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“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...

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Guardate io ho questa impressione, abbiamo nuovi cineclub, però non abbiamo quelle<br />

forze giovani che vengono a rinsaldare le nostre fila. C'è la paura, c'è il timore, c'è la<br />

scarsa preparazione.<br />

A questo noi dobbiamo andare a sopperire e se io ho pensato nella mia relazione a<br />

questi bisogni del cineamatore, Tito Spini ha fatto qualche cosa <strong>di</strong> più, ha stabilito delle<br />

proposizioni che mi auguro (e questa è la cosa più importante) non siano <strong>di</strong>menticate.<br />

Sono apocalittiche, hanno detto. No, mi sembra che siano molto semplici. Non vedo<br />

gran<strong>di</strong> problemi estetici. Forse, l'utilitarismo dell'arte. Ma è quasi un prendere qualche<br />

cosa, l'unica cosa che gli rimane per <strong>di</strong>re: sono presente nel mio tempo. Quin<strong>di</strong>, anche<br />

in questo senso, la relazione <strong>di</strong> Spini penso che sia adatta per essere portata in<br />

ciascun cineclub e <strong>di</strong>scussa. Se queste relazioni ufficiali le porteremo (come penso) in<br />

tutti i cineclub e saranno <strong>di</strong>scusse, quello sarà il vero e più grande successo <strong>di</strong> questo<br />

Convegno.<br />

7.16 Franco Jasiello<br />

Signori, sono qui per assumermi un impegno ufficiale.<br />

L'entusiasmo <strong>di</strong> questo Convegno ed i problemi che si sono affacciati fra le altre cose<br />

hanno messo in evidenza che poche persone possono vedere le nostre opere.<br />

Io sono <strong>di</strong>sposto ad e<strong>di</strong>tare in una forma spettacolare (35 mm.) i migliori film italiani<br />

cineamatoriali. Una commissione appositamente costituita dovrà scegliere 10 film <strong>di</strong><br />

amatori italiani, da salvare da un potenziale flagello universale. Se per completare<br />

questo programma non dovessero bastare 10 documentari italiani, si potrebbe attingere<br />

qualche soggetto dal mercato cineamatoriale straniero.<br />

Tutto il programma dovrebbe essere presentato da un regista già noto, ed i critici che<br />

già valentemente hanno sostenuto i nostri problemi in questo Convegno, dovrebbero<br />

appoggiarci con una ben stu<strong>di</strong>ata propaganda per fare accorrere più pubblico possibile<br />

a questo spettacolo.<br />

7.17 Elia Guiotto<br />

Sono spiacente per l'equivoco, che hanno originato le mie parole.<br />

E' stato detto che, quando, nel mio precedente intervento, mi sono occupato dei<br />

giovani, ho inteso eliminare la partecipazione al <strong>di</strong>alogo delle classi della vecchia<br />

generazione.<br />

Ora preciso, sia pure molto brevemente; io intendevo <strong>di</strong>re che il Cinema d'Amatore, sia<br />

che si rivolga ai giovani, sia che venga fatto dai giovani, ha da seguire una sua strada,<br />

che può e deve essere <strong>di</strong>versa da quella, intrapresa dalle generazioni precedenti. Non<br />

<strong>di</strong>mentichiamo, infatti, che il giovane, nell'epoca contemporanea, ha il compito <strong>di</strong><br />

mettersi in posizione <strong>di</strong> critica rispetto a quello che è stato fatto dalle altre generazioni<br />

(la nostra società, le nostre con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, risentono <strong>di</strong> quello, che è stato fatto:<br />

abbiamo subito, fra l'altro, e subendo l'influenza negativa del fascismo e del nazismo: la<br />

realtà storica, che ci ha preceduto, ci ha anche lasciato in ere<strong>di</strong>tà questo patrimonio).<br />

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