due papi venuti dal futuro - il gibbo
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Ed in questo vi era UN’AMBIZIONE IDEALE NOTEVOLE: quella di dare dignità politica alle<br />
forme di oppressione più inespresse e perciò più drammatiche, di valorizzare e far accedere alla<br />
sfera pubblica addirittura tutto ciò che sembrava definitivamente sepolto nell’inconscio, di<br />
rovesciare totalmente l’atteggiamento dominante che tendeva a ridurre integralmente la sfera<br />
politica nei limiti angusti delle pratiche amministrative.<br />
Dapprima concentrato nelle università occupate, <strong>il</strong> Movimento studentesco tentò di dar vita a<br />
forme di ‘contro-educazione’ alternativa a quella ufficiale. Quando poi entrarono anche giovani<br />
operai puntò allo sv<strong>il</strong>uppo di forme di controllo operaio, strutturate e autogestite <strong>dal</strong> basso 21 .<br />
12.4 - La nuova sinistra<br />
Dal ’68 nacque la nuova sinistra, così battezzata <strong>dal</strong> sociologo americano M<strong>il</strong>ls. “Nuova”:<br />
nella diffidenza con la quale guardava ogni organizzazione di tipo leninista;<br />
nella proposta di nuove forme di aggregazione, che valorizzassero la partecipazione di<br />
massa ai processi decisionali;<br />
nel riferimento alle lotte dei popoli del terzo mondo (Cuba, Algeria, Vietnam); in rottura con<br />
le posizioni dei partiti comunisti tradizionali, l’URSS non veniva più considerata lo statoguida<br />
della rivoluzione mondiale, ma, insieme agli USA, garante dell’ordine costituito 22 .<br />
nel riferimento alla Rivoluzione Culturale cinese (1964- 1966): giovani studenti/operai,<br />
cultori della necessità della ribellione permanente contro l’ordine costituito, foss’anche<br />
l’ordine socialista 23 .<br />
nel rifiuto della convinzione, comune a tutta la sinistra tradizionale, che l’evoluzione storica<br />
lavora necessariamente in favore dell’emancipazione del proletariato e dei popoli oppressi.<br />
ECCESSIVO? INFANTILE? No.<br />
o perché quello che rendeva in quegli anni la ribellione una necessità morale era <strong>il</strong> timore di<br />
una razionalizzazione capitalistica che cooptasse e integrasse i ceti sociali antagonisti nello<br />
sfruttamento del terzo mondo, sopprimendo ogni spazio reale di dissenso: e sarà proprio<br />
questo che accadrà negli anni '80 e ’90, con <strong>il</strong> salto della III rivoluzione industriale 24 ;<br />
o perché sul piano della “società allargata” si formulò <strong>il</strong> progetto di una ‘lunga marcia<br />
attraverso le istituzioni’ (proposto in origine <strong>dal</strong>la nuova sinistra tedesca): un movimento<br />
che avrebbe dovuto attraversare l’intera società trasformandola culturalmente e idealmente<br />
<strong>dal</strong> basso e in profondità.<br />
12.4.1 - Una meteora?<br />
Il fallimento del movimento fu dovuto, secondo diversi autori, anche al recupero che le sue<br />
dirigenze fecero del modello leninista 25 , con esodi diversificati. Tra gli esodi <strong>il</strong> più rinomato, oltre<br />
al cosiddetto riflusso (che ha portato in anni recentissimi <strong>il</strong>lustri sessantottardi come Colletti,<br />
21 AA VV, La sinistra e <strong>il</strong> controllo operaio, Feltrinelli, 1969.<br />
22 E. MANDEL - F. CHARLIER, L’URSS è uno stato capitalista ?, Samonà-Savelli, 1971. Collana diretta da L.<br />
Colletti.<br />
23 L. MAITAN, Partito, esercito e masse nella crisi cinese, Samonà-Savelli, 1969; M. A. MACCIOCCHI, Dalla<br />
Cina dopo la rivoluzione culturale, Feltrinelli, 1971.<br />
24 R. LAING – G. BATESON – H. MARCUSE, et al., Dialettica della liberazione. Integrazione e rifiuto nella<br />
società opulenta, Einaudi, 1961. J. P. SARTRE - P. GAVI - P. VICTOR, Ribellarsi è giusto. Dal maggio ’68 alla<br />
controrivoluzione in C<strong>il</strong>e, Einaudi, 1975.<br />
25 G. FOFI, Pasqua di maggio, Marietti, 1988 ; Prima <strong>il</strong> pane, Ediz. e/o, 1990 ; Benchè giovani. Crescere alla fine<br />
del secolo, Ediz. e/o, 1993; S. TARROW, Democrazia e disordine. Movimenti di protesta e politica in Italia 1965-1975,<br />
Laterza, 1990; P. ORTOLEVA, Op. cit.<br />
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