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“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...

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problemi che travagliano la critica, da trenta anni a questa parte, proprio da Canudo e<br />

compagni, dai teorici citati da Pecora, fino ad oggi; anzi più che mai oggi quando su film<br />

come L’Avventura, La Notte, Rocco e i suoi fratelli, La Dolce Vita, ci sono opinioni<br />

estremamente contrastanti dei critici più qualificati, che <strong>di</strong>mostrano un travaglio tuttora<br />

attivo, tuttora vitale, della nostra critica, forse ancora maggiore del "famoso" travaglio<br />

critico del dopoguerra, quando è nato il neorealismo, quando si parlava <strong>di</strong> terza via ecc.<br />

A questo proposito, a proposito cioè da un lato della cultura <strong>cinema</strong>tografica del<br />

cineamatore e dell'altro della cultura più specifica cioè cultura figurativa musicale,<br />

letteraria ecc. vorrei (e concludo) sottolineare due aspetti che mi paiono abbastanza<br />

importanti proprio come realizzazione pratica. Uno stretto rapporto tra cineclub e circoli<br />

del <strong>cinema</strong>: questo mi pare non sia mai stato fatto. E' vero, e l'ha citato Pecora, che in<br />

certi casi gli stessi cineclub <strong>di</strong> cineamatori proiettano film classici che si <strong>di</strong>scutono ecc.,<br />

però esistono nella maggior parte delle città d'Italia organizzazioni <strong>cinema</strong>tografiche più<br />

o meno efficienti, ma che indubbiamente svolgono una loro attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del <strong>cinema</strong><br />

non soltanto come fatto estetico ma come complesso <strong>di</strong> problemi. Ora, sarebbe<br />

estremamente utile e quasi un dovere, un obbligo, oserei <strong>di</strong>re morale, del cineamatore<br />

stringere rapporti più stretti tra il proprio club e club <strong>di</strong>versi, club <strong>di</strong> spettatori in questo<br />

caso, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi, <strong>di</strong> critici. Si stringa questo contatto e si apra la possibilità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are<br />

appunto il <strong>cinema</strong> nella sua evoluzione storica attraverso organizzazioni che,<br />

sottolineava Pecora, svolgono da anni abbastanza egregiamente il loro compito, cioè i<br />

circoli del <strong>cinema</strong>, i cineforum, i centri <strong>cinema</strong>tografici ecc.. Questo mi pare molto<br />

importante e si dovrebbe proporre io credo, alla stessa Federazione come organo<br />

centrale, e ai singoli cineclub meglio ancora per i loro rapporti personali nelle singole<br />

se<strong>di</strong>.<br />

Per quanto riguarda invece la cultura specifica, cioè la possibilità che il cineamatore ha<br />

<strong>di</strong> conoscere le forme migliori e recenti della letteratura, della pittura, della musica ecc.<br />

potere cioè travasare questa sua esperienza culturale nei propri film, io proporrei, e<br />

questo credo che non sia molto sentito da parecchi cineamatori, un allargamento <strong>di</strong><br />

collaborazione nei propri film. Molto spesso e l'ha sottolineato anche Pecora il<br />

cineamatore è un po' geloso delle proprie opere per cui si scrive il soggetto, se lo gira, è<br />

lui l'operatore, il regista, il montatore, aggiunge il proprio commento musicale ecc.,<br />

creando si un'opera che indubbiamente è un'opera <strong>di</strong> uno solo (forse è l'unica<br />

possibilità nel <strong>cinema</strong> normale <strong>di</strong> creare un'opera veramente in<strong>di</strong>viduale) ma<br />

naturalmente impedendo in questo modo la possibilità <strong>di</strong> collaborazione alla propria<br />

opera <strong>di</strong> persone che hanno un'esperienza indubbiamente più approfon<strong>di</strong>ta nei singoli<br />

campi.<br />

Io proporrei quin<strong>di</strong>, inviterei i cineamatori ad iniziare un'opera veramente su un piano<br />

collettivo, iniziare una collaborazione che nel <strong>cinema</strong> credo sia in<strong>di</strong>spensabile, perché io<br />

sostengo e lo sostengono da anni illustri teorici che il <strong>cinema</strong> è indubbiamente un'opera<br />

<strong>di</strong> collaborazione, come d'altronde <strong>di</strong> collaborazione è l'opera lirica o l’'architettura o<br />

altre forme passate <strong>di</strong> arte, o il balletto stesso ecc…<br />

Opera <strong>di</strong> collaborazione per cui insisto che uno stretto rapporto tra <strong>di</strong>versi cineamatori,<br />

tra gente <strong>di</strong>versa che ha una cultura specifica più approfon<strong>di</strong>ta nei singoli campi, una<br />

stretta collaborazione insomma, possa permettere <strong>di</strong> giungere a ri<strong>sul</strong>tati indubbiamente<br />

superiori a quanto oggi si sia giunti.<br />

Mi pare infatti quasi impossibile che un cineamatore, anche dotato <strong>di</strong> estrema cultura, <strong>di</strong><br />

conoscenza, <strong>di</strong> esperienza nei campi dell'arte, abbia quella sensibilità così pronta, così<br />

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