Progetto in rosa - Il Friuli

C ostruzioni
Il legno con
il bollino
Cinquanta soci tra
proprietari pubblici
e privati per una superficie
boschiva totale certificata
pari a 74.775 ettari. È
la realtà rappresentata dall’associazione
regionale Pefc
(Programma per il mutuo
riconoscimento degli schemi
di certificazione forestale)
nata nel 2003 nell’ambito di
un percorso di valorizzazione
delle foreste locali, per volontà
di un gruppo di proprietari
boschivi privati e pubblici,
tra cui la Regione stessa, il
Consorzio boschi carnici e
numerosi Comuni. Scopo
dell’associazione, che ha sede
a Tolmezzo, è ottenere la
certificazione di sostenibilità
ambientale nella gestione del
patrimonio boschivo regionale
secondo i parametri
stabiliti a livello mondiale dal
Pefc. A descrivere nel dettaglio
operatività e obiettivi
futuri dell’associazione, in
linea con quanto deciso dalla
recente assemblea sociale, è il
presidente Enore Casanova.
“L’associazione del Friuli
Venezia Giulia – spiega - è
un’organizzazione riconosciuta
dal Pefc Italia e rappresenta
gli associati nei
confronti delle diverse parti
interessate al sistema nazionale:
associazioni di categoria,
rappresentanti di gruppi
professionali e altri attori
della filiera del legno. A otto
anni dalla sua fondazione,
oggi la nostra realtà guarda
a nuovi traguardi, primo
fra tutti l’ampliamento. La
potenzialità della superficie
forestale certificata, infatti, è
concreta. Siamo consapevoli
che ciò consente la valorizzazione
della certificazione
forestale sostenibile anche
dal punto di vista ambien-
Enore Casanova
SiStema di CertifiCazione
Pefc fvg
Monitoraggio costante di paraMetri quantitativi e qualitativi
Sfruttamento delle foreste,
ma in maniera ecosostenibile
l’associazione di
Pefc: sistema di certificazione mondiale delle foreste ecosostenibili
Per ‘certificazione della gestione forestale’ si intende una procedura
di verifica riconosciuta e collaudata che conduce all’emissione
di un certificato in cui si attesa che la forma di gestione boschiva
sottoposta a esame risponde a determinati requisiti di ‘sostenibilità’.
Per ottenere la certificazione vengono presi in considerazione
parametri quantitativi e qualitativi che, periodicamente misurati
o osservati, permettono di valutare le performance ambientali e
la sostenibilità dei sistemi di gestione forestale. In particolare,
si tiene conto di sei criteri pan-europei, stabiliti nella Conferenze
ministeriali per la protezione delle foreste in Europa svoltesi a
Helsinki nel 1993 e a Lisbona nel 1998, che rappresentano gli
elementi centrali della gestione forestale sostenibile e stabiliscono
un approccio condiviso e comune al problema: mantenimento e
appropriato sviluppo delle risorse forestali e loro contributo al ciclo
globale del carbonio; difesa della salute e vitalità dell’ecosistema
forestale; promozione delle funzioni produttive delle foreste; conservazione
e adeguato sviluppo della diversità biologica negli ecosistemi
forestali; adeguato sviluppo delle funzioni protettive nella
gestione forestale, in particolare suolo e acqua; mantenimento di
altre funzioni e condizioni socio-economiche.
proprietari boschivi intende
valorizzare il Materiale
locale destinato alle
diverse filiere produttive
tale, naturalistico e ricreativo.
L’estensione potrebbe
interessare, ad esempio, aree
omogenee come quelle comprese
nei due parchi naturali
regionali o in quelli di una
comunità montana”.
Con l’obiettivo di potenziare
le azioni di partenariato
sarà istituita, all’interno
dell’associazione, anche la
Consulta dei portatori di
interesse del settore legno.
“Negli enti e nelle strutture
pubbliche sarà supportata
una politica di iniziative volte
alla sensibilizzazione sugli
‘acquisti verdi’ – sottolinea
Maria Cristina D’Orlando,
funzionaria regionale e
vicepresidente di Pefc Italia
-, anche tramite la predisposizione
di bandi di gara
che privilegino le aziende
certificate. Inoltre, Pefc Fvg
intende promuovere la certificazione
della Catena di
custodia presso le aziende
inserite nella filiera forestalegno
e anche presso quelle
che lavorano con prodotti
non legnosi, ma provenienti
da boschi certificati, come
nel caso della raccolta dei
tartufi. Un risultato di discreto
successo, in questa seconda
categoria di prodotti,
è stata ottenuta con la birra
artigianale di Forni di Sopra,
aromatizzata con le essenze
del sottobosco”.
“In accordo con quanto
previsto dalla normativa regionale,
in particolare dalla
Legge 9 del 2007 – conclude
Casanova – stiamo anche
verificando la possibilità di
valorizzare la filiera friulana
legata al bosco, per materiale
da opera e da ardere, con
un logo che attesti l’origine
locale del materiale legnoso
certificato”.
56 ilFRIULI BUSINESS
30 APRILE 2010