“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...
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11.8 Filippo Ferrazzano<br />
Non ho capito niente <strong>di</strong> ciò che ha detto D'Angelo. Comunque sono salito quassù per<br />
<strong>di</strong>fendere il cineamatore. Lo hanno preso, messo su un tavolo anatomico, sezionato, e<br />
ci hanno guardato dentro, mentre anche lui cercava <strong>di</strong> far u<strong>di</strong>re la sua voce.<br />
Penso che ogni esperienza sia sempre positiva, per cui se molte cose che in questo<br />
convegno si sono dette finiranno con il perdersi per la strada, altre invece rimarranno e<br />
saranno raccolte. E quello che si raccoglie sarà una esperienza utile e positiva per tutti.<br />
A proposito delle relazioni, mi permetto <strong>di</strong> fare un'osservazione che non è <strong>di</strong> critica<br />
(caso mai <strong>di</strong> critica costruttiva).<br />
Sono stato costretto a fare il mio primo intervento - come poteva sembrare non avesse<br />
nessun rapporto con la relazione <strong>di</strong> Pecora - proprio per integrarla ed ampliarla, in<br />
quanto mi appariva limitata solo a certi particolari problemi. La seconda relazione,<br />
quella, <strong>di</strong> Spini, si è risolta in effetti nella presentazione dì un autore, delle sue idee, dei<br />
suoi propositi. Ravvedo quin<strong>di</strong> la necessità sentita anche da altri, <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re temi<br />
che e<strong>sul</strong>ano dal suo punto <strong>di</strong> vista, o quanto meno non limitati ad esso.<br />
In un convegno che tratta problemi così vasti come il <strong>cinema</strong> d'amatore e la cultura, il<br />
relatore ufficiale dovrebbe porgere agli intervenuti tutti gli agganci possibili, affinché essi<br />
affrontino ogni faccia del problema e non soltanto un aspetto <strong>di</strong> esso. Altrimenti si<br />
finisce con il far perno su un solo punto, ignorando tutti gli altri, che pure meritano la<br />
nostra attenzione.<br />
Ora vorrei <strong>di</strong>re che ho paura, comincio ad avere paura. Paura <strong>di</strong> cosa? Mi sembra che<br />
qui, nell'insieme, ci sia un quid che minaccia la libertà del cineamatore, cioè si<br />
manifesta una forma <strong>di</strong> pressione che non saprei adesso spiegare chiaramente.<br />
Abbiamo sentito molto, cose belle in fatto <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> arte, <strong>di</strong> problemi morali e<br />
sociali, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> verità, e ancora <strong>di</strong> tante altre cose. Ma, ad un certo punto, ho<br />
ricevuto l'impressione che il <strong>di</strong>alogo fosse <strong>di</strong>ventato troppo complesso e astruso e<br />
avesse assunto una certa aria <strong>di</strong> imposizione <strong>sul</strong> cineamatore, come se il<br />
cineamatorismo fosse soltanto quello <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>scorriamo noi e non altro.<br />
Ora, ripeto, ho paura <strong>di</strong> questo, ho paura per il cineamatore, il quale potrebbe pensarla<br />
<strong>di</strong>versamente; potrebbe intimorirsi e rinunciare ad esprimere, così, alla buona, senza<br />
troppi problemi per la testa, la poesia che, come in tutti gli uomini <strong>di</strong> questo mondo,<br />
alberga nel suo cuore, e lasciare i suoi sogni ben chiusi nel cassetto.<br />
Egli non desidera <strong>di</strong>ventare un "professionista" della poesia, né del <strong>cinema</strong>, né del<br />
cineamatorismo.<br />
Per questo, io riven<strong>di</strong>co, come uomo tra uomini, come uomo nei rapporti con la cultura,<br />
con l'arte, con la società, con la politica, ed anche come cineamatore nei rapporti con la<br />
critica, riven<strong>di</strong>co, <strong>di</strong>cevo,la libertà del cineamatore, nella maniera più vasta, più<br />
assoluta, <strong>di</strong> potersi esprimere, come meglio pensa e sente, attraverso i suoi film.<br />
La realtà e quella che è. Chi la ignora, la ignora, e le cause possono essere molte.<br />
Passiamo ad altro. Sembra che il <strong>cinema</strong> d'amatore si identifica soltanto : con il<br />
cineamatorismo Fe<strong>di</strong>c. Allora, in questo caso, sarebbe stato bene <strong>di</strong>scutere sui temi del<br />
titolo…"Cinema Fe<strong>di</strong>c e la cultura" , "Cinema Fe<strong>di</strong>c e la critica". Ma esiste anche un<br />
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