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N. 2 giugno 2009 SCOULA DI FORMAZIONE <strong>OSDI</strong><br />
50<br />
ATTERRAGGIO<br />
Riassumere in<br />
modo sintetico le<br />
varie fasi del discorso, ribadire i concetti<br />
chiave e suggellare l’intervento con una<br />
frase ad effetto che si ricolleghi e soddisfi<br />
gli interrogatvi posti dal titolo<br />
dell’incontro<br />
Come esporre<br />
Nel preparare l’esposizione bisogna<br />
sempre tenere presente che le parole<br />
colpiscono meno degli altri linguaggi e<br />
che quindi non bisogna affidarsi solo ed<br />
esclusivamente ad esse.<br />
Tenedo presente che l’efficacia comunicativa<br />
delle parole è pari soltanto al 7%<br />
del totale e che invece il lunguaggio paraverbale,<br />
ossia i toni di voce, corrisponde<br />
al 38% e il non verbale al 55%, bisogna<br />
prevedere l’uso di più linguaggi contemporaneamente<br />
se si vuole che il messaggio<br />
venga afferrato dal pubblico.<br />
L’efficacia comunicativa:<br />
• 7% linguaggio verbale<br />
• 38% linguaggio paraverbale<br />
• 55% linguaggio non verable<br />
Spesso infatti, il destinatario più da<br />
ciò che si dice è colpito di più da come<br />
lo si dice. Se si pensa anche alla vita<br />
quotidiana risulta evidente questa verità:<br />
la reazione avuta ascoltando una frase<br />
non è causata da ciò che le parole asserivano<br />
ma da come esse venivano dette.<br />
Questo accade anche in una conferenza:<br />
chi ascolta reagisce più che al contenuto<br />
informativo, a come tale contenuto viene<br />
esposto.<br />
Allo stesso modo sarebbe opportuno<br />
far focalizzare l’attenzione del pubblico<br />
su alcune parole e/o frasi piuttosto che<br />
su altre meno importanti. Per far ciò si<br />
possono usare delle sottolineature per<br />
indirizzare l’ascolto verso gli aspetti di<br />
maggiore importanza. Saranno i linguaggi<br />
para-verbale e non verbale a rendere le<br />
sottolineature al momento dell’esposizione.<br />
Le sottolineature potranno essere rese<br />
grazie a:<br />
• un cambiamento del tono di voce<br />
• una piccola pausa prima della parola<br />
che si vuole … sottolineare<br />
• un gesto della mano<br />
• un movimento del corpo<br />
• proiezione di una diapositiva<br />
Più si è in grado di focalizzare<br />
l’attenzione su alcuni concetti chiave più<br />
si amenterà la comprensione complessiva<br />
dell’intervento e più la partecipazione da<br />
parte dei partecipanti.<br />
A quali parole affidarsi?<br />
E’ auspicabile evitare parole astratte e<br />
difficili, usare invece il più possibile un<br />
linguaggio di uso quotidiano con frasi<br />
brevi. Può aiutare moltissimo l’uso di esempi<br />
vicini al vissuto dei partecipanti e far uso<br />
a parole che possono evocare immagini e<br />
che creino analogie e/o metafore.<br />
Per tenere sveglia l’attenzione si può<br />
ricorrere a vari espedienti, come quello<br />
delle domande retoriche: chi ascolta si<br />
sentirà chiamato in causa in prima persona<br />
e darà la risposta.<br />
I materiali di supporto<br />
Come detto prima, parlare in pubblico<br />
significa comunicare con il pubblico e<br />
che l’efficacia comunicativa data dalle<br />
parole passi solo per il 7% del totale. E’<br />
importantissimo quindi preparare bene e<br />
con cura i materiali di supporto che devono<br />
comunque essere di supporto e non sostituirsi<br />
all’oratore.