due papi venuti dal futuro - il gibbo

La sua carriera diplomatica lo porta a contatto con ambienti assai diversi, in stati scarsamente
significativi, sul piano diplomatico, per la Santa Sede (che non ha regolari relazioni diplomatiche
con nessuno di quei paesi), ma culturalmente molto stimolanti per una persona come Mons.
Roncalli, letteralmente assetato di imparare qualcosa da tutti: da una parte ha il suo da fare per
contribuire a sedare le continue turbolenze dei cattolici di rito ortodosso ed è in continuo contatto
con il cristianesimo ortodosso separato da Roma, dall’altra ha il suo da fare anche con la politica
dello Stato turco secolarizzato e modernizzato da Mustafà Kemàl Atatùrk, titolare di un
nazionalismo intelligente e moderno.
Un buco nell’acqua lo fece in occasione del matrimonio tra il re bulgaro Boris III, ortodosso, e la figlia
del re d'Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia, cattolica. Papa Pio XI aveva infatti concesso la
dispensa alla condizione che il matrimonio si celebrasse secondo il rito cattolico e i figli della coppia
fossero educati nella fede romana. Invece, dopo la liturgia cattolica celebrata ad Assisi, la coppia reale si
sposò pure con rito ortodosso, a Sofia, e il Papa se ne mostrò molto irritato. Irritazione che dovette
rinfocolarsi quando i figli della coppia vennero tutti battezzati con rito ortodosso. Sarebbe stato compito
di Roncali evitare quello “scandalo”
Una volta ricevuto l'incarico di Amministratore Apostolico "sede vacante" del Vicariato
apostolico di Istanbul, durante la seconda guerra mondiale, mise in atto diversi interventi a favore
degli ebrei in fuga dagli stati europei occupati dai nazisti; i vari sceneggiati che sono passati in TV
su di lui hanno però esagerato la portata di questi interventi. Non ce n’era bisogno: Papa Giovanni è
grande per altri versi…
Anticonformista e degno del suo sforzo di vedere sempre il positivo delle cose è il commento del
suo diario nel luglio del 1943: La notizia più grave del giorno è il ritiro di Mussolini dal potere.
L'accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non
getterò pietre contro di lui. Anche per lui “sic transit gloria mundi”(passa così la gloria mondana).
Ma il gran bene che lui ha fatto all'Italia resta. Il ritirarsi così è espiazione di qualche suo errore.
Dominus parcat illi (Dio abbia pietà di lui).
2.5 - Nunzio in Francia
Nunzio Apostolico in Francia, nella più prestigiosa di tutte le nunziature, dal 1945 al 1953,
ascolta in perfetto silenzio, ma con enorme interesse, l’eco dei fermenti di rinnovamento che nel
cattolicesimo francese ribollono più che altrove. Ma è estremamente significativo che Pio XII si sia
fidato a lui per una missione che in quel momento era particolarmente difficile ricomporre buoni
rapporti fra la Repubblica francese e la Santa Sede
Charles De Gaulle, che dopo il famoso annuncio diramato nel 1940 da Radio Londra ai Francesi
della Francia occupata dalle ruppe tedesche e italiane (Aujourdhui la France c’est moi: Oggi la
Francia sono io) era divenuto capo della Francia libera, che aveva combattuto contro il regime di
Vichy e contribuito con un milione di orti a liberare il territorio francese, era Presidente del
Governo provvisorio (1944-1946); ed era infuriato contro la Chiesa, perché giudicava
collaborazionisti gran parte dei Vescovi, e voleva che l Santa Sede li deponesse. Il Nunzio Roncalli
riuscì a fare sì che Pio XII fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di
Mende, Aix e Arras), oltre quelle di un vescovo ausiliare di Parigi e di tre vicari apostolici delle
colonie d'Oltremare.
Quando in seguito Roncalli fu creato cardinale, nel 1953, il presidente francese Vincent Auriol
reclamò un antico privilegio riservato ai monarchi francesi e gli consegnò personalmente la berretta
cardinalizia durante una cerimonia al Palazzo dell'Eliseo, più tardi, nel 1958, poco prima della sua
elezione a papa, lo stesso presidente francese gli conferì la Gran Croce della Legione d'Onore della
Repubblica Francese.
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