04.06.2013 Views

Vita associativa - OSDI

Vita associativa - OSDI

Vita associativa - OSDI

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

N. 2 giugno 2009 LO SAPEVATE CHE<br />

44<br />

negli studi osservazionali che in quelli<br />

randomizzati: preoccupa però la scarsità<br />

di soggetti che adottino uno stile di vita<br />

che protegga dall’ictus. Benché gli interventi<br />

sullo stile di vita possano essere di<br />

grande beneficio, è necessario un cambiamento<br />

radicale nel comportamento di<br />

molti pazienti per ottenere dei risultati.<br />

(BMJ online 2009, pubblicato il 20/2)<br />

CALORIE IN AUMENTO NELLE RICETTE<br />

CLASSICHE<br />

In diversi piatti classici, il contenuto<br />

calorico è aumentato progressivamente<br />

nel corso del tempo, e forse sarebbe opportuno<br />

porre degli argini a questo fenomeno.<br />

E’ infatti necessario limitare le<br />

dimensioni delle portate ed il contenuto<br />

calorico di questi piatti onde contrastare<br />

l’epidemia di obesità in costante diffusione.<br />

Benché le ricette di queste pietanze siano<br />

rimaste invariate nel tempo, gli ingredienti<br />

utilizzati nella loro preparazione sono<br />

invece cambiati, ed il cambiamento è stato<br />

sempre a favore di ingredienti più calorici.<br />

Il problema delle dimensioni delle porzioni<br />

comunque è comune a tutti i cibi: è stato<br />

dimostrato che l’uomo tende ad ingerire<br />

ciò che gli viene presentato di fronte, a<br />

prescindere dalle proporzioni ed in parte<br />

anche dall’appetito, e benchè si tratti di<br />

un meccanismo utile da sfruttare per<br />

incrementare l’apporto di nutrienti particolarmente<br />

utili, come frutta e verdura,<br />

esso è invece del tutto deleterio in altri<br />

casi, come ad esempio per quanto riguarda<br />

i dolci.<br />

(Ann Intern Med 2009; 150: 291)<br />

RETINOPATIA DIABETICA<br />

E CALLICREINA PLASMATICA<br />

La callicreina plasmatica media la permeabilità<br />

vascolare retinica stimolata dai<br />

recettori dell’angiotensina AT1. La som-<br />

ministrazione sistemica di un innovativo<br />

inibitore micromolecolare della callicreina<br />

plasmatica potrebbe migliorare la permeabilità<br />

vascolare nella retina dei soggetti<br />

ipertesi. L’inibizione del sistema reninaangiotensina<br />

potrebbe essere di beneficio<br />

anche per la retina dei diabetici normotesi.<br />

Sono comunque necessari altri dati per<br />

caratterizzare gli effetti dell’inibizione della<br />

callicreina plasmatica su altre cascate che<br />

contribuiscono all’incremento della permeabilità<br />

vascolare retinica, come anche<br />

per accertare il ruolo della callicreina in<br />

altre funzioni della retina: potrebbe sussistere<br />

anche un rapporto fra il sistema<br />

callicreina-chinina ed il fattore di crescita<br />

endoteliale vascolare nei diabetici.<br />

(Hypertension 2009; 53: 175-81)<br />

DIABETE: SINDROME METABOLICA<br />

PIÙ COMUNE NEL TIPO 2<br />

La prevalenza della sindrome metabolica<br />

è significativamente più elevata nei pazienti<br />

con diabete di tipo 2 che in quelli con la<br />

forma autoimmune della malattia.<br />

Quest’ultima comprende sia il diabete di<br />

tipo 1 che quello ad insorgenza in età<br />

adulta non richiedente insulina, indicato<br />

anche come diabete autoimmune latente<br />

ad insorgenza adulta (LADA). Il LADA è<br />

associato a geni HLA, autoanticorpi specifici<br />

e riduzione della secrezione di insulina.<br />

Utilizzando o meno la glicemia come variabile,<br />

le componenti individuali della sindrome<br />

metabolica sono presenti con frequenza<br />

simile nei pazienti con diabete di tipo 1 ed<br />

in quelli con LADA, ma in entrambi i casi<br />

sono più rare rispetto a quanto osservato<br />

nei soggetti con diabete di tipo 2. Non vi<br />

sono comunque prove del fatto che la<br />

prevalenza della sindrome metabolica sia<br />

diversa nei soggetti con diabete autoimmune<br />

rispetto a quelli normali.<br />

(Diabetes Care 2009; 32: 160-4)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!