“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...
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16.2 “BERGAMO: STRANE CONCLUSIONI”<br />
a cura <strong>di</strong> PIETRO CORRADO<br />
Il convegno <strong>di</strong> Bergamo ha portato un po' tutti alle più strane, e sconcertanti conclusioni:<br />
strane perché impreve<strong>di</strong>bili; sconcertanti perché corollari <strong>di</strong> angosciosi problemi <strong>di</strong><br />
fondo della vita contemporanea.<br />
Si è voluto andare troppo oltre le normali esigenze <strong>di</strong> un primo convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>sul</strong><br />
<strong>cinema</strong> d'amatore; si è voluto entrare, con blasfema <strong>di</strong>sinvoltura, a pie<strong>di</strong> calzati nella<br />
moschea dell'arte; si è tentato <strong>di</strong> toccare il soffitto sollevandosi <strong>sul</strong>la punta dei pie<strong>di</strong>; si è<br />
preteso, soprattutto, <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> <strong>cinema</strong> ignorandone l'essenza.<br />
Tutto ciò si è fatto a Bergamo.<br />
E niente per il <strong>cinema</strong> <strong>di</strong> amatore.<br />
La commovente generosità con la quale alcuni relatori hanno tentato <strong>di</strong> impostare il<br />
<strong>di</strong>scorso su un piano più consone alle esigenze del momento, è stata letteralmente<br />
ban<strong>di</strong>ta dalla aggressiva relazione su; «II <strong>cinema</strong> d'amatore del nostro tempo»;<br />
sicché tutto quanto bastasse ad avviare un colloquio sano, costruttivo, sufficiente a<br />
creare una prima, graduale rottura del cineamatore con quella sua sorta <strong>di</strong> incallito<br />
intimismo, è stato sommerso da un <strong>di</strong>luvio <strong>di</strong> sproporzionati principi che sotto una<br />
recente <strong>di</strong>pintura celavano pur Platone ed il più recente Marx.<br />
Anche se quest'ultimo ha assunto il ruolo dell'amante: accettata negli amplessi sessuali<br />
e respinta nell'amore.<br />
Integrale applicazione del concetto dell'utile.<br />
Concetto ammesso come sistema nell'accettazione dell'arte e forse anche nella<br />
ideazione ed attuazione del convegno.<br />
E non certo nel senso che si aspettava il cineamatore.<br />
Si vive anche <strong>di</strong> sensazioni, e questa è una sensazione!<br />
Ma interessano soprattutto i fatti ed essi emergono dalla valutazione obbiettiva dei<br />
lavori del convegno.<br />
La relazione su «il <strong>cinema</strong> d'amatore del nostro tempo» si è totalmente esaurita nel<br />
<strong>di</strong>re, quando con sapore messianico, quando con energia assolutista, che cosa deve<br />
comunicare, partecipare, insegnare il cineamatore. Ha tentato <strong>di</strong> trasfondere globuli<br />
rossi in soggetti ingenuamente ritenuti anemici; si è pro<strong>di</strong>gata <strong>di</strong> collettivizzare, secondo<br />
i suaccennati presupposti utilitaristici, molte soggettive e non certo peregrine<br />
elaborazioni cerebrali.<br />
Una sorta <strong>di</strong> travaso <strong>di</strong> considerazioni terribilmente vere, forse giuste, ma sicuramente<br />
sproporzionate alla necessità più contingente del <strong>cinema</strong> d'amatore.<br />
Necessità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne meno elevato e tuttavia più viva e palpitante <strong>di</strong> quanto non si<br />
immagini. Necessità <strong>di</strong> un linguaggio nuovo e vitale.<br />
Importanza del « come <strong>di</strong>re » attraverso il <strong>cinema</strong> e non del «che <strong>di</strong>re».<br />
Ogni in<strong>di</strong>viduo cosciente e sensibile sente i problemi del suo tempo per quella cultura<br />
che gli viene dall'esperienza della vita. Sente vibrare entro <strong>di</strong> sé qualcosa che non è<br />
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