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“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...

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insegnate, non si deve necessariamente arrivare all'impiego <strong>di</strong> coreografie vastissime.<br />

Anche il <strong>cinema</strong> d'amatore può fare un film storico, <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> prendere coscienza<br />

attraverso una simbologia, sia pure : con le <strong>di</strong>mensioni economiche ridotte del <strong>cinema</strong> <strong>di</strong><br />

amatore. Altrimenti non è un fatto <strong>di</strong> cultura. La cultura non deve avere limitazioni. Il<br />

<strong>cinema</strong> <strong>di</strong> amatore se intende inserirsi validamente (o totalmente) nella cultura<br />

nazionale, nella cultura europea, nella cultura universale deve sapere ascoltare tutte le<br />

voci che partono dalla cultura.<br />

Dovete tener presente che il critico spesso è un me<strong>di</strong>atore tra autore e pubblico, ma<br />

Voi non avete un pubblico ed a noi manca un termine <strong>di</strong> confronto che non è necessario<br />

nel momento in cui ci avviciniamo all'opera (così come viene raffigurata <strong>sul</strong>lo schermo)<br />

ma che ha la sua importanza, non il pubblico ma lo spettatore.<br />

La funzione del critico ha anche, questa <strong>di</strong>mensione, <strong>di</strong>rei fisica, naturale umana e ha<br />

bisogno dì essere tenuta presente; quin<strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> allargare, <strong>di</strong> offrire tutte le<br />

possibilità al cineamatore si capisce fuori dal <strong>di</strong>vertimento, fuori dalla avanguar<strong>di</strong>a.<br />

Siamo d'accordo, è superata ma in teatro c'è un'avanguar<strong>di</strong>a che si può chiamare<br />

lonesco. Ho visto poche sere fa una traduzione <strong>di</strong> lonesco in un documentario <strong>di</strong><br />

animazione. Non vedo perché queste forme <strong>di</strong> avanguar<strong>di</strong>a (che sono un'avanguar<strong>di</strong>a<br />

dal punto <strong>di</strong> vista del linguaggio ma che non lo sono dal punto <strong>di</strong> vista del contenuto)<br />

debbano essere ban<strong>di</strong>te dal film d'amatore. Quin<strong>di</strong> lasciamo il campo aperto e <strong>di</strong>amo<br />

strumenti alla critica che indubbiamente è non poco sollecitata da Convegni <strong>di</strong> questo<br />

tipo. Ma, ripeto, forse si corre troppo, si cerca <strong>di</strong> bruciare qualche tappa quando ancora<br />

non si sono bene definite certe premesse. Potreste trovarvi <strong>di</strong> fronte a dei critici i quali,<br />

ancora, non sanno spiegarsi il perché <strong>di</strong> certe limitazioni che, pur apparendo soltanto <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne tecnico, finiscono poi con l'essere anche limitazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne ideale, ideologico,<br />

spirituale.<br />

E' stato opportunamente accennato che così come è strutturato attualmente il <strong>cinema</strong><br />

d'amatore è opportuno un approfon<strong>di</strong>mento del genere documentaristico. E’ certo<br />

opportuno anche il genere documentaristico secondo quella tra<strong>di</strong>zione espressiva<br />

italiana <strong>cinema</strong>tografica che s'è venuta enucleando negli ultimi anni. E’ opportuno<br />

potenziare questo genere che secondo quanto abbiamo appreso dalle relazioni è<br />

invece in netto declino. La relazione <strong>di</strong> Serio mi è parsa meno preoccupata nei confronti<br />

<strong>di</strong> certe tendenze che venivano esaminate, con maggiore possibilità per tutti <strong>di</strong> <strong>di</strong>re la<br />

loro parola.<br />

11.10 Luigi Serravalli<br />

Mi sembra che il fatto più notevole <strong>di</strong> questo Congresso sia il riconoscimento della<br />

strada che ha fatto il <strong>cinema</strong> <strong>di</strong> Spini dagli inizi ad oggi. Ricordo benissimo la proiezione<br />

dell'Anima delle cose a Montecatini. Finita la proiezione, salvo pochissimi, il pubblico<br />

era contrario, cioè avevano afferrato la bellezza <strong>di</strong> qualche immagine, ma erano<br />

lontanissimi dall'essere penetrati nell' “Anima delle cose”. Oggi, possiamo <strong>di</strong>re, che i<br />

cineamatori presenti sono in gran parte consenzienti con il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Spini, il quale è<br />

stato salutato stamattina da un calorosissimo applauso.<br />

D'altra parte, alcuni hanno parlato <strong>di</strong> una certa paura. Hanno detto che non c'è<br />

abbastanza libertà, che si vogliono esercitare delle pressioni in qualche senso. io credo<br />

che nessuno qui possa essere più amante della libertà <strong>di</strong> Tito Spini.<br />

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