due papi venuti dal futuro - il gibbo
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determinativo, <strong>il</strong> vescovo per antonomasia, colui che per mandato divino guarda <strong>dal</strong>l’alto <strong>il</strong> popolo<br />
di Dio, nel suo insieme e in quella sua particolare porzione che è Roma.<br />
7.1 - Vescovo di Roma, <strong>il</strong> primo carisma<br />
Il Papa è Papa in quanto è Vescovo di Roma. È <strong>il</strong> carisma di Vescovo di Roma quello che<br />
determina tutti gli altri carismi, e non viceversa.<br />
La sera stessa della sua elezione papa Giovanni disse al Card Tardini: Mi propongo di dare<br />
accentuazione al primo servizio cui <strong>il</strong> Signore mi ha chiamato. Di fatto: io sono Papa “quatenus<br />
episcopus Romae”. Aveva piena coscienza che quello di vescovo di Roma non era uno dei vari titoli<br />
del papa, ma è <strong>il</strong> nucleo originale del suo ministero. Non concepiva l'idea di un Papa che non fosse<br />
anche effettivamente vescovo, ben radicato nel ministero pastorale. Per questo, ad una settimana<br />
<strong>dal</strong>l’elezione, scrisse una lettera al vicario per la diocesi di Roma, Card. Micara, inviando una<br />
particolare benedizione ai fedeli che mi chiamano col dolce nome di vescovo.<br />
7.2 - In continuità con tutto un passato<br />
Una linea che aveva inaugurato a Sofia quando, da Delegato Apostolico in Bulgaria, Roncalli<br />
aveva interpretato in chiave pastorale <strong>il</strong> suo incarico diplomatico: come prima mossa aveva visitato<br />
le comunità cattoliche di rito orientale; poi, superando le resistenze degli ordini religiosi del posto,<br />
per promuovere la formazione del clero locale, aveva fondato un seminario; infine aveva consacrato<br />
di persona <strong>il</strong> primo vescovo bulgaro.<br />
Dieci anni dopo, in Turchia, si è accreditato come nunzio «entrando per la petite porte», come<br />
scrive l'ambasciatore francese, con una diplomazia ancora una volta “pastorale”, condita d'amab<strong>il</strong>ità<br />
e mitezza, per evitare d'imporre usi e costumi diversi dai locali, la Notte di Natale disse Messa in<br />
lingua turca, suscitando le proteste della diplomazia francese presso la Santa Sede.<br />
Nunzio Apostolico in Francia (1944 – 1953), Roncalli visita quasi tutte le diocesi francesi e<br />
partecipa alle loro iniziative ecclesiali, moltiplica gli inviti a cena a Vescovi e ai responsab<strong>il</strong>i<br />
nazionali della pastorale; è la sua “diplomazia del cuore" che crea l’atmosfera in cui si risolvono<br />
anche i problemi più spinosi, come quello notissimo dei vescovi collaborazionisti.<br />
Da Patriarca di Venezia (1953 – 1958), attua con alacrità un pastorale di tipo tridentino, quella<br />
con la quale era venuto a contatto studiando la storia delle visite pastorali nella diocesi di Bergamo:<br />
una pastorale centrata sulla visita pastorale e sul Sinodo, celebrato nel 1957, al termine della visita a<br />
tutte le parrocchie.<br />
7.3 - I primi gesti concreti<br />
Coerentemente con questo passato, la sua prima uscita <strong>dal</strong> Vaticano da Vescovo di Roma ebbe<br />
come meta S. Giovanni in Laterano, che è la Cattedrale della diocesi di Roma: Papa Giovanni,<br />
ripristinando un rito che non si svolgeva da tempo, ne prese possesso, <strong>il</strong> 23 novembre, come fanno<br />
tutti i vescovi del mondo con la chiesa dov’è la loro cattedra. E parlò del nucleo essenziale del<br />
cristianesimo che secondo lui, venuto «soprattutto come pastore», si riassumeva nel Libro e nel<br />
Calice.<br />
Fu <strong>il</strong> primo incontro con la città; le manifestazioni di simpatia della folla durante <strong>il</strong> percorso in<br />
automob<strong>il</strong>e commossero <strong>il</strong> Card. Pizzardo che lo accompagnava e Giovanni annotò la sera sul suo<br />
diario: Uno dei giorni più belli della mia vita..<br />
Pochi giorni più tardi tornò al Laterano per incontrare noi seminaristi e aprì l'anno accademico<br />
all'Ateneo Lateranense che poi avrebbe lui stesso promosso a Università.<br />
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