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“Convegno di studio sul cinema d'amatore”. - Cinevideo Club ...

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soprusi, <strong>di</strong> manifestazioni che mortificano il genere umano? No, sicuramente. Attorno a<br />

noi che operiamo c'è fortunatamente ancora del bello e del buono. Ebbene, se l’occhio<br />

indagatore della cinepresa è giusto si porti sugli orrori, <strong>sul</strong>le tragiche conseguenze delle<br />

guerre, nel tugurio dove vive una vittima dell'ingiustizia e dell'incomprensione, nel paese<br />

abbandonato da Dio e dagli uomini che lentamente muore, è altrettanto giusto ed utile<br />

che si porti là dove, giornalmente, ci è dato <strong>di</strong> vedere un gesto <strong>di</strong> umana solidarietà, <strong>di</strong><br />

fratellanza e <strong>di</strong> amore. Dove c'è gente, come ha detto Asti, che lavora, che soffre, che<br />

prega e che spera.<br />

Certo sarà più <strong>di</strong>fficile far presa, ma non ba<strong>di</strong>amoci. Lasciamo al <strong>cinema</strong> professionale<br />

queste preoccupazioni, peraltro finanziarie; non facciamo come quel tizio che per<br />

attirare su <strong>di</strong> sé la nostra attenzione passandoci vicino ci da un calcio, od uno spintone.<br />

Si può anche attirare l'attenzione dei nostri compagni <strong>di</strong> viaggio realizzando film come<br />

"Due sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> gesso", "Casello 11090", "Dies Irae", ecc.<br />

8. La replica <strong>di</strong> Tito Spini<br />

Tu l'hai voluto Georges Dan<strong>di</strong>n. Non posso che cominciare così. Cioè, l'ho proprio<br />

desiderato. Al fondo del mio spirito, forse da quando ho cercato in me delle attitu<strong>di</strong>ni<br />

verso la vita, e sperato <strong>di</strong> produrre e realizzare, ho anche cercato <strong>di</strong>, aver dei colloqui,<br />

delle comunicazioni. Grazie perché me li avete dati. Grazie per le opposizioni, per i<br />

contrasti, per i chiarimenti, per la collaborazione, per le integrazioni.<br />

Si può <strong>di</strong>re che si sono dette molte parole. E’ vero, ma molto sono state dette in<br />

profon<strong>di</strong>tà, in un in<strong>di</strong>rizzo che noi an<strong>di</strong>amo cercando. Difficile è per me rispondere a<br />

tutti. Non sono un <strong>di</strong>alettico, faccio per professione quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la carta bianca,<br />

<strong>di</strong> mettere un mattone sopra l'altro.<br />

Molti sono stati gli interventi e Vi devo <strong>di</strong>re che la maggior parte mi ha colpito, Voi avete<br />

affrontato una critica <strong>di</strong> fondo alla mia impostazione tematica, pur valutandone qualche<br />

certezza e giustificazione.<br />

Molti degli interventi mi hanno, non <strong>di</strong>co posto nel dubbio (tutti noi abbiamo dei dubbi e<br />

continuiamo ad averli, cerchiamo <strong>di</strong> lottare per eliminarli) ma mi avete aperto<br />

preoccupazioni. Ve ne sono grato perché non vorrei mai che una mia certezza<br />

personale potesse produrre su <strong>di</strong> me (e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> riflesso per il desiderio <strong>di</strong> comunicare)<br />

degli errori negli altri.<br />

Grazie, soprattutto, <strong>di</strong> questo e Ve ne garantisco non è un atteggiamento, ne sono<br />

veramente commosso. Chiarire sé stesso per gli interventi degli altri è proprio la base <strong>di</strong><br />

quella cercata comunicazione. Ritengo che molti <strong>di</strong> Voi partiranno da Bergamo con dei<br />

chiarimenti che deriveranno proprio da questo scambio, non solo da questo della<br />

tribuna, ma anche dalla continuazione del colloquio che se ne è fatto fuori.<br />

Mi preme, per <strong>di</strong>minuire quella certa sensazione che qui si vogliano fare cose al <strong>di</strong> fuori<br />

della nostra reale misura <strong>di</strong> cineamatori, <strong>di</strong> chiarire che noi non vogliamo uscire dalla<br />

nostra misura <strong>di</strong> uomini e la mia conclusione sarà proprio su questo punto. Ringrazio<br />

Serravalli per aver detto che cineamatori non si devono servire delle parole con la A<br />

maiuscola.<br />

No, i cineamatori non si devono servire della A maiuscola. Proprio il nostro tempo non<br />

si deve servire della A maiuscola, per quel desiderio <strong>di</strong> collaborazione in comunità.<br />

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