due papi venuti dal futuro - il gibbo
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3 - Patriarca di Venezia<br />
Nel 1953, in riconoscimento del suo lungo e obbediente servizio alla Santa Sede, viene creato<br />
cardinale e nominato Patriarca di Venezia. Nella città lagunare si presenta come un contadino che,<br />
viaggiando per <strong>il</strong> mondo, aveva incontrato le persone e le ideologie più diverse e aveva cercato di<br />
valorizzarle tutte e in quella sede prestigiosa realizza l’intima aspirazione, da sempre coltivata, di<br />
dedicarsi pienamente all’attività pastorale: riscuote larghi consensi per la capacità di esercitare <strong>il</strong><br />
suo ruolo con paterna benevolenza.<br />
Non mancarono i gesti non in linea con Pio XII. di apertura.<br />
Nel febbraio del 1957 i giovani del Partito Socialista Italiano tennero <strong>il</strong> loro convegno a Venezia.<br />
Il PSI, in quanto alleato del PCI, aveva visto non solo i suoi dirigenti, ma anche i suoi semplici<br />
m<strong>il</strong>itanti scomunicati da papa Pio XII nel 1949; e la scomunica non era stata ritirata, come non lo<br />
sarà mai in <strong>futuro</strong>: evaporerà, è <strong>il</strong> destino delle gaffes puer<strong>il</strong>i. Il Patriarca Roncalli fece affiggere un<br />
manifesto di benvenuto e inviò al congresso un messaggio benaugurante.<br />
Naturalmente non rinnegò mai la continuità con le posizioni storiche della Chiesa nei confronti<br />
delle sfide che la modernità le poneva. Jean Guitton, accademico di Francia e più tardi osservatore<br />
laico al Conc<strong>il</strong>io Vaticano II, lo intervistò nel 1957, e riferì che Roncalli, sulla scia della famosa<br />
opera di Rosmini, che era ancora all’Indice dei libri proibiti, sosteneva che le cinque piaghe della<br />
Chiesa di oggi d'oggi sono l'imperialismo, <strong>il</strong> marxismo, la democrazia progressista, la massoneria<br />
e <strong>il</strong> laicismo.<br />
4 - Papa<br />
Il 28 ottobre 1958 è eletto papa, li che non aveva mai strafatto, né a Sofia, né a Parigi, né a<br />
Venezia. Non era un genio; non era nemmeno un gran parlatore; non amava certo l’etichetta, ma<br />
nemmeno si auto/compiaceva se gli capitava di trasgredirla.<br />
Pregava molto, moltissimo. Oltre l’intero breviario di allora (per dirlo tutto occorreva non meno<br />
di un’ora) recitava l’intero rosario (15 decadi) tutti i giorni.<br />
Emblematica la foto che lo ritrae da cardinale vicino a Pio XII: slanciato e ieratico nel<br />
portamento, penetrante nello sguardo Pacelli; pesante, occhio pacato, volto largo e orecchie a<br />
sventola Roncalli.<br />
Nel magma delle novità emerse <strong>dal</strong>la II guerra mondiale la Chiesa si era sempre mossa a grande<br />
fatica; adesso riconquistava un’ag<strong>il</strong>ità della quale era umanamente diffic<strong>il</strong>e immaginare l’esistenza<br />
e la consistenza. Giovanni, con <strong>il</strong> suo straordinario calore umano, con <strong>il</strong> suo buonumore, con la sua<br />
squisita gent<strong>il</strong>ezza conquistò l'affetto di tutto <strong>il</strong> mondo cattolico e la stima dei non cattolici, a d n<br />
livello che mai i suoi predecessori avevano neanche lontanamente raggiunto.<br />
Da subito spiazzò tutti, <strong>il</strong> presunto vecchietto accomodante: appena che la porta della Cappella<br />
Sistina fu aperta <strong>dal</strong>l’interno, per far entrare mons. Alberto di Jorio, Segretario del Conclave, che<br />
andò ad inginocchiarsi davanti a lui in segno di omaggio, Roncalli, ancora vestito degli abiti<br />
cardinalizi, si tolse <strong>dal</strong> capo lo zucchetto coloro porpora e lo posò in testa a Di Jorio, nominandolo<br />
cardinale in un modo del tutto inconsueto.<br />
Spiazzò tutti quando scelse in nome che avrebbe portato da papa: Giovanni era un nome che<br />
nessun papa adottava da secoli; di più: c’era già stato uno che , tra <strong>il</strong> 1410 e <strong>il</strong> 1425 s'era chiamato<br />
Giovanni XXIII, ma era stato un antipapa.<br />
Era stato <strong>il</strong> Card. Baldassarre Cossa, che convocò un Conc<strong>il</strong>io a Pisa per sanare la frattura fra Roma e<br />
Avignone, e lì si fece eleggere papa con <strong>il</strong> nome, appunto, di Giovanni XXIII; peccato che di <strong>papi</strong> già ce<br />
ne fossero <strong>due</strong>: a Roma Gregorio XII, ad Avignone (Benedetto XIII): beghe indegne della Chiesa di<br />
Cristo.<br />
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