due papi venuti dal futuro - il gibbo
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sostanza attenuti anche i successori; Giovanni ne citava a più riprese brani e passaggi, sottolineando<br />
l’attualità e la perenne validità della dottrina sociale della Chiesa, in quanto unica via per<br />
ricomporre i rapporti della convivenza secondo criteri universali [...] accettab<strong>il</strong>i da tutti. E anche<br />
nei confronti del comunismo e del liberalismo, l’enciclica sosteneva che ambe<strong>due</strong> le ideologie,<br />
elaborate nell’età contemporanea per regolare secondo giustizia le relazioni sociali, non erano in<br />
grado di raggiungere lo scopo; e ne indicava la ragione nel fatto che esse non tenevano conto delle<br />
universali leggi impresse da Dio ne la natura umana, su cui invece si fondavano le concezioni<br />
sociali della Chiesa.<br />
Siamo dunque In tal modo <strong>il</strong> pontefice asseriva la validità della linea elaborata tra Otto e<br />
Novecento <strong>dal</strong> papato: la “terza via” cattolica come esclusiva soluzione per la questione sociale.<br />
5.3 - … ma anche protesa verso <strong>il</strong> <strong>futuro</strong> …<br />
Tuttavia la riproposizione di questi consueti orientamenti non impedì la formulazione di qualche<br />
indicazione innovativa.<br />
La prima era la forte insistenza sull’opportunità di far partecipare i lavoratori alla vita delle<br />
imprese; la seconda era sull’esigenza di correggere tramite un’attiva solidarietà internazionale Io<br />
squ<strong>il</strong>ibrio economico tra i paesi sv<strong>il</strong>uppati e quelli in via di sv<strong>il</strong>uppo: suggerimenti che si<br />
iscrivevano all’interno di un orientamento ormai consueto: modellare le specifiche soluzioni<br />
tecniche della dottrina della Chiesa alle esigenze emergenti <strong>dal</strong>le concrete contingenze storiche.<br />
E c’erano altri aspetti, ancora più importanti, a denotare nel papa attenzioni e sensib<strong>il</strong>ità<br />
originali.<br />
Giovanni XXIII non si limitò infatti a ricordare che le sue proposte generali dovevano trovare<br />
realizzazioni nell’esperienza pratica dei cattolici impegnati, ma aggiunse che su questo terreno<br />
pratico si potevano dare tra i fedeli orientamenti differenziati, nessuno dei quali, prima di un<br />
formale giudizio del magistero, poteva essere dichiarato corrispondente alla ortodossa dottrina<br />
cattolica. In tal modo, senza mettere in questione i principi di fondo, veniva avanti, prioritaria, la<br />
responsab<strong>il</strong>ità nelle attività temporali del laicato cattolico, delle cui scelte la gerarchia solo<br />
successivamente veniva chiamata a verificare, a posteriori, la corrispondenza a generali concezioni<br />
etiche: l’associazionismo cattolico più attento, e in particolare le correnti che in Italia erano<br />
favorevoli a una collaborazione con la sinistra, lessero in queste parole un’autorizzazione a<br />
procedere sulla strada che autonomamente ritenevano più consona ai bisogni del momento.<br />
In effetti <strong>il</strong> documento pontificio, senza rinunciare alla tesi che spettava pur sempre alla<br />
gerarchia definire l’obiettivo finale dell’impegno dei credenti nella storia, ricordava anche,<br />
innovando rispetto alle direttive di Pio XII, la possib<strong>il</strong>ità di una variegata molteplicità delle loro<br />
opzioni in materia politica e sociale.<br />
Ma un altro elemento dell’enciclica merita di essere sottolineato. Alla sua conclusione <strong>il</strong><br />
pontefice affermava: la nostra epoca è percorsa e penetrata da errori radicali, è straziata e sconvolta<br />
da disordini profondi: però è pure un’epoca nella quale si aprono allo slancio della Chiesa<br />
possib<strong>il</strong>ità immense di bene”. Emergeva qui, rispetto alla tradizione intransigente, un diverso<br />
accento nel formulare <strong>il</strong> giudizio sul rapporto tra Chiesa e società: <strong>il</strong> mondo non era solo<br />
caratterizzato in senso negativo, come <strong>il</strong> nemico che occorreva abbattere per far trionfare <strong>il</strong><br />
cattolicesimo, unico deposita rio degli autentici valori umani. Senza sottacere <strong>il</strong> male che lo<br />
pervadeva, vi si individuava anche la presenza di straordinarie opportunità di cui la Chiesa poteva<br />
valersi per svolgere la sua benefica azione.<br />
Era un chiaro richiamo alla presenza di elementi positivi nella storia degli uomini.<br />
Ma quale ne era <strong>il</strong> senso?<br />
Roncalli si preoccupava soltanto di sollecitare l’acquisizione dei nuovi ritrovati della nostra<br />
società contemporanea, per conseguire una più efficace presenza della Chiesa nel mondo,<br />
riproponendo così le indicazioni dei predecessori sull’opportunità di impossessarsi di tutti gli<br />
ammodernamenti giudicati ut<strong>il</strong>i ai fini della Chiesa?<br />
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