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Oriolo città ideale Osservando lo schema urbanistico di Oriolo si desume che l’idea di Giorgio Santa Croce si discosta dalla figuratività cosmologica della planimetria delle città ma, nella realizzazione di una forma regolare, con l’orientamento degli ingressi nelle direzioni principali e la perpendicolarità esatta delle vie con il palazzo signorile (non radiali con l’incrocio nel centro) troviamo la rappresentazione dell’Uomo, che possiamo riscontrare anche nell’esempio di proporzionamento antropomorfico del castello-città e degli edifici sacri di Francesco di Giorgio Martini (1439-1501). L’uomo-città di Francesco di Giorgio Martini Codice Torinese Salluzziano Biblioteca Reale di Torino L’uomo-tempio di Francesco di Giorgio Martini Codice Malabechiano Biblioteca Nazionale di Firenze 58
La triarticolazione dell’uomo e l’uomo come cittadino di due mondi: terreno e celeste Ponendo l’attenzione all’intero borgo come rappresentazione dell’Uomo, rileviamo la divisione secondo il numero 3 non solo nelle tre vie (considerate da alcuni i 3 figlioli che Giorgio con il Pellicano voleva proteggere), ma secondo la tripartizione del: Pensare Sentire Volere Cristallizzare Sciogliere/Legare Bruciare SAL MERCUR SULPHUR Avvalendoci di quei principi ed osservando la pianta di Oriolo possiamo notare: 59
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PATRIZIA DI FILIPPO ORIOLO ROMANO u
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3 A Silvia e Gabriele
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“D’azzurro, al Pellicano con la
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Page 89 and 90: Immagini dipinte nella parete ad Ov
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