due papi venuti dal futuro - il gibbo

4.1 - Libero, imprevedibile, simpatico
Nell’imminenza del suo primo Natale da Papa, volle visitare i bambini malati dell'ospedale
Bambin Gesù, li benedisse. Portò ad ognuno un giocattolo e a quelli che gli chiesero se era lui
Babbo Natale rispose di sì.
Quando Jacqueline, la moglie del presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, venne ricevuta
in udienza privata, Giovanni si consultò a lungo con i Monsignori che sempre accompagnano il
Papa: devo chiamarla Mrs Kennedy, madame oppure madame, mrs Kennedy? Ma quando la signor
arrivò, le andò incontro con un grande sorriso sulla faccia e le disse: Benvenuta, Jackie!.
Ma l’improvvisazione più clamorosa fu il discorso della luna: è difficile trovare nella storia della
Chiesa un discorso del papa che abbia mai avuto un eco simile.
Era la sera dell'11 ottobre 1962, quel giorno si era aperto il Concilio, Piazza S. Pietro la mattina
aveva accolto il corteo degli oltre 2500 vescovi arrivati da tutto il mondo: per la sera l’Azione
Cattolica della Diocesi di Roma s’era inventata un fuori programma, e nella piazza San Pietro ai
molti militanti che erano giunti con le fiaccole accese in mano e si erano disposti a cerchio intorno
all’obelisco s’era subito aggiunte tantissime altre persone che speravano di vedere il Papa.
Mons. Capovilla: “Santità, c’è tante gente in piazza”. Silenzio. “Dia appena un’occhiata”.Lui si
avvicina, scosta appena la tenda: “Mi dia il microfono”.
Giovanni s’affacciò: Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la
voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è
affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo. Salì subito l’applauso e il grido
che invocava la benedizione. Non era per suscitare l’applauso che Giovanni s’era affacciato, no. La
mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro
Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio (..). Come die: il Concilio ci ha
immesso in un modno dove i valori sono ben altri: Facciamo onore alle impressioni di questa sera,
che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra:
Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella
santa pace del Signore, alle opere del Bene.
Poi l’intuizione/capolavoro: Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri
bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola
buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.
Eccola, la Chiesa nuova: la Chiesa che, al culmine della propri autenticità, si china sui deboli e li
accarezza.
4.2 - La prima omelia
Nell’omelia per il primo giorno del suo ministero petrino Papa Giovanni dice: sono nella
situazione di Giuseppe, il figlio di Giacobbe, che incontrandosi con i suoi fratelli di umana
sventura, scopre loro ( che fra l’altro lo avevano venduto per invidia ad un mercante di schiavi,
n.d.r.) la tenerezza del cuor suo e scoppiando in pianto dice: Sono io... il vostro fratello Giuseppe.
Poi, con disarmante candore, riconosce i propri pesanti limiti culturali e li mette nel conto, ma in
funzione di una scelta eminentemente pastorale: A me sta a cuore in maniera specialissima il
compito di pastore di tutto il gregge. Le altre qualità umane - la scienza, l'accorgimento e il tatto
diplomatico, le qualità organizzativi - possono riuscire di abbellimento e di complemento per un
governo pontificale, ma in nessun caso possono sostituirlo.
Posso ricordare il brivido che a quelle parole colse anche i miei vent’anni? Mons. Ubaldi, venuto da a
Roma per la Messa dell’Incoronazione (così si chiamava allora) aveva cercato di farmi superare, al suo
fianco, lo schieramento dei famigli pontifici, preposti a che solo i vescovi potessero avvicinarsi al Papa;
non c’era riuscito, ma io mi ero ugualmente intrufolato oltre l’hic sunt leones , non so bene come; ed ero
riuscito a guadagnare la sommità di un altissimo sgabello che di solito usavano i fotografi, che in
quell’occasione per mia fortuna non si fecero vivi Un brivido: fino ad allora era impensabile sentire un
Papa parlare in quel tono.
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