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due papi venuti dal futuro - il gibbo

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cristiana come cittadella di verità religiosa e sociale assediata <strong>dal</strong>le tenebre di un mondo ost<strong>il</strong>e:<br />

anche al di fuori della Chiesa erano individuab<strong>il</strong>i valori che, nati <strong>dal</strong>l’autonomo svolgersi della<br />

storia degli uomini, erano anche profondamente cristiani in quanto conformi al Vangelo.<br />

9.3 - La ragione, sine addito<br />

La collaborazione tra credenti e non credenti era secondo Giovanni la strada per <strong>il</strong><br />

raggiungimento di quegli obiettivi, da tutti condivisi, che la ragione indicava agli uomini. E anche<br />

questo linguaggio era nuovo.<br />

La Chiesa non aveva mai esaltato la ratio (la ragione, sine addito: senza ulteriori specificazioni)<br />

ma la recta ratio (la sana ragione); stavolta Giovanni sosteneva che <strong>il</strong> puro e semplice esercizio<br />

della ragione umana, anche privata del sostegno etico e religioso, derivante <strong>dal</strong>l’adesione alla<br />

Chiesa, poteva risolvere i problemi: la presa di distanza <strong>dal</strong>la schema intransigente, secondo <strong>il</strong> quale<br />

solo <strong>il</strong> cattolicesimo poteva fornire <strong>il</strong> fondamento di una corretta attività razionale e dei SUOI<br />

svolgimenti sul piano sociale, è ormai nettissimo.<br />

E la ragione indicava quali erano gli obiettivi che andavano perseguiti da tutti<br />

Sostanzialmente che tutti gli uomini di buona volontà introducessero, negli ordinamenti politici<br />

del loro Stato, quegli inalienab<strong>il</strong>i e inviolab<strong>il</strong>i diritti della persona che le Nazioni Unite erano<br />

impegnate a far riconoscere da tutti i popoli della terra, senza distinzioni politiche, culturali e<br />

razziali. La tradizionale posizione intransigente, che abbiamo colto tante volte nella sua scelta più<br />

qualificante, quella di contrapporre i diritti di Dio ai diritti dell’uomo nella determinazione degli<br />

assetti costitutivi delle comunità politiche, era evaporata: <strong>il</strong> papa proclamava infatti che gli assetti<br />

politici in grado di assicurare la pace erano <strong>il</strong> prodotto di una generale razionalità umana da tutti,<br />

anche dai cattolici, pienamente riconosciuta, accettata e da praticarsi.<br />

9.4 - Contraddittorio?<br />

Ma nella Pacem in terris Giovanni respingeva la tesi di quanti erigono la volontà degli esseri<br />

umani, presi individualmente o comunque raggruppati, a fonte prima e unica donde scaturiscono<br />

diritti e doveri; così come dichiarava inaccettab<strong>il</strong>e che da una autonoma decisione degli uomini<br />

scaturisse tanto la obbligatorietà delle costituzioni che l’autorità dei poteri pubblici.<br />

Giovanni XXIII in tal modo ribadiva che i fondamenti della vita collettiva non potevano trovare<br />

legittimazione ultima nella libera autodeterminazione delle comunità umane. E dunque anche<br />

nell’insegnamento giovanneo <strong>il</strong> papato continuava pur sempre a riservarsi un supremo controllo<br />

etico sulle forme de la socialità umana. Roncalli ribadiva la posizione tradizionale secondo cui la<br />

Chiesa era depositaria non solo della verità religiosa e soprannaturale, ma anche della verità sociale:<br />

dov’era dunque la conclamata novità del suo atteggiamento? Non mancò che, già durante <strong>il</strong><br />

pontificato giovanneo, parlò di un magistero roncalliano apertamente contraddittorio.<br />

No, la novità c’era, e come! Era nel fato che egli aveva ormai inserito all’interno della tesi<br />

tradizionale elementi che l’uomo aveva prodotto nel corso della storia, e che la Chiesa non solo non<br />

aveva promosso, ma aveva a lungo avversato.<br />

Più recentemente alcuni studiosi hanno cercato di separare gli indirizzi di Giovanni XXIII da quelli della<br />

curia, su cui cadrebbe la responsab<strong>il</strong>ità esclusiva delle concezioni conservatrici. In realtà Roncalli<br />

sv<strong>il</strong>uppò spunti e intuizioni innovative che, senza toccare i presupposti ultimi dello schema intransigente,<br />

ne investivano aspetti r<strong>il</strong>evanti, pro spettando un felice equ<strong>il</strong>ibrio tra tradizione e mutamento.<br />

Nel sollecitare <strong>il</strong> mondo cattolico a liberarsi <strong>dal</strong>le eredità di un passato per i tempi moderni<br />

improponib<strong>il</strong>e, egli avviò un adeguamento della Chiesa alla modernità che, pur senza affrontare le<br />

radici di fondo del contrasto, sembrava permetterne <strong>il</strong> superamento di alcune ragioni.<br />

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