due papi venuti dal futuro - il gibbo

consorte del quale il disarmante candore di Papa Giovanni regalò un … rosario. Ovviamente gli
anticomunisti viscerali che gremivano la Chiesa videro in quell’evento il realizzarsi della famosa
profezia (non s’è mai saputo chi l’abbia messa in circolazione) a proposito dei Cosacchi che
abbeverano i loro cavalli alle fontane di Piazza S. Pietro.
8.5 - Negli STATES
Negli Stati Uniti, dopo i due mandati presidenziali del repubblicano Eisenhower (1952 - 1956 e
1956-1960), furono soprattutto le nuove generazioni, insoddisfatte della moderatismo conservatore
dell’ex Capo di Stato Maggiore dell’esercito americano nella II guerra mondiale, che vollero il
cambiamento.
E il cambiamento venne con l’elezione di John Fritzgerald Kennedy nel 1960. Era il più giovane
presidente della storia degli Stati Uniti. Era il primo cattolico che si insediava la Casa Bianca.
Kennedy lanciò il programma della Nuova Frontiera: gli Stati Uniti dovevano porsi alla testa di
una nuova fase della vita dl mondo, non più segnata dalle lotte per il predominio ma dalla tensione
di tutti agli ideali di libertà e di giustizia, da perseguire su tre fronti di lotta:
lotta all’ignoranza,
lotta alla povertà,
lotta alla segregazione razziale.
L’opposizione dei repubblicani, che avevano la maggioranza al congresso, gli impedì di
realizzare decentemente questi obiettivi.
Ma per quanta riguarda i diritti civili delle minoranze, e segnatamente della popolazione di
colore, l’apposita legge approvata sotto il suo successore, il Vicepresidente Johnson, rimane
tutt’oggi una pietra miliare
Alla linea delle Nuova Frontera Papa Giovanni affiancò le sue due grandi encicliche, la Pacem in
terris e la Mater et Magistra.
8.6 - Il ruolo che Giovanni rivendica al papato
In questo contesto mondiale Giovanni rivendica al papato il ruolo di promotore della pace
Col pensiero della pace sempre al primo posto, Giovanni puntò a creare rapporti realisticamente
ottimali con tutti gli Stati. Una diplomazia fatta di pazienza, senza anatemi, improntata a saggezza
evangelica; da essa maturarono novità epocali; due soprattutto: la Chiesa non è più appiattita sulle
posizioni occidentali, il comunismo non è più il mostro da combattere all’ultimo sangue.
Che il papato intendesse assumere un nuovo ruolo nel contesto mondiale era del resto emerso in
occasione della crisi di Cuba dell’ottobre 1962, che abbiamo qui sopra raccontato. Il conferimento
al papa del premio Balzan per la pace (marzo 1963, a meno di tre mesi dalla sua morte) fu il
riconoscimento internazionale dell’efficacia del ruolo svolto soprattutto, ma non solo, in quella
critica circostanza.
L’orientamento a rendere il papato un attivo promotore di pace comportò anche un significativo
spostamento a livello dottrinale.
Nell’enciclica Pacern in terris (1963) Giovanni, affrontando, il tema della guerra, innanzitutto
abbandonò la posizione che da sempre la Chiesa aveva sostenuto, cioè la distinzione tra guerra
giusta e guerra ingiusta, la prima lecita e anche doverosa, la seconda illegittima e condannabile:
Giovanni affermò chiaramente che nell’età atomica ogni guerra risultava del tutto irragionevole.
Ma nella traduzione italiana apparsa su L’Osservatore romano, il quotidiano della Santa Sede,
tale passaggio venne sostanzialmente travisato, per allineare l’insegnamento di Giovanni alle tesi
tradizionali.
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