C ostruzIonI Sistema da semplificare Speciale ater - <strong>Il</strong> presIdente dI pordenone, sergIo peressuttI, promuove l’attuale modello gestIonale, ma auspIca un alleggerImento delle procedure burocratIche Modello efficiente, ma comunque migliorabile con un <strong>in</strong>tervento di semplificazione delle procedure burocratiche. È questo il commento del presidente dell’Ater di Pordenone, Sergio Peressutti, che descrive un quadro positivo dell’edilizia popolare. - Quale ruolo <strong>in</strong>tendete avere <strong>in</strong> questo momento per il settore delle costruzioni e come state cercando di perseguirlo? “<strong>Il</strong> nostro ruolo, e delle Ater <strong>in</strong> generale, è quello di essere il braccio operativo della Regione. Attualmente nella città di Pordenone e nella sua prov<strong>in</strong>cia ci occupiamo di 3.570 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, di cui 3.334 <strong>in</strong> proprietà e 236 gestiti da noi, ma di proprietà dei s<strong>in</strong>goli Comuni. Complessivamente, l’Azienda ha <strong>in</strong> corso cantieri per complessivi 19,6 milioni di euro e cantieri programmati, che <strong>in</strong>izieranno entro l’anno, per circa altri 10 milioni di euro. Si è proceduto, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, con fondi propri all’acquisto di alloggi da completare e di un terreno da edificare per circa 6,5 milioni di euro senza dimenticare il fronte manutenzioni che vede impegnati circa tre milioni di euro l’anno. Qu<strong>in</strong>di, complessivamente, l’importo degli <strong>in</strong>vestimenti dell’Ater Pordenone risulta pari a circa 55 milioni di euro”. - L’attuale modello Ater è funzionale? “L’attuale modello è funzionale, anche se per renderlo migliore sarebbe necessario snellire la componente burocratica dei procedimenti”. - Rispetto ad altri sistemi economico, anche le aziende di edilizia popolare <strong>in</strong> <strong>Friuli</strong> possono svolgere anche un ruolo di calmiere per il mercato del mattone? “Diciamo che l’Ater già svolge tale ruolo, anche perché uno dei nostri pr<strong>in</strong>cipi è proprio quello di fungere da calmiere per il mercato del mattone”. - In previsione della riforma urbanistica, il tema dell’edilizia popolare come potrebbe <strong>in</strong>serirsi? “In questo caso sarà compito dei Comuni reperire, <strong>in</strong> sede di formazione di Piano regolatore generale, aree da dest<strong>in</strong>are a edilizia residenziale pubblica. Aree che dovranno essere cedute gratuitamente o a basso costo”. <strong>Il</strong> presidente Sergio Peressutti illustra le azioni della propria Ater L’Isont<strong>in</strong>o vanta un bassissimo livello di occupazioni abusive degli alloggi Ater di GoriziA per essere IncIsIvI sul mercato servono nuovI fondI <strong>Il</strong> pr<strong>in</strong>cipale nodo da sciogliere è quello delle risorse f<strong>in</strong>anziarie Questione di risorse f<strong>in</strong>anziarie più che di modello <strong>in</strong>dustriale. Per il presidente dell’Ater di Gorizia, Roberto Grion, l’attuale assetto delle aziende di edilizia pubblica è soddisfacente, soprattutto se rapportato ad altre realtà italiane, sottol<strong>in</strong>ea. “Un esempio che mi piace fare spesso – precisa – è che il nostro Ater ha attualmente soltanto c<strong>in</strong>que alloggi occupati abusivamente, su un totale di quattromila unità che accolgono 12mila persone. <strong>Il</strong> risultato non è determ<strong>in</strong>ato dalla mancanza di emergenze abitative, anzi. È dato dal fatto che, per fortuna, viviamo <strong>in</strong> un contesto di legalità”. In cima alla lista delle problematiche affrontate, secondo il presidente, c’è appunto la ristrettezza dei fondi, soprattutto dopo la scomparsa dei trasferimenti ex Gescal. “Le Ater hanno bisogno, prima di tutto, di f<strong>in</strong>anziamenti – cont<strong>in</strong>ua Grion – attualmente possiamo contare soltanto sui prestiti della Regione, risorse cioè che dobbiamo restituire. Per quanto riguarda i fondi propri delle aziende, <strong>in</strong>vece, sono praticamente completamente assorbite dalle spese per la manutenzione e la messa a norma degli immobili. Non rimane, così, nulla per poter pensare a nuove costruzioni”. Ripensare a un modello societario, qu<strong>in</strong>di, non è prioritario. “Rifondare le Ater sarebbe laborioso – aggiunge Grion – certamente, la prevalenza pubblica deve essere <strong>in</strong> ogni caso garantita”. Un’ultima battuta del vertice dell’azienda isont<strong>in</strong>a è rivolta ai contributi “taglia-affitti”, erogati dai servizi sociali delle amm<strong>in</strong>istrazioni comunali su fondi regionali. “Certamente possono risolvere una emergenza – conclude Grion -, ma di fatto non consentono di <strong>in</strong>cidere da calmiere sui prezzi di mercato che rimangono alti. Sarebbe meglio dest<strong>in</strong>are le stesse risorse alla realizzazione di nuovi alloggi popolari”. 52 ilFRIULI BUSINESS 30 APRILE 2010
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