giunge ad<br />
una rivascolarizzazione del 95 percento<br />
dei pazienti, mentre all’inizio degli anni<br />
‘90 si poteva giungere solo al 25 percento.<br />
Il tasso di amputazione peraltro è nettamente<br />
inferiore nei pazienti sottoposti a<br />
rivascolarizzazione. Nel complesso, la chiave<br />
per il trattamento efficace di questi<br />
pazienti è l’approccio multidisciplinare: la<br />
rivascolarizzazione ed una corretta cura<br />
del piede possono migliorare la prognosi<br />
del paziente e ridurre la necessità di ulteriori<br />
interventi. Le coronaropatie comunque<br />
rimangono la principale causa di<br />
morte in questi casi, e pertanto è importante<br />
prestare attenzione al cuore e ricercare<br />
eventuali casi di ischemia silente per<br />
migliorarne la sopravvivenza.<br />
(Diabetes Care 2009; 32: 822-7)<br />
DIABETE E ANOMALIE CARDIACHE<br />
NELLE RAGAZZE<br />
Le adolescenti con diabete di tipo 2<br />
scarsamente controllato hanno maggiori<br />
probabilità di presentare anomalie cardiache<br />
strutturali e funzionali rispetto alle<br />
loro controparti sane o anche a quelle<br />
con diabete di tipo 1. Ciò sottolinea il<br />
rischio cardiovascolare potenzialmente<br />
elevato del diabete di tipo 2 in età adolescenziale,<br />
un rischio che non si riscontra<br />
nemmeno negli adolescenti in sovrappeso.<br />
Le anomalie di più frequente riscontro<br />
comprendono dilatazione o elevata massa<br />
del ventricolo sinistro e dilatazione<br />
dell’atrio sinistro. Se lasciate incontrollate,<br />
è probabile che molte di queste anomalie<br />
possano portare allo sviluppo di malattie<br />
cardiovascolari conclamate.<br />
(Diabetes Care 2009; 32: 883-8)<br />
DIABETE TIPO 2, PANCREATITE<br />
E MALATTIE BILIARI<br />
I pazienti con diabete di tipo 2 presentano<br />
un rischio almeno triplicato di pancreatite<br />
e doppio di malattie biliari rispetto<br />
alle loro controparti non diabetiche. Questi<br />
elementi, se combinati all’incremento della<br />
prevalenza del diabete e dei fattori di<br />
rischio ad esso associati, potrebbero contribuire<br />
ad un significativo aumento<br />
nell’incidenza della pancreatite acuta. Per<br />
quanto riguarda le patologie biliari, i pazienti<br />
diabetici sono esposti particolarmente<br />
al rischio di colelitiasi, colecistite acuta<br />
e colecistectomia. Sia nel caso di queste<br />
ultime che in quello della pancreatite,<br />
comunque, i rischi maggiori riguardano i<br />
pazienti più giovani.<br />
(Diabetes Care 2009; 32: 834-8)<br />
ARTERIOPATIE PERIFERICHE SPESSO<br />
SOTTODIAGNOSTICATE<br />
Le arteriopatie periferiche sono spesso<br />
sottodiagnosticate, anche nei pazienti con<br />
cardiopatia ischemica nota già sotto cura<br />
specialistica. Il fenomeno era già noto in<br />
medicina di base, ma non era finora nota<br />
la sua estensione nei pazienti con cardiopatia<br />
ischemica. Esso è particolarmente<br />
importante in questa popolazione con<br />
l’età avanzata, il sesso femminile e la<br />
presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare<br />
tradizionali, ed inoltre la sua presenza<br />
identifica un sottogruppo di pazienti<br />
con forme di cardiopatia ischemica più<br />
gravi. Di solito, le arteriopatie periferiche