Progetto in rosa - Il Friuli

C ostruzioni
Urbanistica
sociale
Speciale ater - Per la Presidente dell’alto Friuli,
la PianiFicazione dei comuni dovrebbe riservare all’edilizia
residenziale Pubblica un certo numero di aree deFinite
Missione sociale, ma oneri fiscali come
una qualsiasi impresa. La contraddizione
normativa è denunciata dalla
presidente dell’Ater Alto Friuli, Gianna Unfer,
che guardano alla riforma urbanistica propone di
prevedere per i Comuni la definizione di apposite
aree di sviluppo immobiliare sociale.
- Quale ruolo intendete avere in questo momento
per il settore delle costruzioni e come
state cercando di perseguirlo?
“L’attività costruttiva delle Ater regionali riguarda
l’edilizia da concedere in locazione, sia a
canone sociale, cioè sovvenzionata, che a canone
moderato, cioè convenzionata. L’Ater Alto Friuli
si è, fino ad oggi, prevalentemente orientata
nella realizzazione di edilizia sovvenzionata.
Quest’attività è finanziata da fondi regionali che
ultimamente stanno diminuendo. Nel 2010,
infatti, la Regione non ha reso disponibile alcun
finanziamento impegnandosi, comunque, a farli
ripartire dal 2011 in avanti.
A parte le questioni finanziarie, l’attività edilizia
e di progettazione dell’Ater Alto Friuli si è orientata
verso l’uso di soluzioni tecniche più avanzate
sul fronte del risparmio energetico e del confort
abitativo. I nuovi alloggi, infatti, sono stati curati
nei dettagli nella convinzione che anche agli
utenti dell’edilizia ‘popolare’ vadano garantiti
alloggi di qualità. La progettazione sta seguendo
anche l’utilizzo di tecniche di edilizia sostenibile,
impiegando strutture in legno e incentivando
l’uso di materiali non inquinanti e riusabili.
Per quanto riguarda gli edifici realizzati decenni
orsono, si sta procedendo a un graduale
recupero, mediante la sostituzione di serramenti
vetusti, nuove coibentazione degli involucri e
rifacimenti interni. Nell’ambito della sostenibilità
ambientale delle manutenzioni va sottolineato
l’impegno di sostituire gli impianti di riscaldamento
più inquinanti, quali quelli a gasolio,
e di introdurre l’utilizzo di fonti energetiche
alternative.
Nell’ambito dell’edilizia convenzionata va
segnalata l’iniziativa avviata per la realizzazione
di un complesso abitativo a Cavazzo Carnico.
In questo caso la progettazione è stata curata
applicando la nuova normativa regionale per
la Valutazione energetica ambientale dell’edilizia,
attualmente non ancora obbligatoria, ma
destinata a diventarlo nell’arco di alcuni mesi.
L’utilizzo di questa procedura, per quanto impegnativa
e onerosa, è stato voluto per anticipare
i tempi e verificare la possibilità di diffondere a
livello pratico e locale le ‘buone pratiche’ edilizie
più avanzate.
Si può solo confidare che l’amministrazione regionale
avvii una politica di sostegno finanziario
a questa nuova frontiera dell’edilizia pubblica,
perché, in alternativa, si dovrà rinunciare all’idea
di migliorare la qualità”.
- L’attuale modello Ater è funzionale?
54 ilFRIULI BUSINESS
30 APRILE 2010